DANIELA FRANCO | Il 19 novembre 2021 è stata inaugurata la prima edizione della rassegna di teatro sociale La linea del colore, ideata e prodotta dalla compagnia Animanera Teatro, in collaborazione con Fondazione di Comunità Milano, Ministero dei Beni Culturali, Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Quarta Parete e Arte Passante Milano.
Fino al 5 dicembre lo spazio teatrale Quarta Parete, sarà il crocevia di una fitta rete di eventi, focalizzati sul tema della discriminazione, con l’obiettivo di attivare una riflessione condivisa sulla questione delle differenze e dell’esclusione. Ubicata all’interno della Stazione di Porta Vittoria in Viale Molise a Milano, Quarta Parete è decisamente un luogo suggestivo e insolito, voluto fortemente dall’attrice milanese Anna Ginevra Ongaro, che desiderava offrire uno spazio  dedicato alla promozione della cultura teatrale in tutte le sue sfumature.

Una delle grandi protagoniste della rassegna è la periferia, che continua a rimodellarsi  nel tessuto urbano e sociale, diramando le tracce di quel percorso evolutivo che la veicola nella direzione della rinascita, per farsi luogo produttivo e vitale della metamorfosi culturale che in questi ultimi anni sta interessando la città meneghina.


Sono molti gli artisti coinvolti nel progetto: Greta Cappelletti, Aron Tewelde, Magdalena Barile, Delma Pompeo, Aldo Cassano,Tiziana Bergamaschi, Stefania Bregoli, Loredana Moffa, Samba Oussou Sacko, Angelo Campolo, Camilla Mattiuzzo, Natascia Curci, Giorgia Coco, Carlo Guasconi, Pablo Solari, Francesco Aricò, Fabrizio Lombardo, Margherita Mauro, Valerio Ameli, Simone Bisantino, Mattia Grimaldi, Barbara Apuzzo, Yudel Collazo, Giorgio Cossu, Paul Guccione, David Quaiotti, Federica Cucco.
Sono previsti, inoltre, momenti di riflessione e discussione con il pubblico, che coinvolgono anche studiosi e operatori come  Pietro Cavagna, Fiorella Pirola,  Rita Colombo, Bruno Milone, Victory Oduabong, Zacaria Toure, Giampaolo Marzi.

Chiediamo ai curatori della rassegna, Aldo Cassano, Natascia Curci e Antonio Spitaleri di Animanera Teatro di parlarci delle motivazioni che hanno condotto alla nascita di questo progetto.

Qual è il senso di una rassegna di questo tipo? 

Si tratta di un intervento artistico-sociale che utilizza il teatro come mezzo di integrazione tra persone di nazionalità diversa e come strumento di valorizzazione dei quartieri periferici e dei loro abitanti; con lo scopo di favorire una riflessione profonda sul tema della discriminazione nelle sue varie forme.
Vogliamo promuovere la diffusione di attività culturali e teatrali nelle aree periferiche urbane, coinvolgendo sul territorio strutture e associazioni che si occupano di assistenza alla discriminazione e al disagio sociale, attivando meccanismi trasversali di scambio culturale.
Al centro della programmazione multidisciplinare c’è la discriminazione in tutte le sue forme: identitaria, sociale, razziale, religiosa, sessuale, generazionale. Attraverso una miscela di generi, costruita intorno alla centralità della performance teatrale, la rassegna mette in scena veri e propri spettacoli, progetti di lettura drammaturgica, proiezioni di documentari sui temi dell’esclusione sociale, prodotti in collaborazione con realtà associative attive sul territorio.
La discriminazione è un fenomeno sociale trasversale, che interseca elementi personali e biografici con le ragioni delle conflittualità che spaziano dall’identità di genere alla discriminazione per orientamento sessuale, ai pregiudizi razziale, etnici, religiosi, fino alla discriminazione intergenerazionale.

L’azione teatrale è ancora uno strumento efficace per aprire confronti, suggerire direzioni e spalancare mondi? Quali sono gli obiettivi principali della rassegna?

Senza retorica e con uno sguardo attento al reale, il progetto della rassegna teatrale La linea del colore è nella sua complessità un’azione di arte sociale che ha come obiettivo l’attivazione e lo stimolo di una riflessione condivisa sui temi dell’esclusione delle differenze. Temi che in questo momento storico di isolamento e restrizioni sono esasperati dai colori della pelle, dalle sfumature di genere, dalle variabili delle religioni. Attraverso la condivisione di esperienze e di buone pratiche, la rassegna sostiene la ripartenza dello spettacolo mettendo in campo forza occupazionale e creando ponti tra le varie discipline e forme artistiche, favorendo l’integrazione sociale attraverso la conoscenza e la scoperta dell’altro da sé. il progetto è realizzato in rete con realtà produttive attive sul territorio della città di Milano, Sportello Immigrazione del Comune di Milano, Scuola Civica di Cinema, Teatro Utile, Arte Passante, Rete Corvetto, C.P.I.A. Milano, Associazione La Tenda. Segnaliamo inoltre la collaborazione con il Premio Teatrale Carlo Annoni, che si è svolto a settembre al Piccolo Teatro di Milano, premio specializzato in drammaturgia sui temi della diversità di genere.

Attraverso quale forma si può costruire un reale dialogo con la società/spettatore e quali modalità artistiche avete scelto per attivarlo? 

Sono previsti momenti di riflessione e discussione con il pubblico, che coinvolgono oltre alle menti creative dei teatranti, anche alcuni pensatori e intellettuali accademici. Abbiamo invitato soggetti che vivono in prima persona atti di discriminazione a raccontare dal vivo la loro storia e generato quindi dibattiti e riflessioni in presenza; questo crediamo abbia un forte impatto sulla percezione della realtà.
Lavorare con gli stranieri si è rivelato essenziale nella costruzione del percorso di programmazione. Chi meglio di loro può raccontare le ferite, i dolori, ma anche la forza e la grande vitalità che regala la vita quando si scontra con la vita? Con La linea del colore, abbiamo idealmente creato l’architettura di un documentario teatrale e performativo. Una costruzione visiva che ci permette di tenere viva la relazione tra immaginazione e realtà, attraverso l’ascolto di lingue e di linguaggi diversi, tenendo le porte del pensiero aperte sul mondo.

Com’è andata la rassegna fino a questo momento? Qual è stata la risposta del pubblico e gli eventi più seguiti? 

Nonostante restrizioni Covid e uno spazio – la sala di Quarta Parete –  praticamente nuovo nel panorama teatrale milanese, abbiamo avuto un ottimo riscontro soprattutto nell’interesse sulle questioni affrontate e nella modalità artistica di approccio al tema.

Qui il il programma della rassegna

LA LINEA DEL COLORE – rassegna di teatro sociale
19 Novembre / 05 Dicembre 2021
Spazio teatrale QUARTA PARETE
Stazione Passante di Porta Vittoria (Mezzanino del passante entrata angolo via Monte Ortigara) Viale Mugello – Milano
tel 338 1401510 – 328 6769640 – mail: animanera.org@gmail.com