REDAZIONE | Il teatro che incontra e coinvolge la comunità, ribaltando le categorie di ‘periferia’ e ‘centro’; che è capace di osare, raggiungendo e superando la linea del “non è possibile”; che è attento a recepire e raccontare il presente.
La redazione di PAC, dopo un vivace confronto interno, ha indicato i nomi per il primo turno del Premio Rete Critica 2019: artisti, compagnie, festival, progetti che fanno, di queste linee, la guida per la propria missione artistica.
Dunque, per le tre categorie definite, miglior percorso artistico/compagnia, miglior progettualità/organizzazione, migliori strategie comunicative virali, le preferenze sono andate rispettivamente a Bottega degli Apocrifi e in particolare Uccelli; Teatro dei Venti per Moby Dick, Teatro di Rifredi.
Per le 2 segnalazioni libere, PAC ha scelto Metamorfosi Festival di Teatro 19 e L’abisso di Davide Enia
Di seguito le motivazioni di ciascuna candidatura e i link ai relativi articoli di approfondimento (analisi critiche e reportage).
1. Percorso artistico/Compagnia: La Bottega degli Apocrifi (Manfredonia)
Per PAC ne ha scritto Maria Francesca Germano
2. Miglior Progettualità/organizzazione: Moby Dick Teatro dei Venti (Modena)
Moby Dick è un’esperienza assimilabile allo storico Orlando furioso di Luca Ronconi. Un’opera d’ingegno collettiva nata dall’ardimento di Stefano Tè e del suo gruppo di lavoro, stretto attorno a un esperimento di teatro sociale attivo in Emilia-Romagna da molti anni.
Per PAC ne hanno scritto Renzo Francabandera e Matteo Brighenti
3. Migliori strategie comunicative: Teatro di Rifredi (Firenze)
Il Teatro di Rifredi, guidato da Giancarlo Mordini e Angelo Savelli, è impegnato da decenni sul fronte della promozione della drammaturgia contemporanea straniera in Italia. Sia adattando alla scena opere letterarie di scrittori di fama internazionale come la turca Elif Shafak o il franco-belga Éric-Emmanuel Schmitt, sia, in particolare, con testi di autori spesso affermati all’estero, ma da noi quasi sconosciuti, come il francese Remi De Vos, il catalano Josep Maria Miró o, recentemente, il franco-uruguaiano Sergio Blanco.
Una pratica teatrale e di dialogo con l’estero per un lavoro che ha poi grande impatto e radicamento sul territorio locale, che tante altre sale, anche molto più sostenute economicamente dai fondi pubblici, non sono in grado di ottenere.
SEGNALAZIONI LIBERE
4. Festal Metamorfosi di Teatro 19
Per PAC ne hanno scritto Renzo Francabandera ed Elena Scolari (parte I – parte II)
5. Davide Enia – L’abisso
Per PAC ne ha scritto Laura Bevione
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