LILIANA TANGORRA | Celestina e la Luna è lo spettacolo di Damiano Nirchio prodotto daCrest e Teatri di Bari, in collaborazione con Senza Piume Teatro, messo in scena il 10 aprile 2022 presso il Teatro T. Traetta di Bitonto nella rassegna dedicata al teatro ragazzi/e quest’anno intitolata ‘Il teatro guarda oltre‘.

Celestina e la luna ci induce a ricordare una domanda che fin dall’infanzia viene posta a tutti/e i/le bambini/e: cosa vorrai fare da grande? C’è chi risponde l’archeologo o l’archeologa, chi il poliziotto o la poliziotta, chi il dottore o la dottoressa chi l’astronauta, ma come si declina al femminile ‘l’astronauta’?

Ce lo spiega la protagonista di questa pièce Celestina, una bambina nata in campagna con una spiccata immaginazione, sempre persa tra progetti inverosimili che le fanno trascurare le sue oche, i suoi asini e i suoi gatti. Dalle parole e dalle piccole avventure quotidiane di Celestina, una esilarante Anna de Giorgio, si comprende quanto la sua vita sia caratterizzata da un vuoto riempito solo dall’amica immaginaria Amie, l’espressiva Maristella Tanzi.

Celestina e la Luna foto di Enrico De Simone

Ma cosa c’entrano Celestina e la sua solitudine con la luna? La fissazione della nostra eroina è raggiungere il satellite terrestre, pertanto si impegna a realizzare calcoli e complicatissimi progetti che mostrano come lo spazio possa essere a portata di tutti, o meglio di tutti e tutte. A partire da questa decisione comincia il viaggio immaginifico di Celestina, ostentato da Amie, verso l’Accademia delle Scienze ubicata in città.
Il viaggio è fisicamente dettato da una enorme montagna da scalare dalla quale fuoriescono dei personaggi caratterizzati da delle enormi maschere e da attrezzi ‘spaziali’ tutti ideati dal genio di Bruno Soriato. Il cammino verso la città, scandito dalle stilizzate proiezioni di Peppe Frisino, porta Celestina a conoscere un vecchia oca, un instancabile asino e un melanconico gatto, i quali aiuteranno la protagonista a comprendere che i sogni si realizzano solo se si sa aspettare e si dedica tempo all’impegno e allo studio.
L’oca, che da anni invano tenta di raccogliere la neve da portare in città, l’asino, che ostinatamente tenta di coltivare un terreno arido e il gatto, che non crede più nella bontà dell’uomo, insegneranno a Celestina a considerare una seconda opportunità possibile, a coltivare con ostinazione il proprio sogno nonostante le difficoltà e ad ambire alla luce oltre il buio. Questi incontri porteranno Celestina a prendere una decisione meno avventata; imparerà ad attendere e sarà Amie ad aiutarla nel faticoso percorso di cresciuta e di consapevolezza dei propri mezzi. Trascorrono gli anni dal 1957 al 1968; il sogno si concretizza nel 1969 anno in cui Celestina toccherà la luna.

L’atmosfera creata dal mix ben riuscito di luci, oggetti di scena e costumi – questi ultimi creati da Maria Martinese – conduce la mente dello spettatore dalla Terra  ‘a un altro mondo’. La voce di Anna de Giorgio e la danza di Maristella Tanzi sono complementari e lì dove la parola diventa fluida, incide il movimento ora mellifluo, ora cadenzato ora dinamico. L’ambientazione calda della campagna ben dialoga con gli strabilianti oggetti di scena: carretti leonardeschi, fiori giganti, maschere mastodontiche, pietre ovoidali e sveglie squillanti che amplificano il cannocchiale immaginifico dello spettatore il quale, viene riportato alla realtà solo osservando Celestina crescere, studiare, andare, ritornare… andare.

Celestina e la luna foto di Carla Molinari

Celestina e la luna è uno spettacolo che vola sulle nostalgiche note country degli anni Sessanta e si conclude con l’invito a credere nel cambiamento dettato dalla toccante melodia di Amie brano di Damien Rice. Questo spettacolo invita a riflettere sui propri limiti, sulle proprie ambizioni e spiega come non vi siano ostacoli di spazio e di genere se si crede in un obiettivo. Celestina e la luna è dunque un viaggio utile a sviluppare l’immaginazione nei piccoli e altresì a farla ritrovare agli adulti, un invito a sfiorare, a toccare e raggiungere la propria ‘luna’. Nelle parole di Damiano Nirchio, regista e drammaturgo, la chiave di lettura dello spettacolo: “Il sogno è uno strumento necessario alla crescita”.

CELESTINA E LA LUNA

drammaturgia Damiano Nirchio
regia Damiano Nirchio e Anna de Giorgio
con Anna Moscatelli/Maristella Tanzi e Anna de Giorgio/Amalia Franco
scene Bruno Soriato
costumi Maria Martinese
maschere Amalia Franco
registrazioni e missaggi audio Gianluigi Strafella
illustrazioni video Peppe Frisino
tecnico di scena Domenico Pisani
tecnico luci Walter Mirabile foto Carla Molinari
prodotto da CREST e Teatri di Bari in collaborazione con Senza piume Teatro

Teatro ‘T. Traetta’ Bitonto | 10 aprile 2022