LEONARDO DELFANTI | Pronti, partenza via! Lo scorso sabato ha aperto nuovamente il Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio di Verona, dopo un periodo di transizione in cui ha trovato sede temporanea presso l’Archivio del Teatro Scientifico, parte dell’associazione Nazionale Archivi Italiani.
Da ex stamperia fatiscente a teatro, la quarta sede, in Lungadige Galtarossa 22/a, si inserisce pienamente nell’opera di rigenerazione di spazi industriali e postindustriali che la famiglia Caserta porta avanti nello scegliere le sue sedi dal 1968, anno in cui Ezio Maria Caserta e Jana Balkan ottengono il ufficialmente il riconoscimento dal Ministero della Cultura.

“Quando ho visto lo stato in cui era ridotta l’ex stamperia ho pensato: mon dieu, come possiamo farcela? Come possiamo tirare fori un teatro? Poi mi è venuto in mente che per il Teatro Laboratorio che noi consideriamo storico, quello in piazzetta Fontanelle Santo Stefano, avevamo spalato quintali e quintali di immondizie che si ergevano verso il cielo. E mi son detta: se ci siamo riusciti quella volta ce la faremo anche questa!” svela commossa Jana in un teatro gremito di pubblico, una cittadinanza entusiasta nel rivedere uno dei suoi polmoni culturali tornare a respirare.

In oltre mezzo secolo di teatro civile, sociale e di comunità, infatti, l’opera avanguardistica del Teatro Laboratorio ha trovato casa via via in un’ex balera, un ex funicolare, un ex arsenale e dallo scorso sabato in un ex stamperia “che vogliamo condividere con voi, perché torni a essere la vostra casa, sempre nel ricordo di Ezio Maria Caserta e Roberto Vandelli”, scomparso improvvisamente un anno fa.

Simbolicamente battezzata dall’esecuzione di Weaving in the water, suonata dagli storici amici e collaboratori del gruppo Blow Up, la nuova sede, nelle parole del consigliere Pietro Giovanni Trincanato, “nutre il tessuto culturale della città di Verona” che già a partire da questa settimana ospiterà la nona edizione del Festival Non C’è Differenza.

Dal 13 al 20 maggio un ricco calendario dedicato all’altro da sé (cui si accederà al costo simbolico di un euro) promuoverà nuovamente una cultura del rispetto e delle differenti sfaccettature dell’inclusione. Isabella Caserta, direttrice e ideatrice dell’evento si è detta infatti “molto felice perché il festival tonerà a casa, là dove è nato”.
La manifestazione, dedicata alla memoria di Nicoletta Ferrari, che tanto si è spesa per una cultura dell’inclusione nella città scaligera, si snoda attraverso una serie di spettacoli, workshops, concerti e incontri che vogliono favorire l’abbattimento delle barriere fisiche e mentali nella nostra società.

La Compagnia del Teatro Laboratorio porterà in scena lo spettacolo di ispirazione beckettiana Happy Days, dedicato all’attaccamento umano alla vita, anche in condizioni estreme. Il tema dell’ecologia sarà invece raccontato ai bambini in La leggenda di Colapesce della Cooperativa Teatrale Prometeo. KNK Teatro racconterà invece L’ultima estate. Falcone e Borsellino, a seguire un dibattito guidato da Libera Verona; mentre la tematica della scuola sarà oggetto dello spettacolo Lettera a una professoressa, della Compagnia Chille de la Balanza.
Allo scopo di rendere visibile l’invisibile, La Ronda della Carità di Verona, organizzazione che da decenni opera nel supporto attivo delle persone senza fissa dimora racconterà le storie dei suoi “ospiti” anche attraverso i dipinti del “pittore di strada” armocromista Lucio Sartori.
Per immergersi nel mondo della diversità e far tesoro di esperienze difficilmente comprensibili saranno offerti dei laboratori di danza per persone affette da Parkinson, di scultura immersiva per non vedenti e un concerto interculturale al buio.
Il tema dell’integrazione avrà il suo apice nella proiezione di The Jungle, un aperitivo cinematografico alla presenza del regista Cristian Natoli.

FESTIVAL NON C’È DIFFERENZA
Verona, 13-20 maggio 2023

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