compagnia collaRENZO FRANCABANDERA | Sempre più di rado a teatro ci si trova davanti alla tradizione, intesa come sapiente mistura di cultura, arte, artigianato, conoscenza, elaborazione e conservazione dei beni culturali, del patrimonio immateriale del sapere e del fare.
Perché è vero che spesso il teatro è una questione di famiglia, ma è anche vero che non meno di rado la ricchezza e il passaggio dei talenti di padre in figlio non si dia, e non è affatto detto che al grande capocomico di un tempo succedano eredi capaci di portare avanti la tradizione.
Anche e soprattutto perché il linguaggio scenico sta cambiando moltissimo.

La nostra storia di oggi, invece, inizia a Milano, a qualche passo dal Duomo, fra la Corsia dei Servi e la Piazza Beccaria, dove sorgeva il vicolo San Martino. Qui, fra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, esisteva il palazzo di Giovanbattista Colla, che nel 1805 battezzò il figlio Carlo Gaspare Gioachino. Il padrone di casa, come racconta la storia della compagnia, aveva adibito una delle sale del palazzo a teatro di marionette, con scenografie e personaggi alti, all’incirca, quaranta centimetri.
Così inizia la vicenda ormai più che bi-centenaria del sodalizio fra la famiglia Colla e il teatro della marionette, un sodalizio che ha portato La Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli ad essere una delle più conosciute nel mondo per questo genere di risultato artistico.
Perché questa storia ancora continua.

Immagini, locandine, documenti, fotografie che raccontano un’avventura incredibile, forse fra le più belle del teatro italiano. E un premio Ubu che finalmente, nell’ultimo round di premi, ha riconosciuto il grande lavoro di una famiglia ma non solo, di tutti coloro che ancora oggi rendono possibile il perpetuarsi di un rito magico, di connessione al patrimonio di conoscenze del teatro di figura nel suo canone ottocentesco, e al sistema di saperi così grande che va dal teatro alla lirica, passando per l’artigianato del legno, la sartoria, la ricerca.

Alla vigilia della grande produzione della Turandot in occasione di Expo (debutto al Piccolo di Milano il 26 pv),  la nostra videointevista ad Eugenio Monti Colla rappresenta un momento documentale rilevante sia dell’esperienza giornalistica che umana di intreccio con il teatro.