ANTONIO CRETELLA | Come tutte le emergenze susseguitesi negli anni in Italia e trasformatesi spesso in mali stabili alla cui presenza ci si è abituati come il corpo si abitua alle infermità degli anni, quella del coronavirus ha mostrato in maniera deflagrante l’inadeguatezza culturale di una buona parte della compagine politica, spesso, ma è una mia sensazione che cela forse una troppo ottimistica speranza, anche eccessiva rispetto a quella dei rappresentati. Dall’avallo a teorie pseudoscientifiche e fantasiosi quanto pericolosi rimedi fai da te a un’errata impostazione epistemologica della scienza, corroborata spesso dagli stessi divulgatori, passando per una concezione della società non collimante con la realtà profondamente mutata delle realtà sociali odierne, senza contare l’inadeguatezza espressiva, tra anglicismi malpronunciati, veri e propri malapropismi e ambiguità interpretative, che hanno generato decine di note a margine esplicative per ogni provvedimento, è evidente che l’immagine dell’Italia in testa a molti occupanti dell’emiciclo è nei migliori dei casi zavorrata di anacronismi.
L’ultima espressione di questa inadeguatezza si ravvede nei provvedimenti per la cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Covid, nella quale sono consentite visite ai “congiunti“, termine che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza escludendo, a rigore, tutti coloro che non hanno rapporti di parentela e che tradisce una tradizionale impostazione familistica degli affetti in cui la consanguineità e l’affinità prevalgono acriticamente su ogni altra forma di affettività che pure costituiscono il grosso delle relazioni umane e in taluni casi sono le uniche, sancendo di fatto una gerarchia dei sentimenti assolutamente avulsa dalla concreta esperienza relazionale umana. Anche la immancabile precisazione seguita all’annuncio, che ha allargato il significato di congiunto agli “affetti stabili“, ha aggiunto un’altra espressione ambigua aperta alla discrezionalità, ma rimane indicativo il fatto che la concezione originale del provvedimento implementasse misure improntate a una visione ristretta e superata dei rapporti umani, solo in corsa, e malamente, corretta.