ROBERTA RESMINI | Immaginate di camminare per il quartiere Isola a Milano e di trovarvi davanti a un portone. Uno come tanti altri in città. Un citofono, una voce invita a salire al primo piano. Il portone si apre e vi ritrovate in uno dei tanti, bellissimi, cortili di una casa della vecchia Milano. Da una parte la strada, piena di locali, ristoranti, uno dei cuori pulsanti della movida milanese, dall’altra un universo (tanto per restare in tema con l’edizione di quest’anno del Fringe Festival Milano Off, i 50 anni dall’allunaggio).
Siamo a Isolacasateatro (nome anche dell’omonima associazione culturale che ne promuove le attività), uno degli spazi che ha accolto alcuni spettacoli di questa terza edizione del Festival. Isolacasateatro è uno spazio che si affaccia su una grande terrazza con importanti opere d’arte contemporanea (un trittico di Paolo Ferrari su lastre di vetro di grandi dimensioni inserite nel pavimento a pietra e visibili dall’alto da tutta la corte). Un’operazione unica nel suo genere: le opere d’arte mutano l’ambiente della corte, pur nel rispetto del luogo, con una contaminazione tra vecchio e nuovo grazie alla quale la vecchia corte milanese e le opere contemporanee instaurano un dialogo di feconda reciprocità che apre ulteriormente il luogo al già avviato rinnovamento subìto negli ultimi anni dal quartiere.
Un bicchiere di vino rosso gentilmente offerto dall’organizzazione del Festival e quattro chiacchere ci accompagnano all’inizio del primo dei due spettacoli cui assistiamo.

Eloge du NoirElogio del Buio (Eloge du Noir) vede (se così si può dire) la protagonista in scena, la brava conteuse Frida Morrone, raccontare le sue storie alternando parola, canto, musica che riproduce il battito cardiaco. Particolarità dello spettacolo è che si svolge completamente al buio. Nel buio, senza vedere, per sentire e ascoltare storie che parlano di viaggi e d’amore. La vista si riposa, gli altri sensi si risvegliano. È un’esperienza da cui l’immaginazione di ognuno uscirà più vibrante e colorata. Lo spettatore si lascia trascinare dalla grazia e dalla delicatezza del suono della voce e dalle suggestioni delle immagini evocate.
Il buio è libertà di essere diversi rispetto a ciò che si è nello sguardo degli altri.
Il tempo si altera, diventa materia indipendente, il tempo è giusto il tempo. Tempo da dedicare a se stessi senza distrazioni. Solo alla fine la luce di una candela aiuta a riabituarsi gradualmente alla luce. Molto buona l’intuizione, forte e poetica l’esperienza, decisamente da consigliare. La location, inoltre, è perfetta per questo spettacolo: la ristrettezza degli spazi ha infatti consentito una grande intimità e un coinvolgimento diretto del pubblico con l’attrice in scena.

Al termine dello spettacolo siamo tutti invitati a fruire nuovamente della bellezza della terrazza e della temperatura gradevole della serata in attesa dell’inizio dello spettacolo successivo: Gocce – Relitti di Naufragi, di Giulia Sara Borghi e Stefania Buraschi con Giulia Amato, Jessica Fiumara, Edoardo Maione e Arianna Sain. Lo spettacolo si propone di raccontare l’esperienza tragica e traumatica del naufragio con un taglio molto poetico: restituire il viaggio del profugo attraverso il mare tramite una sinergia di musica, voci e movimento. I performer si spogliano dei loro attributi per divenire idealmente  profughi e distillano gocce di esistenze tratte da testimonianze, cronache, articoli, evocazioni di oggetti rinvenuti sui luoghi reali dei naufragi.
Entrano in scena per svolgere le loro banali attività quotidiane: cucinare, asciugarsi i capelli dopo una doccia, fare le pulizie, cantare. Ma presto i loro canti sono sovrastati dalle voci dei cronisti dei telegiornali che raccontano di naufragi, di annegati, di dispersi. Contro la loro volontà, le tre protagoniste in scena si ritrovano quasi ipnotizzate; le date e il numero di morti nei naufragi si insinuano nel loro subconscio e si ripetono come in una cantilena che li introduce a un inaspettato interesse: cosa succede a quei corpi che popolano il cimitero del Mediterraneo? A chi corrispondono? Cosa rimane di loro? Il contatto via via più intimo con questi spettri del mare si fa sempre più immersivo, finché i performers prestano i loro stessi corpi alla voce dei migranti, passando attraverso le loro preghiere, le difficoltà, il disagio e le sofferenze di un viaggio incerto. La nostalgia, il rimpianto, le speranze e il loro esaurirsi.

Gocce
Il racconto si popola di oggetti dal potere evocativo: le candele accese, che bruciano una tremula fiducia; l’acqua versata, a rappresentare un mare che spegne sogni e illusioni; i relitti del naufragio, unici superstiti, fossili di una tragedia che continua a ripetersi.
Lo spettacolo è stato vincitore del Premio Emergency – Short Lab 2017. Chissà se si aggiudicherà anche il favore del pubblico di Milano Off, invitato a dare un giudizio sugli spettacoli del Festival e permettendo agli spettacoli selezionati di circuitare nei Festival e nelle rassegne di prestigiosi partner: Avignon Le Off, Palco Off, Palco 5, Clan Off Teatro, Teatro Libero, Torino Fringe Festival, Nouveau Clown Institute. Certamente è un lavoro molto valido, forse da alleggerire in alcuni punti per dare un po’ più di ritmo ma con un impianto molto buono e un’ottima interpretazione delle tre attrici in scena.

MIOFF ORIZZOTALE

Dalla prima edizione del 2016, il progetto del Milano Off, promosso dall’Associazione Culturale Milano Off, con il Patrocinio del Comune di Milano e importanti partner, vuole raccogliere migliaia di persone intorno a un ambiente di scambio e convivialità, con la possibilità di riscoprire e riconoscere l’identità contemporanea di Milano, crocevia della cultura italiana e ponte tra la nostra cultura nazionale e l’Europa. E se farlo significa anche conquistare un pubblico nuovo, giovane, non abituato alla frequentazione del teatro, creando un’attrazione magnetica attori-spettatori (come il magnetismo tra la Terra e la Luna), allora questo Festival si pone un obiettivo ambizioso ma alla sua portata.
Lunga vita a iniziative come queste!

ELOGIO DEL BUIO (ELOGE DU NOIR)
Esperienza sensioriale di racconti immersivi

di e con Frida Morrone
Produzione Astolfo sulla Luna – Parigi

GOCCE – Relitti di Naufragi

Testo e regia di G.S.Borghi e S.Buraschi
Con G. Amato, E. Maione, J. Fiumara, A.Sain
Compagnia Kaleidos – Milano

FRINGE FESTIVAL MILANO OFF
17-22 settembre 2019

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