copertinawNICOLA ARRIGONI «Immaginiamoci un teatro: si alza il sipario e noi vediamo un uomo solo camminare su e giù per la sua stanza, accendersi una sigaretta, mettersi a sedere e così via. Improvvisamente noi lo vedremmo come lui non potrebbe mai vedere se stesso, vale a dire dall’esterno. Vediamo con i nostri occhi, per così dire, un capitolo di una biografia – tutto questo è inquietante e mirabile al tempo stesso. Più mirabile di tutto ciò che un poeta potrebbe mai far rappresentare o dire sul palcoscenico. Noi vedremmo la vita stessa», così scrive Ludwig Wittgenstein il 22 agosto 1930. Questa citazione non solo apre il ricco e bellissimo volume a cura di Michael Nedo, Wittgenstein. Una biografia per immagini (Carocci editore, 75 euro), ma offre una chiave di lettura del volume stesso. Come scrive il curatore: «L’intento è quello di gettare uno sguardo il più possibile diretto e imparziale sulla vita e sull’opera di Wittgenstein. Il lettore è chiamato a rintracciare i legami tra la sua biografia , il suo ambiente spirituale e personale e la sua opera, e farsene una propria idea». Il lettore assume il ruolo dello spettatore del teatro citato all’inizio, gli spetta il compito di osservare, sfogliare, rubare la vita di Ludwig Wittgenstein, offerta dal documento muto eppure loquace di una serie di fotografie che ne raccontano la vicenda biografica, le origini aristocratiche, la storia familiare, il contesto culturale e sociale in cui il filosofo nasce, cresce e da cui cerca una distanza eremitica, enigmatica, assoluta, intensa, spiazzante.

«La forma del libro esprime il concetto di album che era proprio di Wittgenstein – scrive nella prefazione Michael Nedo – Egli lo applica alla descrizione tanto della sua opera quanto della sua vita: nel 1943 paragona i suoi scritti filosofici, le Ricerche filosofiche, che non contengono immagini, a un album di schizzi paesaggistici: negli anni trenta mette insieme un album fotografico in cui racconta la sua vita attraverso immagini». In questo stretto legame fra il filosofo e la biografia per immagini, raccontata da Nedo, si sviluppa il racconto iconico del filosofo austriaco, rampollo di una delle famiglie più in vista della Vienna fin de siècle, ingegnere aeronautico, volontario nella prima guerra mondiale, maestro di scuola elementare, giardiniere, architetto, professore a Cambridge. Basta questo elenco di ruoli e perché no di identità per dare conto della personalità e della biografia di Ludwig Wittgenstein che dicendo di sé nella prima pagina della biografia per immagini con la foto di lui neonato scrive: «Il mio nome è ‘L. W.’ E se qualcuno dovesse contestarlo, stabilirei immediatamente innumerevoli connessioni che lo renderebbero sicuro», 21 aprile 1951 e ancora più sotto si legge: «Perché il proprio nome dovrebbe essere sacro per l’essere umano? Se da un lato esso è lo strumento più importante che gli viene dato, dall’altro è come un gioiello che gli viene messo addosso alla nascita», 20 giugno 1931.

Ed è proprio nel coniugare immagini a frammenti del pensiero di Ludwig Wittgenstein che la lettura e il semplice sfogliare il volume di Carocci si fa un’esperienza dello spirito, un viaggio nel tempo, un racconto per ossimori che spazia dall’elegante palazzo viennese della famiglia Wittgenstein, alla casa ad Skjoden in Norvegia che assomiglia alla realizzazione di un sogno, la casa sull’albero che ogni bambino desidera, casa che è al tempo stesso rifugio ma anche possibilità di vedere la realtà e il mondo da un’altra prospettiva e dopotutto si legge nel testo che accompagna la riproduzione del primo tentativo di scrittura del bambino Ludwig: «I filosofi sono spesso come bambini piccoli che prima scarabocchiano con la matita su di un foglio di carta dei disegni qualsiasi e poi chiedono all’adulto: ‘Cos’è questo?’ – E’ andata così: l’adulto aveva più volte disegnato qualcosa per il bambino e gli aveva detto: ‘Questo è un uomo’, ‘Questa è una casa’ e così via. E allora il bambino fa anche lui dei segni e domanda: e questo cos’è?». Questo interrogativo è presente sempre e comunque nell’indagine filosofica di Wittgentein, un chiedersi ‘che cosa è questo?’ andando in cerca della pluralità, delle connessioni che costruiscono la realtà e il senso, il linguaggio e il nostro essere nel mondo. E allora appare illuminante quanto il filosofo scrive rispetto alle sue Ricerche filosofiche: «Ma perché, quando scrivo di filosofia, mi sembra di scrivere una poesia? E’ come se in ciò risiedesse un dettaglio che ha un significato grandioso. Come un fiore e una foglia», 31 ottobre 1946. In queste parole si specchia la foto scattata da Ben Richards nel settembre 1947 a Swansea in cui Ludwig Wittgenstein guarda in macchina con uno sguardo in cui dolcezza e distanza, in cui melanconia e assenza sono un tutt’uno su uno sfondo che è astratto e in cui a confondersi sono gli stessi abiti del filosofo.

Così sfogliando il volume Wittgenstein Una biografia per immagini ci si può soffermare sui protagonisti della Vienna fine secolo che passarono tutti o quasi in casa Wittgenstein, ci si può soffermare sui volti degli alunni dell’ultima classe del maestro Wittgenstein e riflettere su quanto scrisse il 13 gennaio 1940: «Un maestro che, mentre insegna, mostri di avere delle conoscenze buone, o addirittura sorprendenti, non è per questo ancora un buon maestro. E’ infatti possibile che, mentre gli studenti sono sotto la sua diretta influenza, egli li porti ad un’altezza per loro innaturale, senza però curarne lo sviluppo che li ha portati a quell’ebbrezza, cosicché non appena il maestro abbandona l’aula essi precipitano. Ci ho pensato: forse vale anche per me». In questo intersecarsi di immagini e citazioni o testimonianze legate a Ludwig Wittgenstein sembra realizzarsi un bisogno più volte espresso dal filosofo austriaco e con grande senso del pudore allontanato sempre: «Qualcosa in me mi dice che dovrei scrivere una biografia. Vorrei una buona volta chiarire la mia vita e renderla comprensibile a me stesso e agli altri. Non per giudicarla, quanto per amore della chiarezza e della verità». E viene da pensare che il ricco e appassionante volume curato da Michael Nedo soddisfi forse questo bisogno di chiarezza e verità biografiche espresse dal genio di Ludwig Wittgenstein.

Michael Nedo, a cura di, Wittgenstein. Una biografia per immagini, Carocci editore, Roma, 2013, pagine 469, 75 euro.

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