GIANNA VALENTI | Differenti Sensazioni è una rassegna con un DNA di internazionalità, territorialità, e multimedialità. È questa la natura di Officine CAOS, un hub culturale, centro di produzione e di residenza che, dallo storico quartiere delle Vallette di Torino, estende internazionalmente la propria visione artistica attraverso la partecipazione a festival e ladesione a network di performance, teatro e danza. Nella rassegna coesistono diverse anime -internazionale, locale, italiana affermata, nuovi talenti. PAC incontra Stefano Bosco, project manager di Officine CAOS e gli chiede di queste diverse anime.Stefano, ci parli della vostra attività di scouting di giovani impegnati nel performativo?

La nostra prima attività di scouting nasce dalla possibilità di accedere a una visione diretta dei lavori attraverso i nostri viaggi e incontri sia in Italia che allestero. La seconda più significativa nasce dalla nostra Open Call annuale alla quale questanno hanno partecipato 520 compagnie provenienti da tutta Italia, dallEuropa e da altri Paesi. Il novanta per cento delle proposte sono incompatibili con il nostro programma, ma allinterno di questa montagna c’è sempre una perla. È attraverso questa attività che abbiamo incrociato nel passato il lavoro degli allora sconosciuti  Claudio Stellato e Senor Serrano. Siamo inoltre inseriti in numerosi network performativi e questo ci permette di ricevere segnalazioni dai nostri partner e dai diversi direttori artistici.

Raccontaci di più dellanima internazionale di Officine Caos.

Sono tante le realtà che sono in network con noi a livello italiano ed europeo e a cui facciamo riferimento. Alcune le abbiamo fondate noi. Mi piace ricordar la rete Teatri delle Diversità che abbiamo fondato negli anni novanta insieme a Vito Minoia e la nostra partecipazione alla fondazione della rete Teatro e Carcere. Facciamo poi parte dellEuropean Cultural Centre, di Trans Europe Halles, di Artists in Residence, On the Move e di altri network europei per la danza e la performance.

Le vostre proposte internazionali sono fortemente legate alla fisicità e alla ricerca sui linguaggi del corpo. Due sono di danza (Fabio Liberti-It/Dk, Hani Dance-Lu)  e la terza di danza e teatro fisico-visivo (Baumann&Henderson/De). Ci racconti di questa scelta, il corpo al centro?

Il corpo è stato sempre il nostro oggetto privilegiato per costruire il programma della rassegna. Corpo emotivo, corpo artistico, corpo creativo. Il corpo nella sua complessità e nella sua articolazione. In questa centralità del corpo c’è anche il corpo parlante. Quando scegliamo lavori di prosa, scegliamo però lavori che presentano altri elementi multidisciplinari e si allineano così con la visione artistica di Differenti Sensazioni, dove la multidisciplinarietà, la cross disciplinarietà e linterdisciplinarietà  sono di casa. E questo già storicamente sin dai nostri primi anni di attività allOP di Grugliasco dove abbiamo per esempio ospitato Michelangelo Pistoletto, Mario Merz e la storica Akademia Ruchu dalla Polonia. Il corpo al centro. Il corpo nelle sue infinite sfumature.

Andiamo alle compagnie italiane che avete scelto e voglio citare la forte presenza testuale nei loro lavori. Frosini-Timpano autori del loro testo per Zibaldino Africano, Teatri di vita con un testo di Jo Clifford, la drammaturgia poetica del Teatro del Lemming, i testi di Federico Garcia Lorca per Laboratori Permanenti, i Canti Orfici di Dino Campana per Bartoli/Bressan, Vintulera Teatro con i classici. Sono scelte di forte testualità ma con una visibile cifra di multidisciplinarità nei lavori?

Sì, ma queste persone e queste compagnie sono anche relazioni importanti per noi. Così come una parte della nostra attività è nello scouting e nella ricerca dei diamanti, unaltra parte è nella costruzione di rapporti di lungo termine con persone che stimiamo. Tutte queste compagnie che hai citato sono già passate nei nostri spazi con altri lavori e sono con noi anche in questa stagione perché abbiamo scelto di investire nella qualità e nella sensibilità delle relazioni.

Parliamo del corpo al centro. Siamo allinizio del nuovo millennio. È finita lera dei grandi maestri degli anni ’60 e ’70, che cosa osservi rispetto alla ricerca sul corpo? Quali sono le nuove visioni? Il teatro fisico è scomparso? La ricerca sul corpo è passata alla danza?

La danza contemporanea negli ultimi dieci anni si è avvicinata alla performance art propriamente detta, quella che nasce negli Stati Uniti e che ha a che fare con le arti visive. In questo avvicinamento e attraverso la pratica multidisciplinare ha trovato delle soluzioni estremamente interessanti. Anche il teatro, che una volta si chiamava di ricerca, ha scoperto in parte le arti visive e con le arti visive ha trovato una sua estetica multidisciplinare e lha coniugata in forme nuove. LEuropa, e non lItalia, sta investendo sempre di più nel settore delle performing arts. Nella mia visione il futuro appartiene alloutdoor, al luogo pubblico Loutdoor è la piazza, è lagorà dove c’è una comunità che si aggrega. Può essere il luogo di una ritrovata comunità che si interessa allo spettacolo. Loutdoor deve trovare altre soluzioni, nuovi linguaggi, che non sono quelli che citavamo prima. Loutdoor chiede nuove modalità, nuove visioni.

Sì, anchio osservo nella danza contemporanea una avvicinamento ai linguaggi del post-modernismo americano e della performance art e parallelamente un allontanamento dai grandi maestri europei dellultima parte del XX secolo. Parliamo di danza, in rassegna, oltre ai tre gruppi internazionali che abbiamo già citato, anche C&C Company e Compagnia Ivona. Aggiungiamo Collettivo effe e Zerogrammi che sono gruppi attivi su Torino.
Possiamo avere qualche notizia ulteriore su Officine Caos come hub culturale e dell
anima territoriale di Differenti Sensazioni.

Officine Caos è un centro di produzione culturale ed è anche un centro votato alla rigenerazione urbana e allinnovazione sociale. Su questo territorio, le Vallette, su cui lavoriamo dal 2002, operiamo per la rigenerazione urbana a base culturale. Siamo anche un punto di riferimento per i nostri colleghi torinesi e con alcuni di loro abbiamo una collaborazione pluriennale. Tra questi saranno da noi in rassegna Lorenzo Bartoli (Bartoli/Bressan), Francesca Cinalli e Paolo De Santis (Tecnologia Filosofica), Erika De Crescenzo (Cie la Bagarre).

Un ultimo messaggio ai giovani lettori di PAC. Come possono entrare in contatto con voi, come possono seguirvi?

Siamo estremamente curiosi di sapere cosa succede nel contemporaneo tra i giovani. Chi ha una proposta e si avvicina a noi lo può fare attraverso la Call e anche venendo da noi e incontrandoci. Ci sono anche delle opportunità formative. Nella stagione di Differenti Sensazioni, Tecnologia Filosofica e Hani Dance Company avranno dei laboratori aperti a tutti gli interessati professionisti e non. Qui la brochure.

Per salutarci. Come si pensa Officine CAOS alla fine di questa rassegna nel 2023? In questo tempo di continui cambiamenti, quali altre visioni ci riserverete?  

Rispondo con un claim che usiamo molto nelle nostre comunicazioni. Noi crediamo che larte e la cultura possano di nuovo mettere al centro le persone. Crediamo che larte può trasformare le vite in un istante e per sempre.

 

Differenti Sensazioni 35  – 21 appuntamenti a base completamente gratuita ogni venerdì dal 4 novembre al 16 dicembre 2022 e dal 20 gennaio al 28 aprile 2023.

VIDEO PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE officine CAOS

https://drive.google.com/file/d/1W_f29Xhc_ftJdgtwqymEpjNWkcfU3eTl/view

VIDEO TEASER Differenti Sensazioni

https://drive.google.com/file/d/14oC4oEPP75dJJFSfzU0-UE2mSYXt2wde/view