RENZO FRANCABANDERA | A San Salvi, la ex area manicomiale della città di Firenze, il 2023 è stato intenso. Il merito è stato anche di Chille de la Balanza, storica compagnia fondata da Claudio Ascoli in sodalizio con la compagna di vita Sissi Abbondanza, che ha preso sede da oltre due decenni in uno dei padiglioni dell’area e che proprio l’anno scorso ha festeggiato i 50 anni di attività artistica.
Qui nel tempo hanno realizzato eventi e spettacoli creando un insieme di attività performative che hanno coinvolto varie popolazioni e attraendo artisti, studiosi, critici, chiamati di volta in volta a confrontarsi su temi inerenti la fragilità nella società, letta attraverso la lente perturbante dell’arte. In questa prospettiva la primavera/estate 2023 è stata dedicata alla figura del pedagogo Lorenzo Milani nel centenario della sua nascita.
Una rassegna che ha portato dentro le mura di San Salvi un numero davvero incredibile di persone che hanno preso parte a tanti eventi.

Sissi Abbondanza e Claudio Ascoli foto di Marcin Minasowicz

Neanche il tempo di chiuderla e sono partiti gli eventi per festeggiare i primi 50 anni di attività della compagnia!
Ma anche il 2024 si prospetta vivacissimo da queste parti.
Ne abbiamo parlato con Claudio Ascoli, direttore artistico di Chille.

Claudio, si è chiuso un 2023 di ricorrenze e celebrazioni. Un anno incredibile. Come è andato?

Bene. È andato bene, anche se è stato davvero faticoso e praticamente senza soste. Dal progetto su Don Milani per il centenario della sua nascita siamo piacevolmente precipitati in Chille 50 con tante iniziative a Napoli, Firenze, Roma e Milano per i primi 50 anni di vita e lavoro di noi Chille. Siamo contenti, soprattutto perché abbiamo incontrato tanti giovani: nel pubblico e nella realizzazione dei progetti. Una grande emozione l’abbiamo vissuta a Napoli con il laboratorio di Teatro in strada. Abbiamo costruito con venti giovani attrici e attori una pacifica invasione della metropolitana nel percorso da Scampia a Piazza Municipio, dove ha sede il Teatro Mercadante. Pensa che da quest’esperienza-emozione è nato un gruppo, TeatroPolis, che vuole continuare nella ricerca/percorso Città-Teatro!  

Neanche il tempo di sparecchiare la tavola dal cenone di fine anno che è arrivato un 2024 che si preannuncia non meno scoppiettante, con un’altra importante ricorrenza per voi. Altro che botti…

È proprio così. Negli Auguri abbiamo visualizzato il passaggio di testimone tra Don Milani e i Basaglia. Cade infatti quest’anno il centenario della nascita dello psichiatra veneziano che chiuse definitivamente i manicomi in Italia.
Il prossimo 11 marzo, giorno-anniversario, regaleremo alla città di Firenze il Marco Cavallo del XXI secolo: una grande scultura in plastica riciclata, alta 5 metri e creata dall’Artista Edoardo Malagigi.

Così, a San Salvi, città manicomio di Firenze dove risiediamo da oltre 25 anni, in un luogo che accoglieva le persone-rifiuti della società, nascerà “bellezza”. Questo grazie anche ai cittadini chiamati a completare e addobbare la Scultura realizzata partendo dai loro… rifiuti.

E anche in questo caso state pensando a uno spettacolo a suggello dell’impegno di memoria?

Da alcun mesi siamo al lavoro per realizzare un Festival. Lo abbiamo chiamato “MANICOMIO, ADDIO! Franco Basaglia100”.
Da marzo a luglio a San Salvi e non solo ci saranno spettacoli teatrali, incontri, installazioni, presentazioni di libri per ribadire l’importanza della persona e dell’incontro tra persone. Noi Chille produrremo anche un nuovo spettacolo dedicato a Basaglia e a sua moglie Franca, al loro entrare fuori/uscire dentro nel superamento di ogni stigma. Molti compagni di strada hanno messo in evidenza come uno dei fattori vincenti del cinquantennale percorso creativo dei Chille sia stato il legame quotidiano che unisce il mio lavoro e me, Claudio Ascoli, con quello di Sissi Abbondanza, mia compagnia di vita e di teatro da oltre 45 anni. La messa in discussione giorno per giorno, la verifica “crudele” (direbbe Artaud) delle invenzioni, dei progetti è un fatto raro, se non unico in teatro; paragonabile forse – ha azzardato qualcuno – con quanto avvenne in casa Basaglia negli anni del superamento del manicomio, sino alla prematura morte dello psichiatria.


La complicità, intellettuale e affettiva, tra Franco Basaglia e Franca Ongaro è oggi all’attenzione di st
udiosi che stanno rivalutando la figura di Franca, per molti anni relegata al ruolo di “dattilografa” del marito.
In compagnia ci siamo detti allora, rifuggendo da un’idea di banale interpretazione di queste due figure, che raccontare il loro incontro-scontro quotidiano, l’amore incondizionato che accompagnò un percorso impossibile potesse essere la chiave di scrittura di un nuovo spettacolo per ri-creare COMUNITÀ. Lo faremo anche stimolando una nostra messa in crisi da parte di giovani attori-spettatori-provocatori. E non dirò di più, per ora.

E arriviamo al futuro prossimo: avete lanciato in questi giorni la call di Spacciamo culture. Che caratteristiche ha?

È un progetto nato anni fa per dare una risposta allo spaccio di droga presente a San Salvi come in tutte le periferie. La nostra dolce provocazione fu di rispondere non chiudendo, ma aprendo ancora di più e spacciando culture! Abbiamo così creato un Bando per invitare giovani artisti/creativi/attori a creare per San Salvi installazioni, performances, teatro e danza a partire dalla memoria del luogo e in generale di quelli che furono un tempo i manicomi in Italia. Negli anni hanno poi assunto sempre più centralità le creazioni dai “manicomi invisibili” dei nostri giorni. Nel progetto collaborano con noi l’Accademia di Belle Arti e il Dipartimento di Architettura, entrambi di Firenze. Possono iscrivere 10 loro studenti ai quali si aggiungono 5 rtisti liberi, per un totale di 25 partecipanti.
Il bando di SPACCIAMO CULTURE INTERDETTE, disponibile a questo link, si struttura in due sezioni, entrambe aperte a giovani under 35:
SEZIONE 1 _ARTE VISIVA E ARCHITETTURA
SEZIONE 2_TEATRO E DANZA
L’obiettivo è veder lavorare insieme artisti di diversi linguaggi che si uniranno in un unico grande evento collettivo. I prescelti, infatti, dopo un’attività di formazione laboratoriale, saranno accompagnati alla realizzazione di installazioni, opere, performance da presentare nel Festival che si terrà nei giorni dell’anniversario della legge Basaglia, da sabato 11 a lunedì 13 maggio 2024 a Firenze.

Che bilancio potete tracciare dell’attività sostenuta in questi anni con Spacciamo Culture Interdette?

Siamo davvero felici dei tanti giovani che sono passati per Spacciamo Culture interdette! Tanti, soprattutto negli anni della pandemia e ancora di più dopo, sino a oggi, mentre la solitudine dilaga e ci si chiude sempre più nel privato.
Ai ragazzi diamo la possibilità di concretizzare i loro sogni, piccoli ma significativi. Ai 10 artisti/creativi – selezionati dal primo gruppo di 25 dopo un momento seminariale e una verifica dei progetti – diamo 700€ per realizzarli; agli attori/danzatori  la possibilità di mettere in scena le loro idee. I primi due – votati nel Festival a maggio da una giuria di pubblico e tecnici – avranno un premio di 500 e 300 euro. Ma la cosa più importante è che, dopo, noi Chille affiancheremo il lavoro del primo classificato, accompagnandolo l’anno successivo in una distribuzione nazionale.
Alcuni di questi Artisti – Creativi e/o Teatranti  – hanno poi scelto di continuare, da soli – con noi o con altri. E di questo siamo davvero felici!

Insomma tempo per stare tranquilli non ne avete mai…

Il nostro è un percorso di dispendio amoroso della Vita! Non amiamo stare tranquilli. L’incontro per costruire comunità richiede fatica, perseveranza ai limiti della testardaggine.
E non si può pensare di farcela da soli. Quando a Basaglia chiedevano come scegliesse i suoi collaboratori, diceva più o meno: “Con me cerco di avere chi condivide un sogno”. Il suo, e forse anche un po’ il nostro, è semplicemente provare tutti insieme a cambiare, e in meglio, il mondo.