LAURA BEVIONE | Locomotive a vapore e vagoni ferroviari di epoche anche molto lontane – quelli con i sedili di legno lucidissimo e quelli aerodinamico dell’allora avveniristico Pendolino – Occupano un ampio spazio nella periferia di Savigliano, cittadina del cuneese dove ha sede la fabbrica che produce Frecce e treni ad alta velocità per le ferrovie di molti Stati, e, ogni giorno, vedono sfrecciare alle proprie spalle i treni che collegano Piemonte e Liguria.

Il Museo Ferroviario Piemontese è un luogo certo affascinante (nell’area espositiva interna ci sono cimeli e oggetti vari legati al mondo su rotaie e, soprattutto, sontuosi modelli di trenini elettrici che sono il sogno proibito di tanti appassionati, di ogni età) ma che cosa c’entra con il circo e le arti performative?

In verità, esso costituisce una scenografia naturale e stimolante che, se nelle edizioni passate del Festival Mirabilia ha incoraggiato originali performance site specific, e in questa edizione necessariamente adattata alle restrizioni anti-Covid e dunque orfana di residenze e periodi di studio e creazione, ha visto tuttavia gli artisti coinvolti flettere felicemente i propri lavori alle caratteristiche dello spazio e alle limitazioni, regalando al pubblico – composto principalmente da famiglie – un pomeriggio di gioia e condivisione. Il tutto sotto la sorveglianza sorridente ma rigorosa del direttore artistico Fabrizio Gavosto, attento che il distanziamento fra gli spettatori fosse sempre garantito e le mascherine indossate quando previsto.

Foto di Andrea Macchia

Un inconsueto, caldissimo sole settembrino ha accompagnato le quattro performance nel cartellone della giornata, inaugurata dall’ italo-argentino Duo Masawa, formato dai danzatori-acrobati Manuela Maria Gaona e Wanagi Valnei: di fronte a un antico ma scintillante vagone verde, gli occhi inizialmente bendati, la coppia si esibisce in un passo a due appassionato e acrobatico, in cui lo sperimentare le potenzialità di ciascuno dei cinque sensi diventa via per una più approfondita conoscenza della propria interiorità.

In V.O.G.O.T., il duo ricorre alla danza e all’acrobazia per esplorare la propria modalità di percepire il mondo esterno e di relazionarsi all’altro, abbandonandosi con fiducia alle proprie sensazioni ed emozioni e auspicando, così, un approccio più autentico, non viziato da preconcetti e immagini date, alla variegata realtà che ci circonda.

E di sicuro non sa cosa siano pregiudizi e stereotipi – o, meglio, lo sa benissimo e dunque lotta per smentirli – l’ex geometra Sergio Cherubin che, da vent’anni, è l’anima di Drum Theatre, compagnia di musicisti-performer “diversamente uguali”, capaci di far suonare vecchi bidoni dell’immondizia così come tubi di aspirapolvere, coperchi e sifoni, oltre che tradizionali batterie.

Foto di Andrea Macchia

Una compagnia eterogenea e affiatata, che genera musica e ritmo ma pure allegria ed empatia, insegnando ad ascoltare melodie astrali là dove non ci si aspetterebbe – l’aspirapolvere solitamente fastidioso – e a riconoscere la bellezza anche là dove gli altri vedono soltanto l’evidente scarto rispetto alla norma.

Al termine dell’entusiastica e partecipata performance di Drum Theatre, gli spettatori più piccoli hanno avuto la possibilità – dopo avere recuperato le forze con la merenda offerta dal Festival – di sperimentarsi come percussionisti insieme agli artisti della compagnia e anche di visitare in modo più approfondito il Museo Ferroviario, accompagnati dalle guide, tutte volontarie.

Foto di Andrea Macchia

E se queste attività non sono state ancora pienamente sufficienti a cementare il senso di comunità nel pubblico di questo pomeriggio circense/musicale, ecco che il terzo appuntamento in cartellone consente, pur rispettando il distanziamento sociale, di generare un sano spirito collaborativo. Steli è una performance/installazione ideata da Gabriele Boccacini  nell’ambito del progetto di ricerca Reaction realizzato in collaborazione con il dipartimento di Educazione del Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino). Quattro performer, la musica dal vivo e un certo numero di bastoni dei colori dell’arcobaleno, con i quali costruire una struttura ognora diversa, da attraversare e temporaneamente abitare. Invitati porgendo loro un’estremità di uno stelo, gli spettatori, dotati di scotch, contribuiscono alla creazione, aiutandosi e collaborando gli uni con gli altri.    Una performance/happening che non soltanto testimonia della inventività nascosta in ciascuno ma, con sorridente e incisiva naturalezza, ci ricorda quanto il fare insieme agli altri possa generare originale e consolante bellezza.

Incontrare e stare con gli altri: quale altra via ideale per farlo se non il viaggio? Un itinerario, liberamente ispirato al romanzo-mito On the road di Jack Kerouac, è quello tracciato nell’omonimo, ultimo spettacolo della giornata – e dell’edizione 2020 di Mirabilia.

Foto di Andrea Macchia

Scritto e diretto da Milo Scotton, anche in scena con altri quattro artisti circensi, il lavoro affianca sipari corali ad assoli e duetti, acrobatica e funi, trapezi e cerchi, per raccontare la gioia del viaggio e della scoperta dell’altro da sé. E quale luogo migliore per ritrarre la vitale energia dello spostamento – l’umanità non si è forse evoluta spostandosi costantemente ed esplorando? –  che un museo dedicato a quel magnifico mezzo di trasporto, romantico e avventuroso, sentimentale e temerario, che è il treno…


V.O.G.O.T
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di e con Manuela Maria Gaona, Wanagi Valnei
produzione Duo Masawa

 

DRUM THEATRE

ideazione e coordinamento Sergio Cherubin
con Carlotta Putetto, Ilaria Stradiotto, Francesco Barberis, Davide Mariano, Elisa Mariano, Serena Carrino
produzione Drum Theatre

 

STELI

direzione Gabriele Boccacini
original score Stanislao Lesnoj e SmZ / Riccardo Ruggeri
light design Andrea Sancio Sangiorgi
musiche dal vivo Simone Bosco
performer Dario Prazzoli, Gigi Piana, Erika De Crescenzo, Jessica Donato
produzione Stalker Teatro

 

ON THE ROAD – La vita è come un viaggio

regia e drammaturgia Milo Scotton
tecnico audio/luci Corrado Gallo
artisti in scena Milo Scotton, Valeria Quatrale, Giorgia Giani, Raffaele Riggio, Valentina Padellini
produzione Artemakìa

Museo Ferroviario Piemontese, Savigliano (CN)
12 settembre 2020