ROBERTA RESMINI | Tra i vincitori della scorsa edizione di Citofonare PimOff, Fauna Futura è un progetto internazionale dal carattere interdisciplinare, che integra danza, teatro e tecniche acrobatiche derivanti dalle discipline circensi. Fauna futura è la sintesi di un percorso che parte a fine maggio a Berlino e si sviluppa nel corso della residenza al PimOff dal 22 al 30 giugno, durante il quale il coreografo e danzatore israeliano Yotam Peled e la compagnia The Free Radicals elaborano un progetto di ricerca sui materiali e sulla risposta che il corpo dà ai materiali stessi.

Un’oasi-performance portata avanti dalle cinque danzatrici, Erin O’Reilly, Amie-Blaire Chartier, Nitzan Moshe, Hemda Ben-Zvi, Marie Hanna Klemm, che descrive la vita di una comunità tribale femminile post-contemporanea, immaginando un futuro radicato nella convivenza armoniosa con la natura.

L’evoluzione dell’umanità e della scienza hanno portato la natura sulla Terra a nuovi livelli di estinzione: l’animale del futuro sta tentando di riconciliarsi con la natura vivendo in piccole comunità nomadi autosufficienti, conducendo una vita in qualche modo somigliante all’Homo sapiens preistorico. Nel tentativo di salvarsi dall’estinzione, gli esseri umani sviluppano lentamente mutazioni genetiche che consentono di far fronte a condizioni climatiche estreme e li rendono capaci, proprio come le piante, di assorbire CO2 ed emettere ossigeno. La performance stessa si presenta come un tentativo di catturare un processo di trasformazione, un passo evolutivo verso un’era sconosciuta dell’umanità, dove collidono la paura di lasciarsi andare e il coraggio di diventare qualcosa di nuovo.

Fauna Futura si sviluppa in tre momenti ben distinti: una fase iniziale di esplorazione della natura, di forte intimità, di convivenza con gli elementi naturali; una fase centrale nella quale si percepisce lo scollamento tra l’individuo e la natura, in cui l’essere umano sembra combattere contro forze invisibili; una fase finale in cui si ritrova un ordine basato sulla centralità della natura, questa volta umana. Tre momenti ben sottolineati dalle musiche create ad hoc da Nicholas Fehr, che riprendono all’inizio i suoni della natura per farsi, man mano, sempre più industriali culminando con la musica da rave nella conclusione dello spettacolo.

In scena una miscela di elementi naturali (rami e bastoni in legno) e artificiali (un sacco a pelo, un sacchetto di plastica, delle corde) che vengono spostati dalle artiste a seconda delle esigenze narrative. Le danzatrici si muovono sul pavimento con un abbigliamento semplice: canottiere e pantaloncini; affrontano con facilità movimenti difficili di danza, di capoeira, di arti circensi. La loro presenza è fluida, aggraziata, sensuale eppure a volte i gesti sono rabbiosi ma mai lasciati al caso. Ciò che arriva allo spettatore è sicuramente un equilibrio tra la cura dei movimenti e un’energia decisa ed efficace. Le luci, bianche, rosse, gialle, permettono di focalizzare l’attenzione su una o più performer mettendone in risalto le loro doti artistiche e creano, in alcuni momenti, evocative ombre sullo sfondo.
Una performance che è una prova aperta ma che ha tutti gli elementi per diventare uno spettacolo compiuto, che parte lento e che aumenta con un ritmo sempre più sostenuto. Un dieci e lode a questo ensemble affiatato che fa della danza un linguaggio nuovo e imprevedibile, decisamente piacevole da vedere.


FAUNA FUTURA

coreografia Yotam Peled
performers Erin O’Reilly, Amie-Blaire Chartier, Nitzan Moshe, Hemda Ben-Zvi, Marie Hanna Klemm
musiche Nicholas Fehr
scenografie e costume Moran Sanderovich
drammaturgia Valentin Braun
produzione Sofia Fantuzzi
comunicazione e management Laia Montoya/TINA Agency
con il sostegno di Fonds Darstellende Künste coi fondi del Federal Governmetn Commissioner for Culture and the Media, co-prodotto da Tanzlabor Ulm ROXY.ulm e con il gentile supporto dell’Ambasciata Isreaele in Italia

PimOff, Milano – 30 giugno 2021