ph. Ilaria Costanzo
ph. Ilaria Costanzo

MATTEO BRIGHENTI | Mongolfiere senza cielo in una stazione senza treni. ATTORITRATTO – opera scenica con sette versetti musicati, concepita da Marco Bagnoli appositamente per la Leopolda di Firenze, è l’installazione che ha inaugurato l’edizione 2014 di Fabbrica Europa, Festival all’occhiello delle arti contemporanee che rinascono in riva all’Arno ogni maggio da 21 anni. Per la prima volta Bagnoli ha riunito dieci sue sculture monumentali a forma di palloni aerostatici, realizzate negli ultimi tre decenni ed esposte sia in Italia che all’estero. “Lo spazio della Stazione Leopolda è molto interessante – afferma l’artista, toscano, classe 1949 – siamo in un interno, però sembra di essere in un esterno. Un cielo, in qualche modo, lo si può indovinare. Certamente bisogna sostituire il treno, bisogna passare dal veicolo al velivo.”

Leggerissime, di grandezza e materiali diversi, a guardarle sono come le nuvole: prendono le forme che gli occhi trovano nella fantasia. “La mongolfiera riguarda l’interiorità della persona – spiega Bagnoli – il cuore e la respirazione. Se si segue con lo sguardo l’andamento dei raggi, dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, ci si troverà a inspirare ed espirare. Questi oggetti volanti sono quindi un movimento di aria intorno al battito cardiaco.” La forma ovoidale diventa elemento performativo: il pubblico tocca le sculture e la sorpresa di poterle muovere diventa azione per farle muovere e girare su se stesse, ballerine sulle punte di un carillon di proiezioni video e versi poetici musicati.

“Le opere di Bagnoli – commenta il curatore del progetto, Sergio Risaliti – sono delle porte da superare per accedere a una dimensione non effimera della realtà, del linguaggio e della tecnica.” La mongolfiera è allora una sorta di autoritratto “spirituale” in cui il corpo si svuota della materia, come vuoto è l’interno del pallone aerostatico, e assume consistenza eterea, disancorata da terra, svincolata dal superfluo. “Arte quindi – prosegue Risaliti – come soglia da attraversare per un’esperienza di Bellezza che possa accendere un desiderio di Verità ulteriore.”

Verità destinata a espandersi come la collezione di Marco Bagnoli. “Le dieci mongolfiere nella grande navata della Leopolda sono state concepite per spazi e in tempi differenti – interviene l’artista – ora dialogano, l’una in relazione all’altra, qui sono un’unità che non è detto poi che continui ad allargarsi.” L’obiettivo è lo stesso de Il Gabbiano del Teatro Nazionale Serbo di Novi Sad, primo spettacolo e simbolo di questa edizione di Fabbrica Europa: librarsi al di sopra della gravità convenzionale. “Ho realizzato la mia prima mongolfiera nell’84 in occasione di una mostra in Olanda – conclude Bagnoli. Allora la alzai in volo. Spero di farlo con ognuna di quelle qui esposte che ancora non ha volato.” 

ATTORITRATTO sarà visitabile fino al 18 maggio. Sono previsti incontri di approfondimento e discussione sull’opera con, tra gli altri, il curatore del progetto Sergio Risaliti e Alessandro Magini, compositore e docente di musicologia e drammaturgia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.