VALENTINA SORTE e FRANCESCA CURTO| Cos’è la scena aumentata, o meglio, il teatro aumentato? In quale direzione si stanno muovendo le performance digitali? In che modo le nuove tecnologie cambiano il modo di raccontare, e quali effetti hanno per la percezione dello spettatore?Banner_Impronte_Digitali_x_Sito

Queste sono alcune delle domande affrontate durante la prima edizione di IMPRONTE DIGITALI, il festival di teatro e nuove tecnologie organizzato da ILINXARIUM e la Fondazione Teatro Trivulzio. La manifestazione è stata realizzata grazie al contributo di diversi soggettiInnovaCultura, Regione Lombardia, Camere di Commercio Lombarde, Fondazione Cariplo – e si inserisce nel progetto “Augmented stage”, volto alla creazione di un network finalizzato alla promozione del teatro digitale.

Per due settimane, dal 14 al 27 settembre, il Teatro Trivulzio di Melzo e la residenza artistica Ilinx hanno proposto un ricco programma di laboratori multimediali, conferenze, aperitivi digitali e spettacoli (NERD Cabaret e Ho un punto fra le mani) per diffondere ed esplorare, insieme al pubblico e agli addetti ai lavori, le arti digitali e le nuove tecnologie applicate al teatro.

La scena contemporanea è infatti sempre più permeata da sperimentazioni digitali – dal videomapping dinamico all’interaction design – che spingono verso ibridazioni e interazioni sempre più vive tra perfomer e piattaforme informatiche. Le nuove tecnologie sembrano offrire un linguaggio nuovo e aprire la scena a nuove possibilità drammaturgiche, oltre che estetiche. Grazie alla fruttuosa collaborazione di Michele Cremaschi, Nicolas Ceruti e Chiara Boeri, IMPRONTE DIGITALI intercetta questi nuovi interstizi e accompagna il pubblico alla scoperta di queste nuove frontiere.

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