ELENA SCOLARI | Settembre è il mese che accompagna verso la fine dell’estate, le giornate si accorciano, il caldo (di solito) tende a perdere vigore, ma le iniziative teatrali sono ancora numerose, nel quasi autunno italiano. A dimostrarlo c’è anche la terza edizione del festival-vetrina Colpi di scena, nella sua versione dedicata alle espressioni del teatro contemporaneo (esiste anche un Colpi di scena incentrato sul teatro ragazzi), organizzato a Forlì dal 22 al 25 settembre da Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione.
Sono in programma 16 spettacoli, tra cui 11 anteprime e prime nazionali. Selezionati dalla direzione artistica di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, i lavori delineano un profilo di ciò che di più interessante sta emergendo nel panorama del teatro contemporaneo nazionale. Si tratta di opere che osservano e interpretano, o almeno ci provano, il presente, mettendo in scena e in discussione temi attuali e universali come il lavoro, l’amore e la sessualità, abissi e resilienze dell’essere umano, contestualizzati in un mondo che modifica rapidamente e continuamente le proprie tesi e antitesi.
I protagonisti saranno: Carrozzeria Orfeo, Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi, Cranpi con gli spettacoli di Gabriele Paolocà, Claudia Marsicano, Fabio Antonelli e di Gioia Salvatori, Masque Teatro, 369gradi, Gruppo della Creta, Les Moustaches, Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, Manifatture Teatrali Milanesi, bestfriend_teatro di Giuseppe Tantillo e Valentina Carli, servomutoTeatro e Liberaimago, Studio Doiz, Collettivo Clochart, Stivalaccio Teatro, Lorenzo Garozzo e Massimiliano Burini.
Si conferma, dunque, la volontà di sostenere progettualità, visibilità e circuitazione della scena emergente nazionale e dei suoi artisti, composito ensemble di formazioni, drammaturghi, registi, interpreti e maestranze, che orienta all’innovazione e alla contemporaneità la propria energia culturale, fatta di lavoro, visioni, ispirazioni, creatività e saperi.

Compagnie e Artisti che saranno anche al centro di un momento di incontro e dialogo, focalizzato sul “Lavoro teatrale, oggi”, curato, condotto e moderato da Renata M. Molinari. Gli spettacoli andranno in scena in tutti gli spazi teatrali di Forlì – Teatro Diego Fabbri, Piccolo, Testori, ExATR e Felix Guattari -, con una “trasferta” al Teatro Masini di Faenza e saranno aperti gratuitamente al pubblico.
Alzerà il sipario sul festival Carrozzeria Orfeo con il nuovo spettacolo Misurare il salto delle rane, scritto da Gabriele Di Luca, che ne è anche regista con Massimiliano Setti, co-prodotto da Accademia Perduta: una dark comedy con al centro tre donne di diverse generazioni, unite da un tragico lutto avvolto nel mistero. Un viaggio nei loro vissuti e nelle loro intimità che, pur diversissimi, si specchiano l’uno nell’altro.
Il “femminile” e le sue affascinanti complessità sono indagati anche in Scatenare incendi del Gruppo della Creta, un testo di Pier Lorenzo Pisano, presentato in prima nazionale, e primo step del più ampio progetto Nelle puntate precedenti, in cui tre generazioni di donne di una famiglia “spaccata” riflettono sulle proprie e altrui colpe, trovando il modo di andare avanti.
Personaggio femminile consegnato alla storia della letteratura universale dalla mano di Flaubert è Bovary, protagonista dello spettacolo proposto da Manifatture Teatrali Milanesi, ideato e diretto da Stefano Cordella, anch’esso presentato in prima nazionale. Emma Bovary è un’anti-eroina, ribelle, inquieta, decadente, che non vuole accettare la mediocrità della vita borghese cui è destinata.
Anche Stivalaccio Teatro con la prima nazionale di Pasta madre di Sara Allevi parla di donne, rendendo omaggio alla loro forza con una storia ambientata nella Roma degli anni più bui: quelli della dittatura fascista, dello scoppio della Seconda guerra mondiale e dell’occupazione tedesca.
Prima nazionale anche per E di tutti i volti dimenticati, spettacolo di Masque Teatro, con Eleonora Sedioli: una giovane donna rientra in casa. Dalla poltrona al tavolo, un bicchier d’acqua. Eccola in piedi, il corpo ripiegato, le membra rotanti, il bacino quasi centro di un uragano, immobile, a ingaggiare una lotta: con sé stessa, con lo spirito che la possiede, con il tormento irrisolto?
Indagano il tema del “lavoro dell’artista” Uno spettacolo italiano, progettato, scritto, diretto e interpretato da Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi e Circo Paradiso, nuovo spettacolo di Agnese Fallongo, Tiziano Caputo, Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata, presentato in anteprima e co-prodotto dal Teatro de Gli Incamminati. Un inno al lavoro dello spettacolo dal vivo, attraverso il racconto della vita di due famosi artisti circensi, oggi anziani, che con ironia e poesia raccontano al pubblico i capitoli più significativi della loro relazione, professionale e sentimentale.

Un argomento, quello delle relazioni sentimentali, che porta al tema “amore e sessualità”, centrale negli spettacoli Several Love’s Requests di 369gradi, presentato in anteprima, e Vibro d’amore del Collettivo Clochart: il primo è un’indagine performativa sui desideri romantici ed erotici maschili, agìta attraverso le videochat online; il secondo è uno spettacolo che, con il linguaggio della danza, esplora la sessualità e l’amore nelle persone con disabilità, sfidando preconcetti e tabù di un argomento spesso trascurato.
Universale è il tema della “natura dell’essere umano”, legato a narcisismi e abissi, a mitomanie e resilienze, trasversale a tutti i lavori in scena, ma particolarmente centrale in Bianco di bestfriend_teatro, scritto da Giuseppe Tantillo, interprete con Valentina Carli e nuova produzione di Accademia Perduta. Bianco racconta l’incontro tra due anime nel reparto oncologico di un ospedale che, per potersi afferrare, devono prima di tutto riuscire a restare attaccate ai propri corpi. Sarà possibile per queste due anime immaginare un futuro senza la certezza di averlo?
Utilizzando il linguaggio del musical, La diva del Bataclan, spettacolo presentato in anteprima, scritto e diretto da Gabriele Paolocà, interpretato da Claudia Marsicano e con musiche originali di Fabio Antonelli, è un’allucinazione musicale che affronta il tema delle false vittime degli attentati terroristici di Parigi del 2015, persone che, attraverso i social, hanno spudoratamente mentito per un momento di celebrità.
Gioia Salvatori con Avere una brutta natura, presentato in prima nazionale, con ironia feroce e cinismo, compie un viaggio intorno alle continue manie di protagonismo dell’essere umano.
Il culto della celebrità è nuovamente in primissimo piano in J.T.B., parabola spietata e complessa, scritta da Lorenzo Garozzo, diretta da Massimiliano Burini e prodotta da Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole. Una moderna “tragedia greca” sul vuoto delle relazioni, sull’iper-produttività e sul narcisismo che portano all’isolamento dell’individuo.

Di registro brillante è invece Ombrelloni, presentato in prima nazionale, scritto da Iacopo Gardelli, interpretato da Lorenzo Carpinelli, accompagnato da musiche dal vivo di Giacomo Toschi e co-prodotto da Studio Doiz e Accademia Perduta. Attraverso le storie che si intrecciano nel fittizio stabilimento balneare per famiglie ‘Kursaal’, Ombrelloni racconta illusioni e ossessioni di un Paese che dà il suo meglio e il suo peggio in vacanza.
De/Frammentazione di Dramma Assoluto, pièce di Fabio Pisano, diretta da Michele Segreto e prodotta da servomutoTeatro e Liberaimago, parla di due amici e una moglie, un figlio desiderato che non può arrivare, finzioni e verità. Una “storia di impossibilità” che un “didascalista” può forse rendere possibile.
Di ancestrali parabole di coppia dominate da azioni violente e ferocemente umane, di bene e male, di bello e brutto, parla infine La Fame, nuovissima produzione di Accademia Perduta, portata in scena da Les Moustaches, scritta da Alberto Fumagalli che ne è anche interprete con Chiara Liotta e regista con Ludovica D’Auria (Matteo Brighenti ne ha scritto su PAC dalla Prima Vetrina di Toscana Terra Accogliente a Inequilibrio Festival quest’estate).




