RITA CIRRINCIONE | Consolidato a livello nazionale con il riconoscimento del Ministero della Cultura e il sostegno di Scena Unita (oltre a quello a livello regionale di Latitudini – Rete siciliana di drammaturgia contemporanea) cresciuto per durata e numero di eventi, dal 24 settembre al 2 ottobre Mercurio Festival è tornato ad animare i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.

Tra teatro, musica, danza, installazioni fotografiche e video, workshop e performing art, alla sua terza edizione Mercurio 2021 conferma la sua identità multidisciplinare, fluida, senza confini netti tra i generi artistici e si distingue per la specificità e l’originalità di un format che affida agli artisti partecipanti di un’edizione la direzione artistica della successiva.

“Mercurio è in qualche modo un esperimento artistico e sociale, il suo meccanismo stimola il riconoscimento tra gli artisti, traccia direzioni sempre nuove e ci permette di scoprire artisti fuori dalla nostra sfera di conoscenza”, afferma Giuseppe Provinzano dell’Associazione Babel, ideatore e curatore del Festival nonché direttore artistico ad interim della prima edizione.

Primo tra gli spettacoli visti, in anteprima regionale, Amleto Take Away della Compagnia Berardi-Casolari con il quale Giancarlo Berardi ha vinto il Premio Ubu 2018 come miglior attore e che lo vede in scena insieme a Gabriella Casolari. Un recupero importante per questo “affresco tragicomico” che riattualizzando la figura di Amleto, emblema del dubbio e dell’inadeguatezza, indaga con sguardo irridente il mondo di un trentenne contemporaneo, un Amleto “da asporto”, appunto. Tra giochi meta-teatrali, dolorosi spunti autobiografici e acuminate analisi sociolinguistiche che destrutturano comportamenti, parole ed espressioni per lasciarli nudi nella loro insensatezza, emerge il panorama di una generazione iperconnessa il cui dilemma esistenziale si riduce a to be o fb?

In Come spiegare il femminismo a un merluzzo morto, l’artista spagnola Bianca Matias, rifacendosi al celebre Come spiegare i dipinti ad una lepre morta di Joseph Beuys, inscena un dialogo impossibile con un interlocutore che per gerarchia organica e condizioni vitali non incarna certo l’interlocutore più ricettivo su un tema come quello del femminismo. Un caso estremo di incomunicabilità e di resistenza al cambiamento. A rafforzare il concetto – non sappiamo quanto volutamente – la scarsa carica comunicativa tra performer e pubblico durante la breve esibizione.

PH. Fabien Leprieult

In anteprima nazionale Myselves della Compagnia francese K-Danse, un’opera del coreografo Jean-Marc Matos. La performance mette in scena il corpo reale dell’artista (Marianne Masson) in dialogo con un corpo digitale che, se in qualche modo è emanazione del primo da cui attraverso dei sensori capta gli impulsi, d’altro canto ha una sua inquietante autonomia e imprevedibilità. In un proliferare di presenze – il corpo della performer, la sua ombra, le molteplici forme virtuali prodotte e lo sfondo sonoro del sound design – assistiamo a un viaggio metafisico intorno al corpo in movimento e oltre.

Nonostante risalga al 2011 e abbia girato il mondo con tournée in Italia e all’estero, arriva per la prima volta in Sicilia con Mercurio il pluripremiato Talita Kum, teatro di figura sui generis di Valeria Sacco e Marco Ferro della compagnia Riserva Canini. 

Lo spettacolo, che vede in scena Valeria Sacco nelle vesti di attrice-marionetta in un monologo senza parole, ruota intorno alla dinamica apparenza e realtà, corpo vivo e corpo inanimato, l’essere e il suo doppio, e su tutte le sfumature che intercorrono tra queste due polarità. In un’iniziale scena onirica, dentro una tenda illuminata a mo’ di teatro d’ombre, appare una misteriosa figura maschile che tiene tra le braccia un fantoccio dalle fattezze femminili e che, con una sequenza di gesti poetici e impacciati, tenta di animarla e di insufflarle la vita. Ma le cose non sono come appaiono e via via ogni certezza viene smantellata: ciò che sembra reale, un attimo dopo si rivela illusorio; ciò che era animato in seguito ci appare inerte; la sagoma iniziale che sembrava rappresentare una coppia risulta essere una figura singola; il fantoccio è un corpo vivo. Persino la realtà, una volta svelata come tale, continua a sembrarci falsa e allo stesso modo continuiamo a guardare come animato un essere che si è rivelato solo un ammasso di cenci. Lo spettacolo scuote per i temi profondi che tocca e per le inquietudini che suscita ma, pur riconoscendo l’indubbia bravura dell’interprete che si destreggia con un dispositivo scenico inevitabilmente macchinoso, trasmette un che di artificioso e di stantio come certi numeri di illusionismo del passato.

O+< Scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo è il titolo della performance che il CollettivO CineticO ha presentato al Festival. Una pedana rettangolare circondata dal pubblico è lo spazio scenico su cui Francesca Pennini improvvisa le sue sequenze coreografiche ma è anche il foglio bianco su cui Andrea Amaducci traccia una sorta di partitura grafica ad esse ispirata, entrambe sostenute dal tappeto sonoro creato ad hoc da Alfonso Santimone. In una narrazione in cui confluiscono i differenti linguaggi con un processo di influenzamento reciproco, più che di corrispondenza semantica tra sequenza di gesti e segno grafico (il writer riproduce con lievi varianti lo stesso motivo vagamente floreale) a contare è lo sguardo che osserva, coglie e “significa” il gesto dell’altro e la traccia che ne lascia.

Tra danza, teatro e canto ancora una contaminazione di linguaggi per Concerto fisico di Balletto Civile, la Compagnia fondata nel 2003 da Michela Lucenti, uno spettacolo che incarna pienamente lo spirito di Mercurio nel suo ultimo giorno di rappresentazioni.

In una composizione evocativa e non sempre lineare, Concerto fisico ripercorre la storia della Compagnia sin dalla lunga residenza artistica presso l’ex Ospedale psichiatrico di Udine che vide la rivoluzione culturale di Basaglia. Con una consolle da DJ, un microfono e pochi oggetti di scena rappresentativi delle diverse produzioni che negli anni si sono succedute, ma soprattutto con la sua voce e la sua presenza scenica, ispirata e travolgente, Michela Lucenti riesce a rendere l’idea dell’inconfondibile identità del gruppo da lei fondato, della sua poetica e della sua ricerca di un linguaggio fisico “totale”.

Al suo terzo anno di vita e al secondo cambio di direzione artistica “plurale”, Mercurio 2021 conferma la mission originaria del riconoscimento reciproco di artisti, della multidisciplinarità e dell’attenzione ai nuovi linguaggi della scena contemporanea internazionale e aggiunge una varietà e una ricchezza di proposte impensabile in una rassegna concepita da una sola mente.
Aria nuova per il panorama artistico locale con parecchie opere in anteprima regionale e diversi artisti mai andati in scena in Sicilia, e per un pubblico penalizzato da una collocazione periferica e affamato di spettacoli dal vivo specie dopo il periodo asfittico della pandemia.

La dinamica sperimentale di Mercurio ha retto il rischio di dispersività, di frammentazione o di squilibrio tra le diverse proposte che la formula può presentare (in realtà l’edizione appena conclusa è stata caratterizzata da un benefico sbilanciamento al femminile) grazie a una curatela molto presente e attenta ma anche a una sorta di misteriosa tenuta e di coerenza interna tipica dei sistemi autopoietici.

 

MERCURIO FESTIVAL 2021
Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo
24 settembre – 2 ottobre 2021

MERCURIO FESTIVAL è un progetto di Spazio Franco, prodotto da Associazione Altro e Associazione Babel, con LATITUDINI, Palermo Suona e FAT SOUNDS. Con il sostegno di Ministero della cultura, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo Regione Siciliana, Assessorato alle CulturE e alla Partecipazione democratica Comune di Palermo. E con SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è un fondo privato gestito da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub. Partner Institute Culturel Francais e Verein Dusserdorf Palermo. In collaborazione con CCCZ – ETS Cantieri Culturali alla Zisa, Arci Tavola Tonda, CRE.ZI.PLUS, Haus der Kunst, Spazio Marceau, Fondazione Merz, Fondazione Unipolis.

AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
luci di Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dellElfo
con il sostegno di Gitiesse Artisti Riuniti, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
(invited to Mercurio by Giustina Testa)

COME SPIEGARE IL FEMMINISMO A UN MERLUZZO MORTO
performance di e con Blanca Matias
(invited to Mercurio by Verein Dusserdorf Palermo)

MYSELVES di K-Danse
un progetto di Jean-Marc Matos, Marianne Masson, Antoine Schmitt
creazione coreografica Jean-Marc Matos
con la collaborazione e l’interpretazione di Marianne Masson
creazione visuale, sonora e interattiva di Antoine Schmitt
design sonoro Antoine Schmitt & Jean-Marc Matos
musiche di Robert Crouch, Ipek Gorgun, Nils Frahm, Franck Vigroux, Daniel Brandt, Hauschka, Klara Lewis & Simon Fisher Turner, Biosphere
luci Fabien Leprieult
costumi Benjamin Haegel
collaborazione tecnologica Stefano Piana
Centro di ricerca Casa Paganini_InfoMus, Genova
residenza di ricerca presso la Fondazione Bogliasco, Genova
sostegno del Consiglio Regionale Occitania (Innovazione e Culture Digitali), città di Tolosa, e del Consiglio Dipartimentale dell’Alta-Garonna, Progetto europeo WhoLoDancE, Spedidam
(invited to Mercurio by Konic THTR)

TALITA KUM
immaginato e creato da Marco Ferro e Valeria Sacco con Valeria Sacco
regia Marco Ferro
light design Andrea Narese sound design Stefano De Ponti
musiche originali Luca Mauceri, Stefano De Ponti, Eleonora Pellegrini
produzione Riserva Canini
con il sostegno di Campsirago Residenza (LC), Festival Immagini dall’Interno di Pinerolo (TO), Rete Teatrale Aretina (AR) Teatro Gioco Vita (PC) e Théâtre Gérard Philipe de Frouard – Scène conventionée pour les arts de la marionnette etles formes animées (Nancy – France)
(invited to Mercurio by Sementerie Artistiche)

O+< SCRITTURE VIZIOSE SULL’INARRESTABILITA DEL TEMPO
azione e creazione di Francesca Pennini (danza), Andrea Amaducci (grafica live), Alfonso Santimone (tappeto sonoro) produzione di Collettivo Cinetico
(invited to Mercurio by Sotterraneo)

CONCERTO FISICO
ideazione Michela Lucenti
creato e performato da Michela Lucenti
assistenza alla creazione Maurizio Camilli
disegno sonoro live Tiziano Scali e Maurizio Camilli
produzione Balletto Civile e Festival Resistere e Creare
con il sostegno di UFO – RESIDENZE D’ARTE NON IDENTIFICATE e di MIBACT
(invited to Mercurio by Enrico Casale/Gli Scarti)