RENZO FRANCABANDERA | Venti minuti. Un tempo brevissimo. Eppure mitico. Nel mio immaginario legato all’adolescenza e alla sessualità. Nell’immaginario teatrale, da alcuni anni, definisce per antonomasia la proposta di “studio” con cui le compagnie, giovani e non solo, propongono anteprime dei loro lavori, al fine di testarne la robustezza scenica.
Siamo pro o contro i 20 minuti? La madre del mio amico Mario, io da poco maggiorenne, durante un pranzo a tavola in cui si parlava di rapporti sessuali, mi disse: “Beh, per una donna è bello quando dura almeno venti minuti…” Alle prime armi e con una foga che all’epoca poteva essere quella di Flash Gordon, venti minuti mi sembravano un tempo lunghissimo. Irraggiungibile.
Può esserlo invero anche a teatro, se lo spettacolo è noioso. Detto questo, nel recente passato ho testato come la consistenza della proposta dei venti minuti sia abbastanza effimera, specie per gli spettacoli delle giovani compagnie, che si concentrano a trovare idee buone per quell’orizzonte temporale. E’ frequentissimo però verificare come idee che sembravano interessanti sull’orizzonte breve, trasposte (spesso stiracchiate) sulla durata di un’ora, diventavano insopportabili. Oltre al fatto che per qualche anno (adesso per fortuna pare si sia capita la cosa) i Festival erano infarciti di “venti minuti” di questo o quello, di “primo studio per..”.
La rassegna Tfaddal, ospitata al Franco Parenti nel maggio scorso, ha suggerito una soluzione diversa: non pillole di spettacolo, o studi per (anche se qualcuno l’ha inteso in questa forma), ma spettacoli di 30 minuti su l’Amleto. Gli artisti chiamati a declinare, ognuno a suo modo, il classico shakespeariano, scelti da tre rappresentanti del giornalismo teatrale. Mezz’ora o poco più. Ne sono scaturite proposte diversissime, alcune più consistenti e robuste, altre da rodare, altre deboli, ma comunque con un importante successo di un pubblico giovane, che in una serata fruiva tre o quattro di queste brevi esecuzioni spettacolari.
Secondo me questa è una possibilità. Il tempo di 30-40 minuti è un tempo che cerca una mediazione fra il performativo e il teatrale, che consente non solo di esporre un’idea, ma di approcciare forme spettacolari nuove, sfidanti.
E soprattutto con un focus sull’essenziale, cosa che spesso le compagnie hanno in scarsa considerazione, allungando i tempi oltre l’ora per presunte esigenze di promozione. In onestà, riteniamo preferibile di gran lunga una proposta interessante di 30-40 minuti che una poco convincente di un’ora e mezza.
Perchè insomma bisogna per forza durare?
Certo, se la mamma di Mario mi avesse detto 30 minuti, sarebbe stata come il tocco della spada avvelenata di Laerte. Ne sarei potuto morire.
Ecco le interviste e le immagini della rassegna al TFP di Milano
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=CrF68DG6LNs&w=560&h=315]
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.