Goccia d'olioFRANCESCO MEDICI | La raffinata casa editrice milanese A Oriente! fondata e diretta da Anna Schoenstein si lancia in una nuova sfida: “ragazzi tra due mari”, una collana di racconti inediti per i bambini e i ragazzi del Mediterraneo. Il primo numero, “La goccia d’olio”, non poteva che essere ambientato nel ‘nostro’ Levante, la Puglia, e in particolare il Salento, da sempre ‘Porta per l’Oriente’.
L’eroe del racconto – scritto in italiano da Kamen’tov A., con testo arabo a fronte a cura del marocchino Khalid Nabata e di Martina Bianchi, corredato dalle illustrazioni originali di Marina Schoenstein – è Alfredino, un bambino di Otranto che, dopo aver rovesciato una giara di olio (simbolo dorato del ‘Mare Nostrum’), per sfuggire alle ire di zie e cugine a seguito della sua marachella, si rifugia nella Cattedrale della città, finendo letteralmente con il precipitare nel celebre mosaico del XII secolo che ne riveste l’intero pavimento e che la tradizione vuole contenga – nella sua complessità di simboli – la profezia della distruzione della città messapica, avvenuta nel luglio 1480 ad opera dei Turchi.
Alfredino, in compagnia del pirata Uccialì (Ulug Ali, calabrese divenuto pascià di Algeri e capo supremo della flotta ottomana), intraprende allora un suggestivo e strampalato viaggio per mare attraverso le genti, le culture e le lingue del Mediterraneo, tra personaggi reali o di pura fantasia, mostri marini e sirene, avventure bizzarre e naufragi. Il piccolo protagonista, che, riscoperte le proprie radici, imparerà a guardare il mondo con occhi nuovi e ad ascoltare la voce del cuore, riuscirà infine a fare ritorno a casa, accolto dal dolce e rassicurante abbraccio della nonna.
Il racconto gioca con un’incredibile varietà di lingue, tra le quali anche il lettore d’occasione può facilmente districarsi grazie a un agile glossario in appendice. All’italiano e all’arabo si mescolano, infatti, il salentino, il maltese, il greco, il turco, il francese e altri idiomi misteriosi…
Al pregevole volumetto è inoltre allegato un CD, con la canzone “La goccia d’olio”, in forma di fantasia musicale incisa dai Rebis e ispirata al celebre brano greco “Apó xéno tópo” (noto in turco come “Kâtibim” e in arabo come “Ya banat Iskendarya”), i cui versi in arabo e in italiano sono della voce del gruppo, la giovane cantautrice e arabista Alessandra Ravizza. La colonna sonora si avvale del contributo di Andrea Megliola (chitarra classica, whistle e fisarmonica), affiancato da Amira Awajan (viola), Margherita Marincola (violino), Andrea Trabucco (pandeiro, repique, tamborim, shaker e basso elettrico).Goccia d'olio
Il testo si conclude con una dedica, che suona come un invito (rivolto non soltanto ai più piccoli…) a riappropriarci delle nostre origini e del nostro comune patrimonio culturale: «Questo libro è per tutti i bambini che abitano sulle rive del Mediterraneo e per le loro nonne». Nessuna pianta rappresenta infatti un elemento di identità per tutti i popoli del Mediterraneo quanto l’olivo. La Bibbia lo evoca come il primo albero e numerosi riferimenti ad esso appaiono nei testi sacri delle tre grandi religioni monoteiste. Senza dimenticare che quello dell’unzione è uno dei riti fondamentali della consacrazione a Dio nel Giudaismo come nel Cristianesimo.
Per quanto concerne la tradizione musulmana, l’olivo e l’olio d’oliva sono entrambi benedetti nell’Islam. Nel Corano, la luce donata da Allah, sotto forma di fiaccola, viene accesa con il «combustibile» dell’«albero benedetto, un olivo né orientale né occidentale, il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccato dal fuoco. […] Allah guida verso la Sua luce chi vuole Lui e propone agli uomini metafore» (Sura della Luce, XXIV,35).
Così, anche questa ‘goccia d’olio’ è metafora divina e insieme auspicio perché l’essere umano, che sembra aver perduto l’innocenza del bambino, non sia, come recita un verso di Rumi, «né d’Oriente né d’Occidente», ma superi ogni divisione interiore ed esteriore per farsi – come direbbero i mistici islamici – Uomo Universale, più vicino ai suoi simili e quindi a Dio.

Kamen’tov A., La goccia d’olio, versione araba di Khalid Nabata e Martina Bianchi, illustrazioni di Marina Schoenstein, A Oriente! – ragazzi tra due mari, Milano 2011, pp. 104