RENZO FRANCABANDERA | «Io ho notato che ci sono molti esseri umani che non palpitano». Il manoscritto integrale del Diario di Nižinskij è stato venduto all’asta da Sotheby a Londra, accompagnato da un certo clamore, nel luglio 1979: lo aveva ritrovato la moglie, Romola de Pulszky, in un baule nel 1934 e lei stessa ne curò una prima pubblicazione nel 1937, omettendone, per ragioni di opportunità, dai brani ritenuti scabrosi, soprattutto quelli relativi alla vita sessuale e omosessuale del danzatore. I Diari sono stati editati in versione integrale in Francia (1995 Actes Sud), in America (1999 Farrar Straus & Giroux), in Italia (2000 Adelphi), in un’edizione priva, tuttavia, del quarto quaderno – che raccoglie le lettere scritte da Nijinsky – e i disegni. Nižinskij aveva scritto il diario un decennio esatto dopo aver iniziato la sua avventura con Diaghilev e con i Balletti Russi. Nel 1909, Nižinskij era un giovanissimo allievo della scuola di danza di Pietroburgo quando l’impresario Dighilev («e poi di lui s’innamorò perdutamente il suo impresario», dice la canzone…) organizza la tournée parigina di una compagnia di ballo di cui Nižinskij e Anna Pavlova sono le étoiles: nel decennio successivo sarebbe arrivato a raggiungere in tutta Europa lo stato di divo assoluto. Ma l’equilibrio della persona Nižinskij era fragile, come rivelano proprio i suoi diari, scritti sulla soglia della follia, in quarantacinque giorni, tra il 19 gennaio e il 4 marzo 1919. Il 13 marzo Nijinsky sarà internato al sanatorio Bellevue.

Ne diciamo in occasione delle date in cui è partita da Reggio Emilia il 15 maggio in Fonderia la tournée nazionale di Lost Movement, compagnia Under35 fondata nel 2011 a Milano dal coreografo Nicolò Abbattista e dal dramaturg Christian Consalvo. Associata dal 2023 a Sanpapié – altra compagnia di base a Milano che ne supporta l’attività produttiva – Lost Movement attraverserà durante questo 2024 Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Veneto, Piemonte e Toscana grazie al sostegno di MiC e SIAE nell’ambito del Progetto Per Chi Crea. Nella data emiliana ospitata negli spazi de La Fonderia del Centro Nazionale per la Danza/ Aterballetto, la compagnia ha portato in scena la performance Sehnsucht, preceduta dal debutto nazionale di A LOT OF, coreografia liberamente ispirata proprio alla figura di Nižinskij.

ph. christian consalvo

A LOT OF racconta, in forma traslitterata ma anche concretamente viva e per certi versi drammaturgicamente fedele, la vicenda dell’uomo che ha segnato la danza della prima parte del secolo scorso, e del suo rapporto con la figura controversa, cosciente e perversa, di Diaghilev, che fu allo stesso tempo suo impresario, stregone e amante. La rimarchevole ambientazione musicale (pregevolissimo lavoro a firma di Filippo Ripamonti con le riletture in chiave elettronica di L’Après-midi d’un Faune di Debussy e Le Sacre du Printemps di Stravinskij) rimanda alle celebri commissioni coreografiche di Diaghilev per il danzatore, ovvero L’Après-midi d’un Faune nel 1912, Jeux e La Sagra della Primavera nel 1913, e riporta lo spettatore alla sua vicenda umana, ripartita anche in questo caso in forma di trittico, affidato all’interpretazione di Enrico Luly, Gioele Cosentino e Giovanni Careccia.

Il primo movimento è un duetto, che allude proprio all’incontro del danzatore con l’impresario, un episodio che, complice un sofisticato disegno luci con tagli verticali e laterali capaci di sezionare emotivamente la scansione dei gesti e dei movimenti, trasporta lo spettatore in un ambiente rarefatto e che si nutre di leggerezze e fisicità vorticose, che arrivano alla soglia dell’erotismo senza mai esplicitarlo ma integrandolo in un sistema di movimenti ben pensato.
Il secondo frammento del trittico è invece un assolo, in cui la corporeità dell’interprete dialoga in modo diretto con la partitura musicale. È Nižinskij nel suo rapporto estremo, dedicato, con la musica che si fa movimento: un mulinello di braccia lo porta quasi in un nuoto forsennato dentro il ritmo, dentro il suono.
Il terzo frammento ci porta chiaramente al 1913, anno in cui compare nella vita di Nižinskij una donna. Durante una tournée in Sud America, in ragione di un’improvvisa e violentissima infatuazione, Vaslav sposa una giovane ungherese, Romola de Pulsky, che era riuscita a farsi ingaggiare dalla compagnia per corteggiare il suo idolo fino a sedurlo. Sarà lei la ragione dell’interruzione per quattro lunghi anni del rapporto fra Nižinskij e Diaghilev, che si sarebbe ripristinato solo per l’ultimo atto della vicenda coreografica del danzatore, in occasione della tournée americana del 1917.

ph christian consalvo

La morbosità del rapporto a tre diventa qui il fulcro della narrazione: il desiderio prende il sopravvento sulla ragione, in un vortice che si fa esplicitamente eros, raccontando l’intreccio amoros in tutte le sue ossessive declinazioni. Notevole anche in questo terzo frammento il disegno luci che porta le figure dentro un mondo di dissolvenze, scomparse e riapparizioni, mentre il personaggio del danzatore vive di spasmi, gesti innaturali e intrecci, che rimandano all’immagine delle tre Grazie canoviane, ma corrotta da una sensualità vorticosa. 

La serata a Fonderia è stata anche l’occasione per riproporre una delle diciotto creazioni che la compagnia ha all’attivo ad oggi (le più recenti delle quali vedono il sostegno di importanti enti nazionali come Fattoria Vittadini e Fondazione Milano, Oriente Occidente di Rovereto, OPLAS/Centro Regionale Danza Umbria, Teatrino dei Fondi e Residenze Artistiche Toscane. Dal 2023 Lost Movement è compagnia sostenuta da Associazione Culturale Sanpapié, che proprio a Reggio Emilia sta sviluppando un percorso sul territorio con oltre cento cittadin3 senior, per una grande performance pubblica a fine Maggio).

Il secondo lavoro presentato da Lost Movement, Sehnsucht del 2017, si ispira a una parola-chiave dello spirito romantico tedesco, che indica lo struggimento generato dal desiderio di qualcosa che però sfugge alla nostra presa.
L’ensemble in scena è numericamente consistente: Chiara Borghini, Giovanni Careccia, Gioele Cosentino, Arianna Cunsolo, Francesca Lastella, Enrico Luly, Nicoletta Bellazzi e Alessandro Bonacina. 

ph. christian consalvo

Lo spettacolo alterna momenti di geometrie a schiera, con gli otto interpreti che si fronteggiano in un rigore quasi marziale, disposti ai due lati opposti del palcoscenico e illuminati da luci di taglio nel tono del giallo caldo, a momenti di caotica solitudine in cui indagano, in uno spazio comune, i propri limiti in relazione dentro una composizione istantanea con diversi momenti di movimento casuale, come molecole gassose libere di agire lo spazio.
Anche in questo caso la coreografia è accompagnata dalla musica appositamente composta da Filippo Ripamonti. Da marce e movimenti quasi marziali si passa a combinazioni più flessibili e anarchiche in contrapposizione, dove la comunità di interpreti si aggruma e si distanzia, esplorando lo spazio con un gesto denso, mai interrotto. Questo versante della ricerca e lo scioglimento dei nodi ritmici, con l’introduzione delle dinamiche di pausa dentro il tempo inteso, sono una possibile frontiera di indagine per la futura ricerca della compagnia, per arrivare alla definitiva elaborazione di un segno che vive su un crinale sottilissimo, che per un verso guarda all’armonia del gesto classico, per altro si fa ampiamente suggestionare da una drammaturgia e da un’azione quasi teatrale.
Un campo di indagine interessante, che non mancherà di portare i suoi frutti, unito alla caparbietà del gruppo di lavoro.

disegno eseguito dal vivo da Renzo Francabandera

A LOT OF

di Nicolò Abbattista e Christian Consalvo
musiche di Filippo Ripamonti
con Giovanni Careccia, Enrico Luly e Gioele Cosentino
costumi di Leonardo Rossi
coproduzione FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea
durata 40′

SEHNSUCHT

uno spettacolo di Nicolò Abbattista e Christian Consalvo
musiche di Filippo Ripamonti
con Nicoletta Bellazzi, Alessandro Bonacina, Chiara Borghini, Giovanni Careccia, Gioele Cosentino, Arianna Cunsolo, Francesca Lastella, Enrico Luly
con il sostegno di Time To Move, Teatrino dei Fondi, Consorzio Coreografi Danza d’Autore Con.Cor.D.A, Residenze Artistiche Toscane
durata 30′

La compagnia Lost Movement è oggi supportata da Sanpapié, Organismo di produzione della danza sostenuto dal MiC