RITA CIRRINCIONE | La quarantesima edizione delle Orestiadi di Gibellina andata in scena dal 9 luglio al 7 agosto sotto la direzione artistica di Alfio Scuderi si è conclusa come di consueto al Cretto di Burri con il progetto inedito Laboratorio Dante – La nuova Commedia #dante700 – in collaborazione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia e la Soprintendenza di Trapani – nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.
Ed è in questa sezione del Festival che si colloca PARADISE NOW#GIBELLINA – Atto di Contemplazione Territori del gesto 2021, un progetto di Virgilio Sieni che ne ha curato anche la regia e la coreografia.
Da anni il danzatore e coreografo fiorentino con la sua Accademia sull’arte del gesto, coinvolgendo centinaia di cittadini e professionisti di ogni età, genere e appartenenza sociale e attivando in decine di città progetti che mettono in connessione collettività, territori e memorie, dà vita a una felice propagazione democratica dell’arte del gesto, a una rivoluzione poetica e al tempo stesso politica, nel senso etimologico del termine come arte che attiene alla polis.

Foto Stefania Milazzo

Attraverso uno sguardo archeologico sulle stratificazioni di senso dei luoghi e di sintonizzazione con essi, le sue azioni coreografiche site specific diventano pratiche di ascolto e di accoglienza, si fanno veicolo di gesti e posture che arrivano da un passato più o meno lontano, si trasformano in esperienze di cura e di cooperazione: operazioni metamorfiche che conducono a una crescita dell’individuo e della comunità e a una trasfigurazione dei luoghi stessi.

In questa incessante e instancabile ricerca di nuovi modi di abitare paesaggi, di ri-significare luoghi, di rintracciare memorie, la tappa di Paradise Now#Gibellina rappresenta per il coreografo toscano un’ulteriore sfida: quella di confrontarsi con il Grande Cretto di Burri, un sepolcro, un catafalco che ricopre le vestigia di una cultura, il cimitero di una comunità ma anche una delle più estese opere di land art al mondo.

A questo iperluogo Virgilio Sieni si è accostato con una disposizione meditativa improntata al silenzio e all’ascolto che ha avuto inizio ancora prima delle giornate del laboratorio e della performance, quando per giorni ha visitato la Valle del Belice, osservando, sostando e lasciandosi attraversare dall’energia di quei luoghi per capire in quale modo “stare” e “agire” sul Cretto.
Di sicuro non lo avrebbe utilizzato come un palcoscenico (come spesso accade) ma come un luogo da far rivivere, da abitare, nel rispetto della sua sacralità e nel segno dell’idea di Alberto Burri che aveva concepito il Cretto non come un tutto informe e omogeneo ma “tagliato” in tante isole, una diversa dall’altra, per rappresentare l’originaria complessità urbanistica della vecchia Gibellina.

Prove in Auditorium a Gibellina – Sullo sfondo un mosaico di Gino Severini – Foto Gaspare Cammarata

Prendere parte a Paradise Now#Gibellina come osservatrice partecipante negli otto giorni di laboratorio tra i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, l’Auditorium di Gibellina Nuova e le prove sul Cretto ha significato vivere dall’interno il processo che ha visto gruppi eterogenei per formazione, età, provenienza geografica aggregarsi in itinere (erano previsti percorsi di otto, cinque e tre giorni) in un lavoro diversificato e in continuo divenire nel segno della complessità e dell’accoglienza.

Foto Stefania Mazzara

Acquisire un vocabolario di gesti e un repertorio di azioni coreografiche specifici per il progetto; renderli quanto più possibile “puliti” sottraendo l’enfasi, gli orpelli e le stereotipie che i gesti di un danzatore, di un performer o di un cittadino possono avere; “asciugare” via via tutti quegli elementi originariamente introdotti per dare senso e contesto alle azioni e lasciare il gesto in tutta la sua naturalezza e umanità; lasciare “evaporare” il ritmo endecasillabo delle terzine dantesche che hanno scandito le sequenze coreografiche durante le prove conservandone solo una sottile “impronta di memoria”: ecco alcuni passaggi della fase laboratoriale dove la ricerca della disposizione d’animo con cui accostarsi al progetto è andata di pari passo con  il lavoro corporeo.

Come una migrazione. La drammaturgia pensata da Virgilio Sieni per lo spettacolo Paradise Now#Gibellina sul Cretto è una sorta di ascensione al contrario in cui una umanità in movimento (una comunità di cittadini, un quintetto di danzatori, sei danzatrici, tre musicisti) dalle isole più alte e impervie scende fino a quelle meno scoscese, verso il pubblico disposto ai piedi del Cretto.

Foto Stefania Mazzara

Una migrazione che, nonostante il non facile passaggio da un’isola all’altra, vede una comunità fluire e poi sostare, e tra uno “stanziamento” e l’altro edificare, creare qualcosa: un giardino itinerante che rinverdisce l’arido cemento; il canto di un coro che fa risuonare la vallata; le azioni coreografiche, in duetto o in ensemble, in successione o in contemporanea ma sempre dialoganti tra loro, che ridanno vita e movimento alla città sepolta.
Un esodo che culmina nella tessitura di una trama di vicoli, piazze, cortili, nella ricomposizione di una polis viva dove è possibile camminare, sostare, incontrarsi, conversare, in un dialogo di gesti “meditati e respirati” fatto di prossimità ma anche di vuoti in cui, rispondendo all’imperativo del “noli me tangere”, il contatto non riguarda la superficie tattile del corpo dei danzatori e dei cittadini ma il suo “spazio auratico”.

Foto Stefania Mazzara

Una polis ricomposta che nell’ultima “stazione” mette in scena una commossa cerimonia con gli “oggetti della memoria” – assi di legno, cocci di argilla, frammenti di piastrelle – oggetti feriti dal sisma, consumati dall’uso e da decenni di abbandono, raccolti pietosamente da Virgilio Sieni tra le macerie insepolte di Poggioreale (un altro dei centri del Belice colpiti e abbandonati dopo il terremoto), in un’ostensione colma di pietas che conclude la performance.

PARADISE NOW#GIBELLINA

Regia e coreografia Virgilio Sieni
Assistenti alla coreografia Giulia Mureddu, Delfina Stella
Compagnia Virgilio Sieni: Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Giulio Petrucci, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo
Assistenti al progetto Amalia Borsellino, Simona Miraglia
con la partecipazione di Silvia Oteri, Roberta Pellegrino
e i cittadini Vito Ancona, Maria Giulia Augugliaro, Sofia Baldi, Andrea Borrometi, Nicoletta Borrometi, Chiara Clara Burgio, Monica Busacca, Francesca Catarci, Salvatore Ceraulo, Deborah Chiaramonte, Rita Cirrincione, Lara Cuppari, Martina D’Oro, Maria Teresa De Sanctis, Francesca Di Stefano, Alessandra Diamanti, Simona Esposito, Laura Fava, Rossella Fava, Francesco Fazzi, Martina Fornaia, Niccolò Giacalone, Annalisa Guercio, Olga Hoffman, Miriam Lo Piparo, Gea Lucetti, Heidi Mancino, Chiara Mariele, Simona Martino, Giuseppe Marzio, Francesca Mendola, Emiliya Mihaylova, Angela Moscato, Gloria Nasello, Giuseppe Perricone, Loredana Pizzuto, Angela Ribaudo, Alice Siragusa, Floriana Taddei, Domenico Vernagallo, Loredana Vitellaro
Musica eseguita dal vivo da Andrea Lovo, percussioni e oggetti; Giacomo Ferrigato, chitarra preparata; TJ Scratchavite, scratch su mangianastri
Tecnico Daniele Ferro
Produzione Orestiadi 2021 – Cretto di Burri, Gibellina (TP) | 05 agosto 2021