OLINDO RAMPIN | Cremona torna a cercare le proprie radici nel suo cittadino più illustre. Come ogni anno, nella città lombarda giugno è il mese di Claudio Monteverdi. Ovunque, nei teatri, nelle chiese, nelle piazze, ma anche nelle Case di cura e nella Casa Circondariale si celebra il genio che a cavallo tra il Rinascimento e l’Età Barocca ha cambiato per sempre il modo di fare musica. E ha inseguito una assoluta libertà dalle scuole, dai dogmi, dalle convenzioni, per servire l’espressione, l’unica musa a cui valeva la pena di essere fedeli, rinnovando il modo di concepire il ritmo, la melodia, l’armonia.
Dal 13 al 29 giugno, con due anteprime d’eccezione il 7 e l’11, chi vuole scoprire la modernità di Monteverdi, di cui tanto si è parlato in questi anni, alla quaranteduesima edizione del Monteverdi Festival, realizzato dalla Fondazione Teatro Ponchielli, può fare un’immersione totale nel suo universo creativo.
Trenta gli appuntamenti, che attraversano tutti i generi con cui si è misurato il “Divino Claudio”. Opere, concerti, ma anche incontri, residenze formative, esperienze che intrecciano più percorsi performativi.

BARTOLI E SAVALL, UN’ANTEPRIMA D’ECCEZIONE
Tante le stelle del panorama musicale internazionale, da Cecilia Bartoli a Jordi Savall, entrambi ospiti illustri dell’anteprima della rassegna. Il 7 giugno i fastosi ornamenti dell’unica chiesa barocca di Cremona, San Marcellino, sono lo scenario architettonicamente perfetto per assistere al celebre Vespro della Beata Vergine. A dirigerlo Jordi Savall, alla guida della Capella Reial de Catalunya e del Concert des Nations.
L’11 giugno sul palco del Teatro Ponchielli torna Cecilia Bartoli per il secondo anno consecutivo. La grande mezzosoprano interpreta il poeta-cantore mitologico dell’opera Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, proposta in forma di concerto nella versione di Parma del 1769. Gianluca Capuano dirige gli ensemble strumentali e vocali Les Musiciens du Prince e Il canto di Orfeo, mentre a dialogare con Bartoli sarà il soprano Mélissa Petit nei panni Euridice e Amore.

DUE NUOVE OPERE
«L’edizione di quest’anno si intitola Heroes ed è dedicata alle figure emblematiche della tradizione musicale e teatrale che incarnano valori di coraggio, sacrificio e destino — dice Andrea Cigni, direttore artistico del Festival. Attraverso due grandi produzioni d’opera si mettono in dialogo Monteverdi e il suo allievo Francesco Cavalli, a testimonianza della continuità e dell’evoluzione del linguaggio operistico. Ne Il ritorno di Ulisse in patria monteverdiano l’eroe omerico affronta le sue ultime prove per riconquistare il regno e l’amore di Penelope. In Ercole Amante di Cavalli ripercorre il titanico viaggio del semidio greco tra amore, potere e divinità».
Davide Livermore, per l’occasione in scena anche nelle vesti di tenore, firma il nuovo allestimento di quella che è considerata l’opera più commovente di Monteverdi, Il ritorno di Ulisse in patria. Andrea Bernard è invece il regista di Ercole Amante, raro capolavoro barocco, interpretato dal Coro e Orchestra del Monteverdi Festival – Cremona Antiqua, guidati da Antonio Greco, direttore musicale principale del Festival.

I CONCERTI, UN VIAGGIO NELLO SPLENDORE DEL BAROCCO
La sezione concertistica propone un’ampia panoramica delle tante anime musicali del Barocco. Il 26 giugno ancora dentro lo scrigno barocco della Chiesa di San Marcellino Peter Phillips dirige i Tallis Scholars nella prima esecuzione mondiale della nuova edizione critica del Requiem di Pierluigi da Palestrina, a 500 anni dalla nascita del compositore. Lo stesso scenario fastoso accoglie il 21 giugno Venezia salva, concerto che omaggia l’arte musicale della Repubblica Serenissima con Michele Pasotti e La Fonte Musica. Il 15 giugno, all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, il sopranista Maayan Licht, con l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, guida il pubblico in un itinerario nelle Arie di Monteverdi, Scarlatti, Haendel e Vivaldi. Il 28 giugno Christophe Rousset dirige i Talens Lyriques in Monteverdi e Cavalli: due veneziani a Napoli, un concerto che indaga i legami musicali tra i due numi della musica barocca e la città vesuviana. Il 22 giugno Stéphane Fuget e il suo ensemble Les Épopées mettono in luce l’influenza di Monteverdi sui compositori della generazione successiva.

TRE VOLTE MONTEVERDI: INCURSIONI, DAPPERTUTTO, ACADEMY
Musica eseguita, musica interpretata, ma anche musica raccontata, indagata, con i convegni di Monteverdi Incursioni, come l’incontro Il canto del Divin Claudio, curato dal Comitato per la Salvaguardia del Canto Lirico Italiano. Torna Monteverdi Dappertutto, che porta la musica del Cremonese nella Casa di cura Ancelle della Carità, alla Casa circondariale e al CRIT (Cremona Information Technology). E torna la Monteverdi Academy, residenza formativa dedicata ai più giovani.
Leggi il programma completo sul sito monteverdifestivalcremona.it.
Immagine di copertina: il visual del Monteverdi Festival 2025.