SARA PERNIOLA | Viaggio e scienza, storia e mito; e poi ancora sentimenti e culture, attualità e fantasia: queste sono i temi su cui il Festival Colpi di Scena 2022/Biennale di Teatro Contemporaneo per Ragazzi e Giovani – che ha avuto luogo dal 28 giugno al 1° luglio a Forlì e promosso da Centro di produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione – ha basato la propria proposta artistica.
Diciotto spettacoli pensati per le nuove generazioni, per donare loro forme artistiche utili con cui orientarsi nel presente. In uno scambio di diversi linguaggi e con lo sguardo rivolto verso un orizzonte di senso più ampio, i giovani in crescita non sono stati, però, gli unici destinatari del festival: le performances, infatti, sono state nutrite da contenuti capaci di attrarre chiunque, dai direttori artistici – alla cui attenzione sottoporre nuove produzioni – a liberi spettatori, dagli operatori a tutto il comparto attoriale nazionale e internazionale.
L’obiettivo è stato, dunque, anche quello di creare logiche partecipative che vanno al di là delle sole pratiche di ricezione, in grado di generare reciprocità e sostegno nell’ambito del Teatro Ragazzi e Giovani. 

Il programma, largo e articolato, ha previsto: quattro Centri di Produzione dell’Emilia-Romagna – Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti di Parma, Teatro Gioco Vita di Piacenza, La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna, oltre alla stessa Accademia Perduta/Romagna Teatri -; le compagnie Teatro Perdavvero, Teatro Evento, Teatro Due Mondi, TCP Tanti Cosi Progetti, Alchemico Tre; ma anche produzioni nazionali e internazionali come Madame Rebiné, Compagnia del Sole, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus, Zaches Teatro, Mandara Ke, Drogheria Rebelot, Equilibrio Dinamico Dance Company / La Luna nel Letto -, PerpetuoMobileTeatro (Svizzera), Simone de Jong Company e Dadodans (Paesi Bassi). 

La penultima e ultima giornata del festival ha visto un succedersi di spettacoli che sono riusciti a inglobare la finzione nella realtà: suggerendo senza prescrivere, ricordando e ponendo domande si sono legati alla nostra esperienza di spettatori partecipanti per riaprire un dialogo e l’intenzionalità delle esibizioni si è mossa verso la prossimità.
Qui parleremo di Il Lungo viaggio del coniglio Edoardo di Accademia Perduta/Romagna Teatri con la regia di Claudio Casadio e Caro Lupo di Drogheria Rebelot con la regia di Nadia Milani – i quali rendono i concetti del viaggio, della paura e più in generale delle emozioni, simboli tematici e teatrali delle rappresentazioni. 

Inizialmente Maurizio Casali e Mariolina Coppola ci deliziano con uno spettacolo di figura delicato e divertente, rivolto ai bambini dai 3 anni in su, liberamente tratto dal racconto Lo straordinario Viaggio di Edward Tulane di Kate di Camillo, che vede come protagonista il coniglio di porcellana Edoardo, fortunato e felice per essere amato e coccolato dalla sua padroncina Violetta e dalla sua famiglia. Un giorno, però, la sua vita in via delle Magnolie cambia brutalmente e l’eccezionale creatura è costretta a subire un viaggio profondo e destabilizzante: precipita in acqua, infatti, dal parapetto di una nave, tocca il fondo e viene recuperato da un pescatore, essendo rimasto impigliato nella sua lenza. Un imprevisto, dunque, che si rivela essere una salvezza, quando oramai si credeva fosse già tutto perduto, nonché l’inizio di un viaggio attraverso i sentimenti che vedrà come approdo la crescita. Questo insegnamento verrà poi ispessito durante tutta la narrazione teatrale poiché Edoardo sarà “adottato” ancora svariate volte dai diversi personaggi che coloreranno la sua vita, abituandosi a cambiare sempre nome e identità. Disposto per sopravvivenza a farsi spostare, a scendere nel terreno dell’altro, a comprendere elementi che sono distanti o ignoti, il protagonista comprenderà il senso dell’amore, la cui combinazione non può che essere risolta in quello che è sia dolore irrazionale sia pura e altruistica pienezza. Edoardo, dunque, è stato messo di fronte a se stesso e ora può tornare a casa. 

Il corredo scenografico in cui questa storia naviga è composto – sul palco a sfondo nero del Teatro Il Piccolo di Forlì – oltre che dal pupazzo Edoardo, da una valigia-leggìo che fa anche da supporto a piccoli strumenti per le sonorizzazioni (campanellini e uno xilofono); da una seconda valigia che impreziosisce la rappresentazione con i suoi piccoli oggetti “magici”; e da una terza che offre mutazioni, accompagnando il ritmo narrativo: da casa di Violetta ed Edoardo diventa nave, dal bancone di una tavola calda si trasforma in un negozio di bambole. I due bravissimi attori in scena si destreggiano tra lettura e musica suonata dal vivo con fisarmonica e sax tenore, tra animazione e drammatizzazione di un racconto che scarica la paura e celebra non solo l’amore ma anche il dolore, necessaria tappa di quel processo di mutamento che salva. 

Di paura e di viaggio si parla anche in Caro Lupo di Drogheria Rebelot con la regia di Nadia Milani, spettacolo che colpisce per la sua compiutezza e raffinatezza e perché riesce a creare un rapporto sospeso ma diretto e palpabile, con il pubblico.
In questa comunione di vita tra attori e spettatori, la performance si sviluppa a partire da una piccola casa in mezzo ad un grande bosco, dove la piccola Jolie con i suoi genitori godono del biancore della neve e dell’atmosfera priva di rumori. In questo scenario la bambina, accompagnata sempre dal suo fedele orso Boh, sperimenta la sua immaginazione, aprendosi, quest’ultima, come un fiore giapponese di carta. Jolie si interroga sui labili confini esistenti tra realtà e finzione e, con questa fantastica intenzione di dare forma all’informe, si addentra nel bosco, seguendo una creatura che la affascina e terrorizza contemporaneamente. Nonno Nodo e Nonna Corteccia la aiuteranno a trovare la strada di casa e ad accerchiare i fantasmi in questo percorso poco definito; a far decrescere la paura nell’incontro con il cucciolo di lupo e nel farle imparare che “a volte le cose, se le guardiamo da vicino, diventano più piccole di quel che sembrano”. 

Gli attori della compagnia – Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Giacomo Occhi – fanno una magia, narrando con un sapiente linguaggio teatrale fatto di ombre e di luci che nutre di vita i pupazzi. L’allestimento è largo e ricopre tutto il palco e maschera perfettamente le difficoltà che Drogheria Rebelot ha dovuto di certo attraversare nel crearlo.
Chiaramente visibile è il taglio virtuoso e metodico di Nadia Milani, specializzata nella tecnica di animazione sul nero, concepita come una strada per fluttuare in un mondo di visioni; una forma di teatralità in cui si celebra sia l’atto comunicativo sia quello estetico, assecondata dalle musiche oscillanti di Andrea Ferrario. La scena pullula così di casette, orologi, alberi e figure; un telo bianco che simula la neve, una mezza luna e animali fantasiosi: il gioco del vedere così esplode tra voci e illusioni ottiche e noi spettatori ci sentiamo bene per i nostri appetiti soddisfatti sia per quanto riguarda l’emotività che per il piacere dovuto all’architettura teatrale. 

Due spettacoli che aiutano a liberare lo sguardo, che fanno riappropriare di linguaggi e messaggi, smarcandoli dalle pure logiche di consumo. Ricordano come il teatro possa rivendicare un potente margine di azione e incontro con l’altro, coinvolgendo le nuove generazioni e trasmettendo loro passione, bellezza e creatività, per renderli partecipi e attivi. Il senso è instillare sempre più un pensiero consapevole in tutti, dunque, che è poi da sempre la dichiarazione rivoluzionaria del teatro.

IL LUNGO VIAGGIO DEL CONIGLIO EDOARDO

di Mariolina Coppola
con Maurizio Casali e Mariolina Coppola                                                                    oggetti di scena Maurizio Casali e Mariolina Coppola                                                      regia Claudio Casadio                                                                                                    produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri                                                         

CARO LUPO 

ideazione Miriam Costamagna e Andrea Lopez Nunes 
regia, drammaturgia e cura dell’animazione Nadia Milani con Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Giacomo Occhi/Nadia Milani
scene, figure e puppets Gisella Butera, Andrea Lopez Nunes, Miriam Costamagna, Nadia Milani, Matteo Moglianesi                                                                           musiche originali Andrea Ferrario                                                                                voci di Aurora Aramo, Arianna Aramo, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Nadia Milani, Giacomo Occhi                                                                                disegno luci Andrea Lopez Nunes e Matteo Moglianesi                                              consulenza registica Matteo Moglianesi
Produzione Drogheria Rebelot
Con il sostegno di Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes e BIBOteatro
In collaborazione con Teatro Gioco Vita, Associazione culturale Artemista, Zona K, In Scena Veritas e Teatro Comunale di Limbiate

Colpi di Scena, Forlì                                                                                                        30 giugno e 1 luglio 2022