Grandi novità, dunque, ci aspettano per la seconda parte di questa stagione televisiva, in cui i network pubblici e privati intendono stupirci con la messa in onda di fiction sperimentali,a metà strada tra la gloriosa tradizione dello sceneggiato televisivo Rai e la ricerca di inediti linguaggi comunicativi alla stregua del più spinto cinema d’avanguardia.
Tra queste, il prodotto più atteso è una nuova fiction scritta a quattro mani da Orietta Berti ed Iva Zanicchi nelle pause della sagra del Tortello di Zucca di Rio Saliceto. La storia, imperniata sulla difficoltà delle donne a pagare le tasse sull’automobile e/o sullo scooter, vedrà le quattro protagoniste, derelitte shampiste messe a dura prova dalle difficoltà della vita, con le unghie ancora sporche di tintura mogano ramato, rinchiuse per una settimana nell’ufficio della Motorizzazione del comune di Prive di Decenza, in provincia di Gubbio Gusto, liberate infine dall’intervento salvifico di Antonio Lubrano.
Ispirato a un fatto di cronaca vera, il serial è la denuncia di un annoso problema che affligge tutte le donne patentate del mondo, ovvero le indicibili sofferenze cui il gentil sesso deve soggiacere per pagare ogni anno il giusto contributo allo stato per le proprie autovetture: “Il Bollo delle donne”, questo il titolo della serie, si insinua nelle pieghe più scabrose della coscienza automobilistica femminile, e non indietreggia davanti alla crudezza dell’argomento o delle immagini, che già hanno attirato gli strali del Moige per l’eccessivo realismo delle scene più truculente, come quella in cui una delle protagoniste, in un atto di follia estetica, deraglia dal labbro superiore tingendosi di rossetto gli incisivi superiori.