SARA PERNIOLA | Scenario Festival 2022 – giunto quest’anno alla sua V edizione – ha animato Bologna dall’1 al 4 settembre configurandosi come una festa dai colori accesi, la cui vivezza è stata alimentata tanto dalla creatività in scena quanto dalla partecipazione comunitaria. Con lo sguardo di Renzo Francabandera abbiamo raccontato i primi giorni del festival e del Premio Scenario Infanzia 2022 che da decenni offre ai giovani artisti che iniziano a muoversinella complessità e bellezza del mondo teatrale, una vetrina importante.
Scenario
, però, si proietta verso un orizzonte di senso più ampio, accogliendo spettacoli non solo per i più piccoli ma anche tout public. Ed è così che Arturo del duo Nardinocchi/Matcovich e Incontro con Biancaneve e Cenerentola di Emma Dante irrompono sul palco del suggestivo Giardino del Cavaticcio mettendo in moto un ciclo di fantasia e introspezione che conduce a lasciarsi emozionare sia per il rumore sia per la delicatezza della vita. 

Arturo porta la firma registica di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich: recitano con una naturalezza sovrapponibile alla semplicità dei loro outfit. Pantaloni neri, scarpe Superga e due camicie dai colori scuri offrono fin da subito lo scenario di ciò che sarà: uno spettacolo “semplice” per la sua capacità di rendere semplice una cosa complicata e vertiginosamente dolorosa come la perdita; una pièce dalla grande finezza stilistica in grado di costruire una custodia dorata su una ferita aperta.                      Vincitore del Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo e finalista al premio In-Box 2020, Arturo affronta la sofferenza per la morte della figura paterna, sviluppando la sua narrazione in diversi passaggi: da quel terribile momento di consapevolezza che si vorrebbe non tornasse mai più e che distorce la musica nell’aria, all’infinito processo di elaborazione che porta a domandarsi “come si smorza il dolore?”.
Un interrogativo tra i più difficili a cui,  forse, si potrebbe rispondere così: accettando il dono, postumo, di una nuova vita – la propria – attingendo dalla memoria e riconoscendo un potere salvifico al dolore. Accogliendo con coraggio il senso dell’accettazione, che, prima di essere temperato, passa attraverso tutti gli interstizi della contraddizione e del ricordo. 

Malì Erotico Photography

Modulare è anche l’impianto drammaturgico, dal momento che lo spettacolo inizia con la descrizione di come esso sia nato – un viaggio estivo in Puglia dove, in un pessimo ristorante, i due registi gettano l’idea di costruire insieme un lavoro che avesse come tema la perdita dei propri padri -, a cui si aggancia, poi, la partecipazione attiva degli spettatori: alcuni, infatti, scrivono su un foglietto di carta pensieri sul proprio padre che verranno mischiati e letti; altri aggiungono qualcosa di personale ai titoli già presenti su pezzi di puzzle, la cui combinazione completa dà vita a una struttura scenografica mobile.
I piani, così – quello delle figure paterne che affiorano con le loro presenze dal passato, e quello dei figli che descrivono la loro sofferenza e ricordano aneddoti traboccanti di tenerezza simulando abbracci e contatti fisici -, si intersecano e sottolineano un incontro inevitabilmente significante: l’incrocio tra padri e figli che unisce in un legame irripetibile, passando da un tempo all’altro.                                                                                  

L’estrema intimità di un fatto personale diviene memoria collettiva e, tra le note di “Clair de lune” di Debussy e le voci di parenti e conoscenti che descrivono i padri dei registi/attori, non si ha paura di affrontare il concetto della morte, che tutto può essere tranne che un tabù: la morte, logica e misteriosa, per quanto possa far odiare l’idea della scomparsa e del vuoto intollerabile, torna sempre – provocando, in ciascuno, un innalzamento verso la propria coscienza  – a vantaggio della vita. 

Malì Erotico Photography

Di diversa impostazione registica è Incontro con Cenerentola e Biancaneve di Emma Dante, spettacolo dal taglio originale e di svelta fruizione. Pensato appositamente per Scenario Festival, racconta le fiabe popolari riempiendo il palco con elementi scenici e costumi, gesti e incombenze, interagendo con la presenza dei bambini in platea che esprimono liberamente la loro fantasia e offrono a tutti la loro intelligenza senza filtri.                        Già da tempo la regista, attrice e drammaturga siciliana, si confronta con l’immaginario fiabesco, essendo, quest’ultimo, un mezzo per mettere in pratica, nel mondo reale, il suo talento per la messa in scena e le sue abilità compositive.
E questa pièce, nonostante presenti un assottigliamento delle tinte cupe tipiche dei suoi lavori, di certo ben si inserisce in questo filone.
La fisicità, l’immaginazione, la musica e poi anche la parola, il dialogo con gli spettatori e un’esplosione colorata di teli e abiti, sono gli elementi principali che confluiscono in questo interessante progetto di riscrittura teatrale, mettendo a punto una strategia narrativa e visiva convincente nella resa dell’incisività dei contenuti e dei messaggi trasmessi dalle fabulae.
Così Biancaneve, dopo essere stata punita dalla malefica e vanitosa matrigna, scapperà nei boschi dove incontrerà i nani, riconoscendo come i più alti valori della vita si trovino lungo i tortuosi percorsi dell’esistenza, tra egoismi e paure, desideri romantici e generosità disinteressata. Sua cugina Cenerentola, invece, fa da sguattera a una perfida matrigna e scomode sorellastre e, nel corso della sua storia, la giustizia perduta a causa della cattiveria altrui verrà ripristinata grazie all’aiuto e al buon cuore della Fata Smemorina, favorendo la ricerca che condurrà al lieto fine. 

Malì Erotico Photography

L’impeccabile Compagnia Sud Costa OccidentaleMartina Caracappa, Davide Celona, Federica Greco, Daniela Macaluso – si vestiranno e svestiranno rapidamente in un vorticoso siparietto di cambi d’abito, ballando sulle note di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e “It’s so oh quiet” di Björk, interpretando appassionatamente “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri e “Che coss’è l’amor” di Vinicio Capossela, agendo sugli spettatori con coinvolgenti rimandi visivi e uditivi.
La sfrenatezza di molteplici elementi scenici – bambole, scope, stoffe di pizzo o sbrilluccicose che irrompono sulla scena o da dietro una struttura mobile che simula i diversi ambienti; e ancora pellicce, pistole e maschere -, la vivacità tutta siciliana di quando si parla in dialetto costituiscono, poi, la tipica prassi drammaturgica e scenografica della Dante, che ispessisce la suggestione dei temi, contribuendo all’entusiasta decodificazione di un genere eterno.
Uno spettacolo, dunque, che affronta le contraddizioni del presente attraverso un curato studio formale basato sulla gestualità degli attori, un preciso impianto scenografico e la ricercatezza delle luci. Un lavoro tratto dal repertorio fiabesco che è un ulteriore esempio di come la regista riesca a evocare mondi, nonché una spiegazione generale della vita per le nuove generazioni, come affermava Calvino.
Anche una porta, però, da tenersi sempre aperta sull’irrazionale e sul fantastico – per riprendere questa volta Capuana – così che l’intreccio tra fiaba e teatro diventi più stringente al punto che la magia della scena fa sì che ogni storia si trasformi in sogno. 

ARTURO

di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
scena Fiammetta Mandich
suono Dario Costa
luci Marco Guarrera
illustrazioni Margherita Nardinocchi
grafica Clarice, Simone Galli
assistenza e cura Anna Ida Cortese
produzione Florian Metateatro, Rueda/Habitas
con il contributo di Associazione Scenario, Teatro Due Mondi, ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t. e con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale

INCONTRO CON BIANCANEVE E CENERENTOLA

a cura di Emma Dante
con Martina Caracappa, Davide Celona, Federica Greco, Daniela Macaluso
luci Gabriele Gugliara                                                                                                    organizzazione Daniele Gusmano                                                                                produzione Sud Costa Occidentale 

SCENARIO FESTIVAL 2022                                                                           
Bologna, Manifattura delle Arti, 3-4 Settembre 2022