ELVIRA SESSA / PAC LAB*| Marionette, burattini, pupazzi, ombre, giochi di magia, clownerie e performance di danza hanno animato la quinta edizione di IMMAGINA, Festival Internazionale del Teatro di Figura di Roma.
La rassegna, diffusa in vari luoghi della capitale con spettacoli, laboratori, mostre e incontri, è stata promossa dalla rete dei Teatri in Comune (Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro del Lido di Ostia, Teatro Tor Bella Monaca e Teatro Villa Pamphilj) in collaborazione con il MUCIV-Museo delle Civiltà, I’ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, istituzioni del Ministero della Cultura (MIC), ATCL (Spazio Rossellini, Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio), Teatro Verde.
Artisti e compagnie provenienti da Italia, Francia, Spagna, Polonia, Ucraina e Danimarca hanno coinvolto un pubblico di ogni età e nazionalità. Merito del linguaggio universale del teatro di figura, per lo più visivo e sensoriale.
Abbiamo seguito per l’occasione due spettacoli, The Grandfather e Teatri Tra-Vestiti, andati in scena l’11 maggio presso il Teatro di Villa Pamphilj di Roma.

The Grandfather è uno spettacolo di marionette di Theatre Marionbrand, compagnia di teatro di figura ucraina attualmente operativa in Polonia, fondata nel 2018 da Stanislav Voitsekhovskyi.
La pièce, con delicatezza e originalità affronta temi urgenti e complessi come la convivenza tra creature diverse per origini o natura, e l’attenzione verso quelle più deboli.
È ambientata di notte, in un luogo sospeso tra immaginazione e realtà.
La scena si svolge presso la fermata di un tram, dove si avvicendano personaggi misteriosi e poetici. Uccelli notturni, un palloncino turchese, un’astronave guidata da uno stralunato serpente, una maschera africana che si destreggia in danze tribali al suono di nacchere cucite sulle mani, un bimbo in carrozzina e i suoi due nonni, tutti mossi da fili di ferro abilmente manovrati da una giovane marionettista vestita di nero.
I pupazzi, realizzati dallo stesso Voitsekhovskyi con schiuma di polistirolo e pezzi di legno, sono rifiniti con grande precisione. La scenografia è essenziale ed accurata, con oggetti in miniatura che sembrano animarsi di vita propria come il tram rosso, il cui passaggio scandisce il trascorrere del tempo e l’ingresso di nuovi personaggi.

I dettagli realistici di una panca di legno gialla e un telefono a gettoni sfumano in un contesto senza spazio né tempo.
Il paesaggio sonoro concorre alla narrazione. Suoni d’ambiente come il frinire dei grilli e lo stridore del tram sulle rotaie si intrecciano con melodie classiche e sonorità jazz e sudamericane.
Altrettanto sospesa e incantata è la rappresentazione Teatri Tra-Vestiti, performance che si svolge all’aperto in modalità itinerante, e che porta la firma di Fernanda Pessolano e di Bianco Teatro, produzione artistica dell’ Associazione Ti con Zero: anche questa una creazione senza l’uso della parola.
Lo spettacolo, al suo debutto, si è svolto di pomeriggio.
Protagonisti sono tre personaggi ispirati alla Commedia dell’Arte, frutto di tre distinti lavori: Tree, interpretata da Irene Maria Giorgi è una creatura con tre volti e tre maschere, sospesa tra la risata e lo spavento e nasce da un lavoro di Giorgi e Anna Paola Bacalov; il Dottore, interpretato da Eva Paciulli, che indossa una maschera a becco di uccello, è una creazione di Paciulli e Anna Paola Bacalov e si ispira a L’aggettivo per l’uovo di Roberto Piumini; Pulcinella, di e con Luca Piomponi, si ispira a Pulcinella e a il pesce d’argento di Lele Luzzati.
Ambientazione, costumi e movimenti dei personaggi creano suspense e fascinazione, catturando anche la curiosità dei passanti.
Il pubblico, partendo dal teatro di Villa Pamphilj si ritrova in un canneto, nascosto agli occhi dei numerosi frequentatori della villa. Il cinguettio degli uccelli e il fruscio del vento tra le foglie fanno da naturale traccia sonora.

Attori e spettatori si relazionano con la natura che li ospita, Pulcinella si nasconde tra gli alberi, il Dottore si siede dinanzi a un tronco d’albero caduto a terra e il pubblico attraversa distese di graminacee con la sensazione di far parte di un tableau vivant impressionista. Gli abiti, cuciti su misura da Fernanda Pessolano, sono essi stessi opere d’arte ed elementi narrativi. Contengono scenografie e piccoli oggetti, come le uova cucite sul corpetto del Dottore e l’arredo di una stanza da letto in miniatura che Pulcinella estrae pezzo per pezzo da un suo sonoro cappello-cilindro.
Immagina 2025 – Festival Internazionale del Teatro di Figura di Roma
THE GRANDFATHER
Teatro Marionbrand – Polonia
TEATRI TRA-VESTITI – Abiti scultura, commedia dell’arte e performance
Abiti scultura di Fernanda Pessolano
Performance di e con Irene Maria Giorgi, Eva Paciulli, Luca Piomponi
Produzione Ti con Zero
visti l’11 maggio, presso il Teatro di Villa Pamphilj
*PAC LAB è il progetto ideato da PAC Paneacquaculture in collaborazione con docenti e università italiane per permettere la formazione di nuove generazioni attive nella critica dei linguaggi dell’arte dal vivo. Il gruppo di lavoro di Pac accoglie sul sito le recensioni di questi giovani scrittori seguendone la formazione e il percorso di crescita nella pratica della scrittura critica.