CAMILLA TESTORI | Una frenesia. Che è mai la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione… E il più grande dei beni è poi ben poca cosa, perché tutta la vita è sogno, e gli stessi sogni son sogni!. Così scriveva Pedro Calderòn de la Barca in La Vida es Sueño, interrogandosi sulla natura e sull’esistenza di un confine tra sogno e realtà. La stessa domanda, inconscia, quasi invadente, ci assale ogni volta che, tra sonno e veglia, fluttuiamo nei ricordi più recenti, dei quali sentiamo ancora l’impronta più che mai realistica. Navigando tra frammenti di notti tormentate, sogni lucidi e pensieri persecutori, Onirica di Giulia Odetto (regia) e Antonio Careddu (drammaturgia), in scena al Teatro Gobetti di Torino per l’edizione Summer Plays 2022 – Nuove Destinazioni, si fa spazio tra le immagini che popolano il retro della nostra mente, fra simboli e suggestioni che inconsapevolmente riconosciamo come familiari.

Quattro sono i personaggi principali che animano il palcoscenico. Due donne, due facce della stessa persona. La Maya che dorme e racconta scombussolata le visioni notturne è Beatrice Vecchione, attrice formatasi alla Scuola del Teatro Stabile, dal timbro attorale impostato e una forte presenza scenica. Camille Guichard interpreta invece la Maya in sogno che, sballottata tra amanti del passato o sperati, a tratti tormentata a tratti giocosa, è immersa in un mondo fatto di fiori commestibili e immagini ipnotiche, ripetute, alienanti. La formazione circense dell’attrice si libera in danze robotiche, verticali e acrobazie che permettono allo spettatore di immedesimarsi ancora più a fondo nella realtà parallela di cui è osservatore.

Il terzo personaggio, diverso dagli altri per natura e aspetto, è incarnato dalla telecamera, sapientemente condotta da Daniele Giacometti. In uno scenario composto da alcune lampade da terra e un telo bianco sul fondo, la telecamera è come un terzo occhio indiscreto, a momenti violento, attraverso cui, quasi senza pudore, il cameraman restituisce le immagini sbirciate sul grande schermo, proiettandole in diretta. Come punto di vista a tratti interno a tratti esterno, inquadra Maya che dorme, che si muove nello spazio; poi passa al suo amante, ai loro volti in primo piano, ai movimenti nel buio e ai corpi che a turno si contorcono, tremano e si divincolano, quasi posseduti dal delirio onirico. Andrea Triaca è maestro in questo. Avanzando in modo cadenzato e trascinato sul palcoscenico, impersonifica il fantasma oggetto dei desideri e dei tormenti di Maya, ammaliando lo spettatore con contorsionismi estatici.


La camera come strumento scenico permette allo spettatore di intravedere i segreti nascosti dei personaggi, di spiarne il torbido e avere così lo spazio per riconoscere e riprendere contatto anche con le proprie ambiguità. Tra lune insonni e sudori psichedelici, Maya si fa infine strada in quello che viene definito sogno lucido: la possibilità di assumere consapevolezza nel mondo onirico, di prendere il controllo e puntare la telecamera in modo attivo, scardinando i ruoli e sfatando i confini tra realtà e immaginazione.

Selezionato come finalista alla Biennale College Teatro di Venezia 2020 – Registi under 30, Onirica è un viaggio nell’inconscio che, come risucchiato, tiene incollati alla sedia, obbliga chi osserva a lasciarsi trasportare nello scavo interiore più profondo. Quelle sensazioni così umane di stordimento, di confusione, quasi di inquietudine, sono sapientemente tradotte nelle immagini sceniche che, come un quadro cubista, decostruiscono desideri, timori e speranze dei personaggi, lasciando la straniante sensazione di sentirsi compresi nella propria fragile umanità.

 

ONIRICA

regia Giulia Odetto
drammaturgia Antonio Careddu
ambientazione sonora Lorenzo Abattoir
scene Gregorio Zurla
assistente alla creazione Valentina Spaletta Tavella
contributo artistico Camilla Soave e Catherine Bertoni
con Daniele Giacometti, Camille Guichard, Andrea Triaca, Beatrice Vecchione
sostenuto in residenza da Tangram Teatro, Torino e Sardegna Teatro

Progetto finalista alla Biennale College Teatro di Venezia 2020 – Registi under 30

Summer Plays 2022 Nuove Destinazioni
Teatro Gobetti, Torino
12 Luglio 2022