LILIANA TANGORRA | Trame contemporanee è il titolo della prima rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea, curata della Compagnia Malalingua su ideazione di Marianna de Pinto e Marco Grossi. Il festival è stato dedicato alla “prossimità”, prendendo il sottotitolo di “Volti” ed ha visto svolgersi in quattro differenti fine settimana i seguenti temi: Presente indicativo, I volti degli artisti e i volti delle donne, I volti degli artisti da Dioniso ad Artemisia e Ritratti di persona. Qui focalizzeremo la nostra attenzione su una performance multidisciplinare e corale che ha concluso, nel week-end dedicato ai Ritratti di persona, i quattro appuntamenti.

Abbiamo assistito all’esperimento performativo Ritratti, andato in scena presso la Cittadella degli Artisti di Molfetta nei giorni 25, 26 e 27 novembre. Ritratti è  – come definito dalla regista Marianna de Pinto – un “processo di ricerca”, prima che una performance, un progetto che ha convolto teatro e arte coreutica, fotografia e produzione audiovisiva in un’unica mise en scène, restituendo al pubblico in forma di spettacolo un testo definito dal succedersi di storie vissute, ideate dalle utenti del Centro Antiviolenza Pandora di Molfetta e dalle attrici in scena.

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Il percorso spettacolare ha visto il racconto personale delle artiste dialogare con le corsiste del laboratorio di scrittura autobiografica tenuto dall’antropologo Felice Di Lernia. Il testo è nato dall’intreccio di più storie che le sette performer hanno mescolato “confondendo” il tempo “autobiografico” con il tempo “biografico”; questo ha creato una forte empatia tra il proprio vissuto e quello altrui.
La memoria di luoghi e fatti racchiusi nei cassetti del proprio essere in scena si sono fatti anche immagine grazie alle fotografie di Cristina Ki Casini. Al ritratto, alle parole dette, si sono unite le coreografie curate da Jacqueline Bulnes. Questo melting-pot sinestetico ha dato vita a una toccante restituzione scenica nella quale gli spettatori, che hanno assistito a un racconto a tutti gli effetti innestato da emozioni sentite, sono stati sensibilmente e inevitabilmente chiamati in causa. L’autoritratto e l’autobiografia sono stati il pretesto per ripercorrere i segni, le tracce – ci dice la de Pinto – di cui si compone il tessuto epidermico di un viso, così come la trama di una storia.

Ritratti, ph. Cristina Ki Casini

La performance ha visto come protagoniste le attrici Nunzia Antonino, Monica De Giuseppe, Lara De Pascale, Marianna de Pinto, Carmen De Sandi, Arianna Gambaccini, Claudia Lerro, le quali con sensibilità differenti e con una lodevole presenza scenica, hanno principiato lo “spettacolo” simulando un incontro presso un corso di formazione autobiografico. Da questo momento in poi e dopo un approccio in cui Felice Di Lernia lascia libero spazio alla scrittura, le donne, ognuna con un approccio diverso alla vita – l’ottimista, l’anticonformista, la meticolosa, solo per citarne alcune – hanno raccontato un momento importante della propria esistenza, non necessariamente declinato al femminile.
Qui vi è un’attenzione particolare della regista al coinvolgimento diretto del pubblico: lo spettatore poteva sentirsi immischiato in ciascuna storia perché non definibile nel genere o non declinata nella violenza – cosa che originariamente ci si aspettava, leggendo in locandina ‘Laboratorio autobiografico’ realizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Pandora di Molfetta.
Ogni attrice ha interpretato e raccontato un aneddoto mescolato ai desideri descritti dalle altre performer, in un flusso quasi joyciano dai toni toccanti. Il luogo era quello della sala multifuzionale della Cittadella degli Artisti, uno spazio bianco in cui le sedie e i cuscini destinati agli spettatori quasi si confondevano con le sedie in scena delle sette ‘corsiste’. E di amalgama si deve parlare se si pensa alle musiche di Giuseppe Pascucci shakerate alle voci delle attrici e al tappeto audio delle storie raccontate.
Di impatto è stata anche l’evidente attenzione a una coralità legata non solo alla parola, ma anche al movimento scenico; le attrici agivano i proprio corpi in una ‘danza’ reiterata e sincopata durante l’intreccio emotivo creato con le colleghe. Nel finale le protagoniste hanno definitivamente abbattuto la quarta parete invitando gli spettatori a studiare quelle pieghe epidermiche dell’animo descritte nella mostra fotografica di Cristina Ki Casini, ultimo atto questo di un esperimento polifonico, multidisciplinare e interattivo. La mostra legata, per l’appunto, all’autoritratto è stata un tappeto visivo nella definizione unica e inequivocabile di ogni esistenza raccontata.
Sicuramente un lavoro complesso, scandito dalla conoscenza dell’importanza di vedere l’arte ‘teatrale’ in un dialogo proficuo con l’immagine, il movimento, la scrittura e con la prossimità all’altro.
Su quest’ultimo concetto – legato alla definizione di identità e condivisione – ha focalizzato la sua attenzione Marianna de Pinto nel curare questo riuscito progetto.
La stessa de Pinto ci ha poi dichiarato a margine dell’evento: “Il sogno e il senso del nostro divenire è nella prossimità, nel dialogo e nell’incontro e questo progetto è un inno allo sguardo, agli occhi di donna di un territorio e ai suoi segreti”. Il divenire umano che, dunque, non può prescindere dall’altro né in scena né nella vita reale.

 

RITRATTI

regia e drammaturgia di Marianna de Pinto
con Nunzia Antonino, Monica De Giuseppe, Lara De Pascale, Marianna de Pinto, Carmen De Sandi, Arianna Gambaccini, Claudia Lerro
con la partecipazione di Felice Di Lernia
musiche di Giuseppe Pascucci
direttrice di movimento Jacqueline Bulnes
immagini di Cristina Ki Casini
luci di Claudio De Robertis
grafiche di Davide Petruzzella
con la collaborazione del Centro Antiviolenza Pandora e de La Cicloide
produzione Malalingua

con il sostegno di MiC – Direzione Generale SpettacoloRegione PugliaComune di MolfettaFincons Group, il patrocinio del Comune di Bari e le partnership di Teatri di BariCittadella degli ArtistiBabiloniaArti Sinespazio 3.0 e Anomalia.

25, 26, 27 novembre | Molfetta | Cittadella degli artisti