RENZO FRANCABANDERA | Fuma avidamente, in questo autunno estivo bolognese, Fabio Condemi, nelle pause delle prove per il debutto del suo Calderón, che va in scena dal 2 al 6 novembre in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna.
Agli occhi azzurri non sfugge nulla.
Osserva e cerca di definire gli ultimi dettagli prima del debutto di questo lavoro tratto dall’omonimo testo di Pier Paolo Pasolini.

Il premio Ubu 2021 per la regia torna a incontrare lo scrittore dopo Bestia da Stile e Questo è il tempo in cui attendo la grazia. Il testo di Pasolini, un dramma in versi ispirato a La vita è sogno del tragediografo spagnolo seicentesco Pedro Calderón de la Barca, è costituito da piani narrativi che si incastrano onirici e speculari: è stato scritto da Pasolini nel 1967 e pubblicato sei anni più tardi nel 1973. Condemi lo ambienta in una spazio scenico capace di diventare ora colossale, ora minimale, realizzata grazie alle maestranze di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale che coproduce il lavoro con LAC Lugano Arte e Cultura.
Calderón è realizzato anche col supporto del programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea nell’ambito del progetto internazionale Prospero Extended Theatre, di cui ERT è partner dal 2006 insieme a un’ampia rete di teatri europei. Lo spettacolo infatti è fra quelli prescelti, nella stagione 22/23 per partecipare al network e, oltre che avere una circuitazione internazionale, sarà anche disponibile sulla piattaforma video di Prospero.

Condemi (1988) è uno dei registi italiani emergenti, il cui segno è maturato in pochissimo tempo fino a fargli raggiungere un grande successo di pubblico e di critica; un percorso che ha avuto un salto definitivo nel 2017, con la partecipazione alla Biennale College Teatro di Venezia e il debutto nel 2018 sempre alla Biennale Teatro con la direzione di Antonio Latella, con la versione definitiva di Jakob Von Gunten. Nel novembre 2019 ha presentato al Teatro India di Roma e al Verdi di Pordenone Questo è il tempo in cui attendo la grazia, un monologo ispirato anche quello all’opera pasoliniana e in particolare alle sceneggiature, interpretato da Gabriele Portoghese, per poi presentare nel 2020 di nuovo alla Biennale Teatro di Venezia La filosofia nel boudoir di de Sade, spettacolo premiato con l’Ubu 2021 per la Miglior regia.

Calderón è il primo appuntamento di Come devi immaginarmi, il progetto dedicato a Pasolini in occasione del centenario dalla sua nascita, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti, che intende presentare sulle scene in una sola stagione, l’intero corpus dei testi teatrali dello scrittore. Nella serata del 2 novembre Malosti e Agosti introdurranno lo spettacolo.

Abbiamo incontrato Fabio Condemi in una pausa del lavoro di settaggio luci, a ridosso del debutto.

Le foto delle prove nel video sono di Luca Dal Pia, il video e il montaggio video delle prove è di Lucio Fiorentino, La foto/miniatura di Stefano Triggiani.

 

 

 

Calderón
di Pier Paolo Pasolini
regia, ideazione scene e costumi Fabio Condemi
con (in o. a.) Valentina Banci, Matilde Bernardi, Marco Cavalcoli, Michele Di Mauro, Carolina Ellero, Nico Guerzoni, Omar Madé, Caterina Meschini, Elena Rivoltini, Giulia Salvarani, Emanuele Valenti
scene, drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
costumi Gianluca Sbicca
luci Marco Giusti
disegno del suono Alberto Tranchida
assistente alla regia Angelica Azzellini
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura
in collaborazione con Associazione Santacristina Centro Teatrale
nell’ambito del progetto “Come devi immaginarmi” dedicato a Pier Paolo Pasolini
Lo spettacolo è realizzato all’interno del Progetto internazionale “Prospero Extended Theatre”, grazie al supporto del programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea.