SUSANNA PIETROSANTI | Dopo lunghe prove che hanno avuto luogo durante il lockdown e che con mascherina e distanziamento hanno tuttavia permesso la maturazione del progetto, è andato in scena il 7 e 8 aprile al Teatro Cantiere Florida di Firenze, in prima nazionale, Ora parlami d’amore della Compagnia ADARTE, sulla preziosa coreografia di Paola Vezzosi.

Amore e morte, eros e thanatos, ma anche molto altro. Romeo e Giulietta, raggelati dalla morte, ritornano a vivere, a muoversi. La vita li punge e li tormenta, si muove aspra nelle vene, fa oscillare Lorenzo di Rocco come un’onda, lo fa espandere in orizzontale come la risacca, gli regala il denso flusso zuccherino che spinge le vene nell’eros e rende incredibilmente facili movimenti supremamente difficili, fino a negare la forza di gravità, o quasi. Isabella Giustina, Giulietta, ne viene agitata come un burattino, come se l’amore fosse vento e desse vita e tempesta al campo folto dei suoi capelli: e così tutto comincia.

La dimensione orizzontale è spesso preferita, quando tutti i danzatori si lanciano come barche in secca a conquistarla. Le linee di fuga, dovute alla moderna disparità del gruppo (non tre coppie, ma cinque danzatori, tre donne e due uomini), sono spesso scalene,  imprevedibili: di frequente, la disposizione dei corpi sul palco, i giochi di variazione ritmica e gestuale, sono la dimostrazione che nulla è più vivo, in arte, della regola infallibile dell’irregolare. Ogni performer ha un proprio linguaggio, una propria estetica che si diversifica e che, rimanendo diversa, ammette di armonizzarsi con i compagni: il volo congiunto di Valentina Sechi e Jennifer Rosati è incredibilmente omogeneo, e la danza ancora di Valentina Sechi con Enrico Cavalloni, danza volo, danza fuoco, danza fiamma, parlano profondamente d’amore: l’amore che rende uguali lasciandoci diversi: l’amore, insomma.

Pregevole, e originale, anche, la scelta molto raffinata di rendere visibile la “fatica d’amore’”(amarti m’affatica, canta Gianna Nannini in uno dei brani che vengono non solo danzati ma anche cantati dalle performer in scena) che trasfigura e distorce, che ci costringe a rotolarci a terra e a fare smorfie di dolore oppure ci permette di levitare, di perdere la pesantezza, di salire fuori di noi e verso il cielo. Evitata la scelta banale di far virare il tutto verso l’erotismo, sulla scia della bellezza indiscutibile dei corpi dei danzatori, lo spettacolo conosce un risultato di grande freschezza e di grande significato. Le mille variazioni dell’ultimo quadro, che fanno delle specificità variabili di ogni performer il tassello di un prezioso mosaico, e nel ritmo ripetuto e diversificato diventano quasi un esercizio di meditazione, capace di usare il corpo, il movimento, i colori solidi degli splendidi costumi, le luci, per portarci fuori di noi, ne riassumono la bellezza. Se è la morte il reagente dell’amore, e ci troviamo in un altro mondo, in un’altra dimensione, allora si tratta di una dimensione capace di contagiarci di bellezza, perdutamente.

ORA PARLAMI D’AMORE

ideazione regia e coreografia Paola Vezzosi
in scena Enrico Cavalloni, Lorenzo di Rocco, Isabella Giustina, Jennifer Rosati, Valentina Sechi
produzione ADARTE con il sostegno di Ministero della Cultura, Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Versiliadanza, Teatro Cantiere Florida
costumi Anonima di Anna Primi e Olivia Bianchini
disegno Luci Luca Chelucci
direzione organizzativa Anna Kaergaard

Teatro Cantiere Florida, Firenze
aprile 2022