ANTONIO CRETELLA | Russia Gate e Bibbiano, due fatti contemporanei, entrambi gravi, ma di portata differente: l’uno destinato probabilmente a entrare nei libri di storia in quanto afferente agli equilibri geopolitici dell’Europa e in quanto tale di interesse nazionale e internazionale; l’altro, sebbene altrettanto odioso, di portata locale è destinato a non uscire dall’ambito della cronaca. È bene chiarire ulteriormente il concetto: a parità di gravità, vi è un’enorme differenza di portata, cioè della vastità delle conseguenze e del numero di persone che esse coinvolgono. Il Russia Gate, se confermato, è uno scandalo internazionale che va potenzialmente a toccare l’assetto istituzionale del nostro Stato, offrendo deliberatamente a un paese straniero un accesso privilegiato alle nostre politiche interne, fatto potenzialmente lesivo delle libertà democratiche e degli interessi economici di ogni singolo cittadino; aspetti che, è facilmente intuibile, mancano totalmente nei fatti di Bibbiano.
Perché dunque è così semplice indurre il pubblico a porre sullo stessa piano i due scandali? Vi sono molteplici ragioni. Data per scontata l’abilità di certi organi di propaganda di alterare la percezione della portata dei fatti se non i fatti stessi, la tragedia di Bibbiano risulta narrativamente più avvincente e comprensibile, più “vicina” in termini di impatto emotivo con il richiamo a figure archetipali: gli orchi, i bambini, le madri sofferenti, un inventario di personaggi che costituiscono il nucleo più semplice e più diffuso di una storia che suscita moti di indignazione e di compartecipazione in una modalità narrativa che la TV del dolore, dal talk show alla trama di Don Matteo, ripete ossessivamente. L’impatto emotivo è il motore del consenso populista: non deve pertanto stupire che Bibbiano offra il destro a una strumentalizzazione efficace, spinta fino lambire la pura finzione del complottismo sempre attivo nel costruire peccaminose dietrologie dei fatti. Bibbiano è vicina, è facile da capire in confronto agli intrighi internazionali, è afferente alla sfera del privato, ha in sé una morbosità che eccita il pubblico perbenista. Uno spettacolo perfetto.