#DITELOADANNAFRANK
di Francesco Petruzzelli

Andrà tutto bene. Di questa profezia, negli ultimi mesi, si è abusato talmente tanto da far…Ohddio, stavo per dire: “da far impallidire Michael Jackson”, ma mi accorgo ora che sarebbe stato così di cattivo gusto a così tanti livelli che forse è meglio non…oh, sticazzi! Se anche noi sodomiti dobbiamo fermarci di fronte al cattivo gusto, allora pretendo un’ordinanza per imporre il succo d’ananas nella dieta di tutti gli italiani, e la messa al bando degli asparagi. Andrà tutto bene. Una frase iperutilizzata durante la pandemia e da cui è nata immediatamente una utilissima polemica, tra i positivisti dell’ “Abbiamo superato la Guerra, ce la faremo anche contro il virus” e i pessimisti del “Ditelo ad Anna Frank!”. In effetti anche io mi sono trovato in imbarazzo nello scegliere quale atteggiamento sposare, cioè a quale unirmi civilmente, e nell’indecisione ho pensato che la cosa migliore, per rapportarsi al futuro, fosse osservare il passato. Fortunatamente ho potuto attingere alla più preziosa risorsa di passato a disposizione dell’umanità: mia nonna. Di solito non apprezzo i comici che per garantirsi una risata ricorrono alla nonna. Non so, mi è sempre sembrato un colpo basso, un gioco facile, di un grottesco disperato, tipo: un uomo nudo che fa la verticale, la scoreggia con l’ascella, “Porta a Porta”. 

 Apprezzo sempre di più i colleghi che riescono a farti ridere con battute su temi meno ovviamente divertenti, più gravi e che magari ci toccano tutti fin dall’infanzia, tipo Don Giulio. In questo caso però vorrei giocarmi l’asso dei nonni, per una questione più antropologica che umoristica. Mia nonna, dicevo, è il miglior termine di paragone per capire come possa andare tutto bene, dopo che tutto è andato male. È sopravvissuta alla guerra da partigiana, moglie di partigiano, ha avuto due fratelli deportati in campo di concentramento e fa dei tortellini che dovrebbero essere congelati come gli ovuli di Angelina Jolie e gli spermatozoi di Brad Pitt, per  migliorare la razza umana del futuro. La signora è un’eroina, una specie di Liliana Segre bolognese. Infatti anche a lei hanno dovuto da qualche tempo assegnare una scorta, per questioni di sicurezza: eh sì, perchè se mia nonna vede un fascista gli fa un culo a sbadiglio! Con tutti quelli che hanno ripreso a girare adesso, poi! Ora però nonna è diventata demente: a volte è confusa, non sempre sa dove si trova, ogni tanto mi chiama Samantha, anche se le ho spiegato che quello non è il mio nome, lo uso solo con i clienti; ma lei se lo scorda, poverina. Dice che i primi soldi dell’INPS che le arriveranno ce li mangiamo tutti in gelati. Quando lo ha detto, ci siamo messi tutti a ridere! Ma ve lo immaginate: i soldi Dell’INPS…che arrivano!? Si vede che è proprio andata di cervello. Comunque, da quando è partito l’ashtag #Andràtuttobene e la conseguente risposta #vasempretuttodimerda, mi sono messo a osservare nonna, chiedendomi se fosse stata una donna felice, se, alla fine, a lei fosse andato tutto bene, e, se sì, come avesse fatto. Be’ posso dire con un certo margine di certezza che le è andato tutto bene: è stata felice e perfino adesso non è che sia triste, anche perchè non capire un cazzo aiuta sempre a mantenere il buon umore. Avete mai visto un novax piangere? Un terrapiattista turbato? Sono tutti lì trepidanti che aspettano la prossima glaciazione per aprire la più grande pista di pattinaggio della galassia.
E mi sono accorto che, come spesso accade in questo mondo in cui siamo tutti ossessionati dall’essere originali, la risposta era estremamente banale: se ne è sbattuta le palle di come sarebbe andata, come dicono alla Sorbona. Tra i tedeschi alla porta, i fascisti alla finestra, il marito alla macchia, il vivere in undici in una casa di 20 metri quadri, due fratelli reduci da Mauthausen, e la distribuzione del poco da mangiare che c’era ai poveracci ancora più poveracci del quartiere, mia nonna non aveva il tempo per preoccuparsi di stronzate new age come “il Futuro”.  Si è potuta concentrare soltanto sul presente, combattendo per ottenere quello che le mancava nel momento in cui le mancava. Chissenefrega se andrà tutto bene domani, io devo campare oggi e se oggi è un’inculata, mi devo rimboccare le maniche per mettere la vaselina entro mezzanotte; di come andrà domani se ne occuperà chi si sveglia vivo. In pratica, Nonna si è inventata la mindfulness. Curioso quanti soldi si spendano in sessioni di life-coaching e meditazione, quando per raggiungere gli stessi risultati ti bastano i nazisti. Quindi la chiave per essere felici, per far andare tutto bene è semplicemente focalizzarsi sul presente. Dove per presente si intende quello che gli scienziati chiamano T.o.c.c.o “Tempo Ottimale di Conseguimento Climax Orgasmica”: un periodo storico che va da adesso ad un massimo di cinque minuti nel futuro (preliminari inclusi). “Eh vabbè” direte voi “Ma pianificare il futuro fa parte della natura umana. Se non pensiamo al futuro significa che dobbiamo anche smettere di fare figli?” ..Esatto! Innanzitutto, se anche i gatti possono imparare a cagare nella sabbietta, allora forse gli umani possono imparare a gestire tendenze legate alla loro natura. L’evoluzione e il progresso si basano anche su un processo di snaturamento senza il quale non c’è maturazione e si soccombe. Come la mia ultima storia d’amore, finita proprio la settimana scorsa perchè ogni volta che incoraggiavo il mio ex ad essere più maturo mi rispondeva che era già molto avanti per la sua età, che non tutti i tredicenni spacciano, ad esempio. Comunque anche in questo nonna ci fa da modello: che bisogno c’è-si è detta- di produrre altri infelici in un mondo che da un momento all’altro va a puttane, quando ci si può occupare di chi questa cazzata la sta già facendo al posto nostro, di chi è vivo ora!? Ed infatti ha adottato mia madre, una barese illusa dell’#Andratuttobene già confezionata, già pronta a fare figli propri. Disse nonna: sta ragazza marocchina (a Bologna, se sei nato a sud della A1, sei affettuosamente marocchino per tutti gli autoctoni) sta per dare la vita ad un disperato che già dalle ecografie sembra   chiaramente frocio quindi c’è di che impiccarsi anche senza generare in prima persona; generare per cosa poi? Per voler bene a un figlio mio? Mi sa che la strategia migliore di voler bene a tuo figlio oggi è: non farlo. Risultato: nonna ha avuto una figlia senza passare attraverso i dolori del parto, mamma ha avuto una seconda madre dopo che la prima si era rotta ed io sono cresciuto a tagliatelle al ragù e finocchi, senza che nessuno si preoccupasse di un mondo futuro incontrollabile, ma occupandosi sempre dei problemi presenti. Tutto sto casino di esempi storici, biografici e sodo-mitici, per dire che non solo non sappiamo se andrà tutto bene o male, ma che è anche una cazzata porsi il problema, che è soltanto questione di culo, e come disse il mio ex quando scoprii che aveva un account grinder: il culo non si può controllare. Chiudo con proposte di ashtag alternativi: #potevaandarepeggio #andràtuttocomeandrà #mettilavaselina #ilculononsicontrolla #adottaunbarese