ANNA CRICHIUTTI* | Tra il 17 e il 18 Novembre ha fatto il suo debutto a Casa Fools – Teatro Vanchiglia di Torino Traviata Opera Pop, un nuovo capitolo del progetto Opera Pop che mira a coinvolge il pubblico nel fascinoso universo della lirica.
Si tratta di un progetto innovativo e brillante, che offre una prospettiva completamente nuova per immergersi nel melodramma: con l’ambizioso obiettivo di restituire la lirica al suo originario e più ampio pubblico, gli ideatori interpretano il termine “pop” come un modo di avvicinarsi non tanto, o non solo allo specifico musicale, ma all’Opera in tutta la sua complessità, in modo accessibile. L’intento è di rivoluzionare le modalità di divulgazione di tale forma di spettacolo dal vivo, avvicinando lo spettatore in modo creativo e coinvolgente a capolavori assoluti. Frutto dell’ingegno di Luigi Orfeo, Opera Pop — la lirica raccontata ad arte ha preso forma dapprima come un podcast, nato in modo inaspettato durante la pandemia e rivelatosi un notevole successo anche alla fine dell’emergenza sanitaria. Dopo tre stagioni e una trentina di episodi ascoltati anche in paesi lontani come Argentina, Canada e Giappone il progetto si è esteso in maniera più ambiziosa, sviluppandosi questa volta in un sodalizio artistico tra diverse realtà torinesi, Opera Pop di Casa Fools — Teatro Vanchiglia, l’Impresa Lirica Francesco Tamagno e Sm@rt Opera, per dare vita allo spettacolo dal vivo Traviata Opera Pop. 

Nell’intimità del teatro di Casa Fools una cinquantina di spettatori attende l’inizio dello spettacolo. La scena presenta un vecchio pianoforte verticale in legno a sinistra e il letto di Violetta Valéry, la protagonista della storia, al centro dello spazio. È tutto. 

 

Luigi Orfeo fa il suo ingresso in scena e introduce il pubblico a quanto ci si appresta a vedere. La tecnica con cui l’opera viene ripensata ruota attorno alla sua figura, presenza in dialogo con la vicenda, che aggiunge un tocco personale e dinamico alla narrazione. Le voci dei cantanti di Lirica Tamagno e Sm@rt Opera — Ilaria Lucille De Santis Violetta Valéry, Giuseppe Raimondo Alfredo Germont, Matteo Lorenzo Pietrapiana Giorgio Germont/Barone Douphol si fondono armoniosamente per incarnare il racconto e dare vita ai brani più emozionanti e suggestivi dell’Opera verdiana, musicalmente accompagnati dalla pianista Michela Varda. Il preludio inizia con un pianissimo di note malinconiche che anticipano un destino segnato, offrendo un ritratto sfumato della protagonista declinata nei tre aspetti fondamentali della sua esistenza — la sofferenza, l’amore e l’apparenza esteriore di uno stile brillante. Avvolta in un’atmosfera di penombra, Violetta riposa nel letto, rievocando le gioie passate attraverso un tema musicale che culmina nell’indimenticabile aria Amami Alfredo. Orfeo interviene, rivolgendosi al pubblico, svelando la capacità della musica nell’Opera di intrecciare la trama degli eventi, a tratti integrandola e a tratti contraddicendola, riavvolgendo il nastro per tornare ai giorni precedenti la morte di Violetta, a partire dall’incontro con Alfredo Germont. La trama come noto narra le vicende di una giovane cortigiana di ventitré anni costretta al sacrificio per trovare redenzione e libertà, facendosi così testimone delle ingiustizie e delle oppressioni presenti nella società patriarcale dell’Ottocento.

Il ritmo rotatorio e scandito del valzer fa la sua prima apparizione nel celebre brindisi Libiamo ne’ lieti calici, intonato da Alfredo e portatore di un’indiretta dichiarazione d’amore per Violetta: rappresenta l’espressione musicale della giovane, simbolo dell’epoca di una licenziosità viziosa. Si comprende quanto la musica racchiuda già tutti i leitmotiv dell’Opera: l’ansia per la malattia, l’agonia per la sofferenza fisica, l’immagine di una vita alienata, il dramma della solitudine, la dichiarazione d’amore poi respinta da un sorriso amaro di consapevole impossibilità, il trasporto di lui e l’incredulità di lei, culminando infine nella rivelazione — per Violetta — di un’imprevista possibilità d’amore.

I temi intramontabili esplorati nel regno della lirica vengono approfonditi con maggiore dettaglio specialmente all’interno del podcast. Attraverso interviste a esperti che si svolgono come conversazioni informali al bar del teatro, si offre al pubblico non solo la comprensione della trama dell’Opera, ma anche la cognizione del motivo per cui quella storia persiste nel tempo.
In Traviata, assistiamo alla trasformazione di Violetta, la cui esistenza drammatica si dipana attraverso il rapporto con il passare del tempo. Il passato è un ricordo di un’esperienza da rinnegare ed espiare, una felicità perduta e una bellezza sfiorita; il presente è una corsa contro il tempo, prima vissuto con ansia e poi affrontato come un destino inesorabile di morte; il futuro è una dolorosa premonizione.

Coinvolgere nell’ascolto della lirica, sebbene complesso, con Opera Pop diventa esperienza affascinante: un concetto che prende forma in una raffinata tipologia di divulgazione scenica in grado di intrattenere il pubblico con carisma e originalità e guidando gli spettatori nella riscoperta di una forma d’arte tanto potente quanto potenzialmente di nuovo popolare.
Un’esperienza insolita e vivamente consigliata!

TRAVIATA OPERA POP
di e con Luigi Orfeo
cantanti Ilaria Lucille De Santis, Giuseppe Raimondo, Matteo Lorenzo Pietrapiana
al pianoforte Michela Varda