Iniziamo questa carrellata di opportunità “atipiche” da Bologna dove Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino presentano “Hello Austria. Europa 2011” spettacolo che ha debuttato quest’estate con un allestimento open-air al Festival di Santarcangelo, presentato in una nuova versione nell’atelier della compagnia nelle giornate del 15, 16 e 17 dicembre nello spazio Sì di Via San Vitale, 67 a Bologna.
Costruito attorno al tema dell’identità europea, “Hello Austria. Europa 2011” è la voce di una donna che raccoglie su di sé più biografie, stralci di esperienze che trovano nel suo corpo e nella sua figura un punto di contatto. In questa nuova versione insieme a Fiorenza Menni è in scena la giovane attrice toscana Laura Dondoli, già apparsa sulle scene ne L’Avaro del Teatro delle Albe. Le due figure, in perenne dialogo con il violoncello di Francesco Guerri, plasmano una sorta di partitura musicale, un inno che compone di fronte agli occhi dello spettatore il ritratto di un’identità nomade, vivace, accesa dagli incontri intrapresi in diversi luoghi e momenti di un viaggio immaginario.
Il 16 dicembre inoltre sarà presentato anche Titolo Vero (Sì, ore 18.30) un progetto di Fiorenza Menni che prevede il coinvolgimento di attori esterni alla compagnia, e che in quest’occasione si accompagna alla presentazione della rivista Doppiozero di Marco Belpoliti (ore 19.00), mentre Sabato 17, al termine di Hello Austria, ci sarà il concerto di She Keeps Bees, band folk-rock in arrivo da New York (appuntamento alle ore 22.30 al Sì).
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Da Bologna a Lecce per segnalare il 18 dicembre l’anteprima del nuovo spettacolo della compagnia salentina Astràgali, “Divenire animale”. Prima scrittura di una commedia per Fabio Tolledi da Uccelli di Aristofane e Attar, in scena al Teatro Paisiello a Lecce. Il 20 dicembre, poi, avverrà la costituzione e presentazione ufficiale, sempre al Teatro Paisiello, del nuovo Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’UNESCO, che avrà sede presso Astràgali e di cui Fabio Tolledi stesso sarà presidente. Sono due eventi importanti da diversi punti di vista per una compagnia la cui attività teatrale si fa atto politico e sociale nelle sue numerose campagne per la divulgazione delle arti sceniche nei paesi più difficili dell’area mediterranea e non solo.
“Divenire animale” è un lavoro di una certa complessità e quello che verrà presentato il 18 dicembre è un primo studio, che prelude ad un’anteprima più matura a inizio primavera, il 27 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro. Sulla scia di Lysistrata, recente successo della compagnia, presentato nell’estate 2010 a Lecce, Divenire animale si articola ancora una volta intorno a tre nessi inscindibili, potere-oscenità-riso, e, partendo da una inedita lettura di Uccelli (in relazione più segreta con Il verbo degli uccelli di Farid Ad-Din Attar), si interroga sulle categorie del politico, chiamando in causa il tema della sovranità, della crisi della forma-stato e della forma-città, dell’utopia, dell’animalità come segreto e approdo dell’umano. Si può “divenire animali” in una prospettiva non umana, scevra dall’assoggettamento e dal consumo? Questi in estrema sintesi sono alcuni dei punti di riflessione del lavoro che come sempre nelle intenzioni di Astràgali, vuole accogliere in sé spunti per l’analisi della società a cui l’individuo contribuisce a dare corpo.
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Segnaliamo da ultimo con piacere una proposta post-natalizia, in scena a Milano dal 27 al 31 dicembre presso lo Spazio Tertulliano. “Note per un collasso mentale” è una partitura per voci, corpi, chitarra, live electronics e altro liberamente ispirata all’opera del grande scrittore visionario J.G. Ballard, di cui è ricorso di recente l’anniversario dalla scomparsa. Regia, drammaturgia, luci, scena e costumi sono del giovane e audace Giuseppe Isgrò, regista appassionato della scena underground milanese, che si è concentrato da sempre su scrittori difficili come Ballard, Copi, A. Kristoff, per allestimenti dal tratto personale e lacerante.
Andrea Barettoni e Francesca Frigoli, accompagnati da Alessandra Novaga alla chitarra, danno vita ad una linea spezzata, ad un flusso interrotto e friabile ma in un certo qual modo continuabile ad libitum di immagini surreali, partorite dalla geniale mente di Ballard nel suo romanzo sperimentale “La mostra delle atrocità”- che nasce da diversi stimoli, incontri, e coincidenze. Si può definire Note il recital concitato di un testo attualissimo sui migliori e peggiori sentimenti della contemporaneità, un’ecografia al ventre gravido dell’immaginario attraverso la quale lo sguardo di Isgrò fa risuonare le capacità anticipatorie dello scrittore.
Caratteristiche di questo e altri spettacoli della compagnia sono una scena assolutamente spoglia ed essenziale, composta solo dall’hardware dello spettacolo in cui gli attori seguono traiettorie fisiche e gestuali significanti: non mere presenze narranti, dunque, ma voce, corpo, azione e relazione.