LAURA BEVIONE | L’autunno è la stagione in cui erano solitamente programmati i principali appuntamenti della rassegna Concentrica – Spettacoli in Orbita, organizzata dal torinese Teatro della Caduta. Il nuovo lockdown ha impedito di mettere in scena dal vivo gli spettacoli in cartellone ma non ha tuttavia scoraggiato gli organizzatori – Lorena Senestro e Massimo Betti Merlin – decisi a opporre alla situazione una “resistenza culturale”, indispensabile per affrontare la recrudescenza della pandemia e per mantenere il fondamentale rapporto con il pubblico.
Ne abbiamo parlato con Lorena Senestro, fondatrice insieme al succitato Betti Merlin del Teatro della Caduta, una delle più vitali realtà teatrali del capoluogo piemontese.

La vostra risposta al nuovo lockdown che ha chiuso ancora le sale teatrali è stata una programmazione pensata per il web, La Caduta on-line: ci raccontate come avete riformulato il vostro cartellone e in quale modo pensate di declinare la modalità “diretta streaming”?

Non abbiamo voluto riformulare il cartellone con spettacoli in streaming, ma abbiamo preferito pensare a degli appuntamenti ad hoc per il web, come quello di Federico SacchiWonderful Visions – Il sogno di Martin Luther King secondo Steve Wonder #1 – Il giovane sognatore, on line il 13 novembre. Doveva essere uno spettacolo del cartellone di Concentrica in scena al Convitto Umberto I ma è stato ripensato: Federico farà una conferenza web studiata proprio per questo media.
Non si tratta dunque di teatro in streaming ma di un’altra cosa, come testimoniano anche gli altri eventi in programma. Il 19 novembre, per esempio, partirà Storytellers a domicilio il riadattamento web di un laboratorio di narrazione orale e scrittura che Marco Bianchini, attore storico della Caduta, conduce da quattordici anni. Ci saranno cinque incontri, rivolti sia a principianti che a professionisti, per esplorare i meccanismi dell’arte di raccontare storie.
Il 30 novembre, invece, in occasione del 120esimo anniversario della morte di Oscar Wilde, esce il primo “singolo” del progetto Grey, o sulla paura della vecchiezza del duo BALT (Alessandro Balestrieri e Francesco Altilio), co-prodotto dal Teatro della Caduta e Matutateatro. Partendo dalla celeberrima opera wildeiana si affronta il tema della gerascofobia, la paura di invecchiare. Nato come spettacolo-concerto questo singolare lavoro è stato ripensato per una fruizione “radiofonica” ed è pronto a essere distribuito come un album musicale fra canzoni, poesie e momenti di prosa. Il brano in uscita è un pezzo dalle sonorità elettroniche composto su un estratto del poema Humanitad e potrà essere ascoltato sulle pagine Facebook e Instagram, nonché su Youtube e Spotify.

Qual è dunque il filo rosso che attraversa questo cartellone online?

Non c’è un vero e proprio filo rosso tematico ma ciò che accomuna i vari appuntamenti è sicuramente la volontà di offrire un sostegno concreto a degli artisti che da tempo collaborano con la Caduta. C’è, poi, il desiderio di offrire compagnia a chi è costretto a stare a casa, mantenendo vivo il rapporto con gli spettatori, per i quali andare a teatro è diventato particolarmente faticoso. D’altronde, se non si va a correre per un po’, si perde l’allenamento e, allo stesso modo, l’obbligo si restare a casa imposto dai lockdown, fa perdere la buona abitudine di andare a teatro.

La Caduta, però, non hai mai smesso di proporre teatro e cultura neanche nei mesi del primo lockdown: qual è stata la risposta del pubblico alle vostre iniziative?

Durante il lockdown primaverile abbiamo realizzato un solo progetto, che è stato quello con Francesco Giorda e FRAME – Divagazioni scientifiche, intitolato Stand Up for Science: si trattava di brevi video su temi scientifici che hanno avuto molto successo, quantificato da un numero davvero elevatissimo di visualizzazioni, più di trecentomila.
In quei mesi, poi, abbiamo indetto, nell’ambito della rassegna Concentrica – Spettacoli in Orbita un bando, Energie da Casa,  finalizzato al sostegno di proposte volte a diffondere sostenibilità ambientale e/o culturale attraverso l’utilizzo innovativo della tecnologia digitale. Uno dei progetti vincitori è stato Esercizio con il taccuino, di RadiceTimbrica Teatro/Teatrino Fontana; un’esperienza dedicata alla contemplazione attiva che coinvolge l’atto di guardare, la camminata, il disegno e/o la scrittura. Questo progetto, avviato il 31 ottobre, si concluderà sabato 14 novembre.

Secondo voi in che modo la crisi causata dalla pandemia Covid-19 modificherà la realtà dello spettacolo dal vivo in Italia?

Se lo sapessi, mi muoverei per fare qualcosa subito….
Penso, però, che ci siano due strade: o la gente sentirà un gran bisogno dello spettacolo dal vivo oppure ci sarà una disabitudine totale a questa realtà e, ovviamente, io spero nella prima.
Di sicuro questa pandemia ci modificherà e ci ha modificato: spesso, quando guardo alla televisione film girati anche solo lo scorso anno, mi stupisco quando i personaggi si abbracciano o non indossano la mascherina…
Io spero davvero che la situazione si modifichi perché non riesco a credere che sia cambiato tutto così in fretta… Forse, però, questa pandemia ci ha portato a fare delle riflessioni più profonde, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la natura e, quando tutto sarà finito, sarà importante fare tesoro di quanto ci è accaduto per comportarci in maniera più consapevole.