GIANNA VALENTI | SHARING SCORES nasce nell’estate del 2023 come pratica collettiva di ideazione e scrittura di scores, nel desiderio di trasformare l’autorialità individuale, che contraddistingue storicamente questa forma coreografica, in un percorso circolare e orizzontale che coinvolge immaginazione, ideazione, analisi e scrittura. SHARING SCORES_Verso nuove modalità di scrittura collettiva è un progetto ideato e realizzato da Attivisti della Danza, gruppo aperto di danzatori e coreografi, parte del progetto più ampio di Dance for Dance attivo sul territorio di Firenze e dintorni.

Attivisti della Danza, SHARING SCORES, Research Camping 2024, Lavanderia a Vapore

Lo score, come forma coreografica, nasce negli ambienti della pedagogia post-modernista e deriva da pratiche di scrittura musicale attraverso figure come John Cage e Robert Ellis Dunn. Quest’ultimo, allievo di Cage e insegnante di coreografia e di improvvisazione, ne fa l’elemento centrale della sua didattica, contaminando profondamente il modo in cui la composizione della danza viene ideata e trasmessa tra le nuove generazioni di coreografi dalla fine degli anni Cinquanta a tutti gli anni Settanta del Novecento.
Da allora, lo score ha mantenuto inalterata la propria presenza nel mondo della danza e della performance, con un rinnovato interesse nel nostro secolo — una capacità di diffusione registrata dalla mostra evento al MoMA del 2018-2019, Judson Dance Theatre / The Work Is Never Done — e, negli anni precedenti, dalle performance di singoli score di Steve Paxton, Simon Forti, Deborah Hay, Trisha Brown, Lisa Nelson al MoMA stesso e in altri musei negli Stati Uniti e in diverse parti del mondo.
Ed è proprio in questi anni, nel 2014, che Attivisti della Danza si apre alla ricerca coreografica sugli scores con la realizzazione di HUDDLE di Simon Forti, inaugurando un percorso che, in dieci anni, li ha portati a realizzare un secondo famosissimo score di Forti, SCRAMBLE e ad approfondire questa pratica coreografica anche a livello storico e teorico, per approdare poi, nel 2022, al desiderio di continuarne l’esplorazione come modalità di scrittura collettiva. Un’esplorazione che è accettazione di creatività che nascono da immaginari, vissuti e conoscenze che non appartengono solo al singolo e che si lasciano immettere in flussi di scambio, collaborazione, sovrapposizione, fusione, dispersione. Un’esplorazione che diventa proliferazione di materiali fisicamente disponibili e archivio. 

Attivisti della Danza, SHARING SCORES

SCORES PER SPAZI VUOTI [N°1] e [N°2] sono le prime due pubblicazioni che Attivisti della Danza propone a partire dai materiali di questo archivio, immaginandoli e organizzandoli per libera associazione, connessione spontanea, accostamento poetico. Piccole costellazioni di partiture coreografiche di segno verbale, grafico o fotografico, per corpo singolo o collettivo, che non desiderano ordinare, definire o sistematizzare modalità di lavoro ma incuriosire, stimolare, suggerire e aprire altri percorsi possibili, oltre a quelli già sperimentati e registrati.
Non aspettatevi soltanto una raccolta di ready-made scores – anche se sicuramente incontrerete proposte che avrete voglia di far attraversare al vostro corpo o di portare nello spazio insieme ad altri corpi -, Il valore di questa condivisione sta nel proporre e incoraggiare la ricerca di proprie e uniche modalità di scrittura coreografica, sia individuale che di gruppo.
Le due pubblicazioni possono essere uno strumento di lavoro in sala prove come in spazi altri, spazi vuoti, che Attivisti della Danza invita a trasformare “in luoghi di incontro, di nascita e di condivisione.” Per facilitarne l’uso, sono organizzate a schede con anelli, comode da appoggiare, leggere, scrivere e maneggiare sul piano orizzontale di appoggio del corpo a terra, che i danzatori privilegiano e amano abitare, affidando in questo modo al corpo i percorsi del loro pensiero. Maneggiandole, incontrerete le costellazioni di Scores Anatomici, Scores for Life, Guess the Score o, ancora, Scores di Relazione per poi passare, nel secondo volume, a scores organizzati a partire dai concetti di Trasparenza, Opacità, Profezia, Visibile/Invisibile e Sogno.

SCORES PER SPAZI VUOTI [N°1] e [N°2]

SCORES PER SPAZI VUOTI [N°1] e [N°2] sono a cura di Sara Campinoti, Elisa D’Amico, Francesco Dalmasso e Lucrezia Palandri che hanno accettato di sperimentare, nel dialogo che segue, le loro modalità di scrittura creativa collettiva, senza dichiararne la forma scelta. La mia unica richiesta — affidandomi a un modello di system prompt — è stata di fornire una seconda e diversa risposta in modalità descrittiva ed esplicativa, qualora la prima risultasse scarsamente comunicativa per i corpi che non si muovono nell’universo danza.

Donateci una mappa, come catena di parole chiave, che ci comunichi il vostro percorso decennale nella sperimentazione e nello studio degli scores: una catena come acquisizione di diverse aree di consapevolezza umana e coreografica

Score
indicazione, azione
corpo, spazio, collettività
attivazione, relazione, interazione
desiderio, intenzioni, costellazioni, prospettive
ripetizione, rimaneggiamento, variazione, trasmissione
previsione, aspettativa, imprevisto, scomparsa, casualità, apparizione
concatenazioni, emersioni, sovrapposizioni, trasparenze, opacità, rivelazioni, svelamenti

La danza è attività relazionale con sé, gli altri, lo spazio, i luoghi. Quali flussi di umanità ha creato la vostra attività di scoring? Tralasciando nomi, istituzioni o modalità organizzative, offriteci una visione dalle dimensioni che i vostri corpi hanno attraversato

Lo score come strumento di incontro definisce un’area comune in cui i corpi si possono attivare. Uno spazio e un tempo circoscritto in cui si aderisce collettivamente a un’indicazione. Nelle diverse circostanze in cui abbiamo lavorato con gli scores, la scelta di aderire a una consegna comune, siglare un patto tacito, di affidarsi agli scores e allo stesso tempo di affidarsi alle altre persone con cui li stiamo attivando, crea una dimensione specifica di comunanza e di responsabilità condivisa. Alleggerisce il pensiero e sostiene le intenzioni dei corpi.

Ho esplorato per qualche giorno i vostri volumi e ho scelto poi di allontanarmene, chiedendo in seguito al corpo di recuperare una memoria. Ho ricevuto: interiorizzazione / riflessione / immaginazione. Il mio corpo ricordava una presenza più forte di scores che fornivano indicazioni di movimento (vicine a pratiche immaginative somatiche) rispetto a scores con indicazioni di azioni di relazione tra corpi e di uso dello spazio. Come si muovono queste due anime nella vostra sperimentazione e nel vostro archivio?

Ritrovarsi a osservare e attivare l’archivio con varie modalità ha fatto nascere il desiderio spontaneo di fare ordine e catalogare, che poi si è disperso nella pratica stessa e si è trasformato in un rimaneggiamento continuo che nutre l’archivio in un processo potenzialmente infinito. Una delle prime intuizioni è stata la suddivisione tra scores anatomici/riflessivi/di visualizzazione che stimolano percezioni, posture, immagini, e scores che invece invitano alla ricerca di relazione, alla sperimentazione del corpo collettivo. Le due modalità a volte si fondono, si sovrappongono, vanno in contrasto e dove nasce il limite o l’impossibilità dell’azione si genera lo spazio per un nuovo score.

Nella didattica, la scrittura di uno score è solitamente valutata per la brevità e il suo valore sintetico, una sorta di codice che amo definire “per future architetture del possibile.” Voi scrivete di “previsione e di aspettativa”, di “tradimento necessario”, di “puntualità e assieme imprecisione dello score.” Consegnateci una visione che ci faccia immaginare questa frizione

Profezia
Trasparenza
Spazio vuoto come generatore di incontri

A score for you:
Walk like it’s not you. / Cammina come se non fossi tu.

Il rigore dello score, nel processo della sua composizione scritta, spalanca possibilità interpretative nella sua esecuzione.
Nella scrittura di scores un’attenzione specifica è posta sul linguaggio. Guardiamo a una essenzialità della scrittura che, a partire da una chiarezza formale, permetta l’apertura del possibile in termini di significato. Scrittura prescrittiva e potenzialità immaginative sono i poli tra cui si muove la nostra riflessione.

Il valore della codificazione e della brevità è, nella pratica degli scores, legato al valore della sua trasmissibilità. Qual è la vostra visione? Come incide sulla vostra progettualità? 

Lo score contiene tutte le indicazioni necessarie e sufficienti alla sua esecuzione.
Qual è l’unità minima e non equivocabile di indicazione per l’azione?
Quante possibilità di esecuzione a partire dallo stesso score?
Come una regola può aprire margini di libertà?

Ho partecipato alla vostra pratica di scrittura collettiva durante l’ultimo Research Camping-2024 in Lavanderia a Vapore. Nei tempi dati e a partire da un materiale da voi proposto, dopo una prima elaborazione creativa personale — prima parte dello score — la richiesta è stata di staccarsene, di affidarla con fiducia a un altro corpo e di aprirsi per riceverne una diversa dalla propria — prima parte dello score di un’altra persona, da continuare, dilatare, deviare, contaminare, sovrascrivere o altro ancora.
Comunicateci il valore di questa dispersione autoriale e creativa.

Questo progetto nasce dalle esperienze di sharing training di cui facciamo parte dove le esigenze della collettività e della comunità hanno dato vita a spazi e luoghi di incontro, di relazione e di circolazione di esperienze. La scrittura collettiva si colloca in questo contesto.
Diluire l’autorialità in un processo infinito di rimaneggiamento di materiali e allo stesso tempo utilizzare la scrittura che perdura nel tempo e lascia traccia di se’.
Dispersione dell’autorialità come strumento che mette in relazione.

Cosa rimane dopo questi ultimi anni di sperimentazione di scrittura collettiva del valore di una scrittura individuale e del desiderio di condividerla con altri corpi che non hanno partecipato alla sua ideazione ma che la abiteranno?

Lo spazio degli scores oscilla costantemente fra dimensione individuale e collettiva, tanto nell’esecuzione quanto nella scrittura. Senza l’intenzione di annullare o nascondere identità personali, il pensiero alla base della scrittura collettiva sta anche nel riconoscere quelle porzioni individuali che concorrono alla formazione di un’identità collettiva, per quanto temporanea.
Immaginare uno spazio, scriverlo, consegnarlo ad altri per vederlo poi realizzarsi: in questo passaggio di consegne fra chi scrive lo score e chi lo esegue, e che a sua volta lo passa ad altre: in questa concatenazione sta per noi la collettività.

Ciò che ho omesso di chiedere e che non può non esserci.

Lo score annulla la presenza di un modello di riferimento: mette da parte il concetto di emulazione a favore di una trasmissione di informazioni indisciplinata ma allo stesso tempo rigorosa che, nel passaggio tra formati diversi (testo, corpo, immagine, immaginazione), fa emergere nuovi paradigmi, regole temporanee e possibilità da esplorare.

Ciò che è urgente per voi, in questo momento… Ciò che potrà esserci…

Cosa abbiamo dimenticato ed è ora di recuperare? Come altri sguardi si poggiano su questi materiali? Possono nascere nuovi formati?

SCORES PER SPAZI VUOTI [N°1] e [N°2]

A cura di Sara Campinoti, Elisa D’Amico, Francesco Dalmasso, Lucrezia Palandri
Progetto grafico GINKGO, Giulio Masi, Giulia Giovannini, Beatrice Ulivi, Lucrezia Zucconi
Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito del progetto SHARING SCORES_Verso nuove modalità di scrittura collettiva, ideato e realizzato da Attivisti della Danza, in collaborazione con la rete Sharing-IT, sostenuto dall’associazione culturale FIKA, con il contributo di Fondazione CR Firenze e Città Metropolitana di Firenze

Se siete interessati alle pubblicazioni scrivete a: info@dancefordance.net
Qui SHARING SCORES