albero natale libriE. TIRELLI (CON I CONSIGLI PER GLI ACQUISTI DI C. PAGANINI) |

E.T. – Quello di Natale è sicuramente un periodo brillante per le librerie. Soprattutto negli ultimi anni. Soprattutto con la crisi, le tasche più vuote e la necessità di acquistare “pensieri” e non regali, caricando la prima categoria di sincera poetica in grado di sostituire la magrezza dell’impegno economico. Libri di narrativa, saggi, fumetti, di cucina, per bambini, guide turistiche, sport, musica. Qualunque cosa di qualunque argomento. A Natale l’italiano medio scopre cosa c’è davvero in libreria e ne esce bello felice felice perché ha speso poco, ha comprato qualcosa di interessante ed è riuscito a soddisfare le inclinazioni di amici e parenti. Poi la libreria diventerà di nuovo un luogo troppo impegnativo. Anche se quel qualcuno ha capito, e forse proprio grazie al Natale, che ce n’è per tutti i gusti.

Mi piace leggere, sì, ma non ho tempo. La scorsa estate ho letto un libro bellissimo. Mi piacerebbe comprare i libri, ma con questa crisi.

Vabbè, ma almeno oltre allo zoccolo duro di lettori appassionati e agli occasionali, ci sono anche quelli che vogliono scrivere. L’Italia è un Paese di scrittori. Tutti scrivono, tutti vogliono pubblicare un libro e molti, grazie alle case editrici a pagamento (chiamiamole tipografie per non fare un torto a chi sugli scrittori ci investe davvero) ci riescono pure. I libri stampati ogni anno sono circa 59000, vale a dire circa 161 al giorno. I lettori circa 26 milioni. Quindi i conti tornano molto poco. E chi scrive non legge.

Allora come sta il mercato editoriale italiano? I dati relativi all’ultima edizione di “Più libri più liberi” hanno portato l’organizzazione  a dire che è stato un successo. Più di 54 mila persone, 370 espositori. E ancora, librerie, biblioteche, teatri, municipi, 41 editori e 30 librerie per la fiera nazionale della piccola e media editoria che si è svolta a Roma dal 4 all’8 dicembre. Il direttore della fiera Fabio Del Giudice ha dichiarato che “il successo della manifestazione deve incoraggiarci per rilanciare la cultura in Italia: questa atmosfera deve andare avanti per tutto l’anno, estendendosi a tutto il Paese”.

Di recente c’è stato invece molto entusiasmo intorno alla notizia della detrazione fiscale per l’acquisto dei libri inserita nella Legge di stabilità. Insomma, che bella cosa. Un incentivo alla lettura. Un sano incoraggiamento. Finalmente! Adesso sì che le cose cambieranno. Piano piano, certo, ma cambieranno. Adesso sì che le vendite dei libri saliranno, Natale, Pasqua o Ferragosto.
E anche l’Associazione Italiana Biblioteche si è dichiarata soddisfatta per questa misura del Governo.

Beh, allora è davvero una cosa seria. Eppure se leggete orizzontescuola.it, punto di riferimento per i docenti italiani, per gente che con e grazie ai libri ci lavora tutti i giorni, scoprite qualcosa di diverso. Esiste infatti un tetto massimo di spesa di 50 milioni di euro che andrà a beneficio di 20 milioni di famiglie italiane. Pochino. Che la detrazione è del 19%, fino a una spesa di 2.000 euro all’anno (la metà per libri di testo). Pochino. Considerando che la spesa media annua di una famiglia per i libri scolastici è di circa 500 euro… Considerando la proporzione tra cifra stanziata e beneficiari, non sembra affatto qualcosa di cui andare fieri. Quelli di orizzontescuola.it si sono fatti due calcoli e hanno verificato che si tratta di 2,5 euro a famiglia, con una detrazione fiscale su circa 20 euro di libri. Forse ai lettori incalliti tocca sperare che gli italiani continuino a leggere poco e che la dispersione scolastica aumenti terribilmente. Ecco, allora sì che qualcuno potrà avere davvero una detrazione degna di questo nome.

Però tra poco è Natale. L’unica cosa che ci tocca sperare è che quelli che entreranno in libreria per i “pensieri” da comprare ad amici e parenti possano poi tornarci, anche per sbaglio, anche per ripararsi da un temporale o dal caldo estivo. E possano comprare qualche “pensiero natalizio” anche ad aprile inoltrato.

C.P. – È, quindi, tempo di regali e questi sono i miei consigli:

“Morgue” di  Gottfried Benn
“Trilogia dell’inesistente – Esercizi di condizione umana” di Paola Vannoni e Roberto Scappin (quotidiana.com)
“Det er svært at dø i Dieppe” (Il seduttore o è difficile morire a Dieppe) di Henrik Stangerup. Per inspiegabili motivi, anche se spiegati, non tradotto in italiano. Se non leggete il danese potete leggerlo in francese
“Jahrestage” (I giorni e gli anni) di Uwe Johnson. In Italia sono stati tradotti solo i primi due volumi di questa  tetralogia. Il terzo volume uscirà a marzo 2014
“Rubè” di Giuseppe Antonio Borgese
“Canto di Natale” di Charles Dickens con i disegni di Federico Maggioni
“Blankets” di Graig Thompson