MATTEO BRIGHENTI | «Non sono nata per essere ragionevole». Oppure, «le mie poesie non cambieranno il mondo». Scritto nero su colorato, a caratteri cubitali. Patrizia Cavalli si fa manifesto per le strade di Bologna. È Reclaim Cavalli, il nuovo intervento di Cheap, progetto di arte pubblica su poster, e nasce in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e la musicista Chiara Civello in occasione del suo Sempre Così Tour – Costellazione Poetica passato in città. «Questa iniziativa – commenta la cantautrice polistrumentista romana – è un atto di “presenza politica” che aiuta e permette di riverberare ancor di più Patrizia nel mondo. Oggi. Sensoriale, sensibile ed esatta, come poeta e come persona, con le sue poesie – aggiunge – non avrà cambiato il mondo, ma alcune vite sì. Per esempio, la mia».
Sono dieci i poster, nella centralissima Via Irnerio, su cui si distendono le parole di una delle voci poetiche più importanti degli ultimi cinquant’anni, in Italia e a livello internazionale. Una riflessione dialettica tra vuoto e amore, davanti ai silenzi, alla vulnerabilità e all’irriducibile malinconia dei giorni. Un confronto con una manifestazione fatta di ritmi, impulsi, sensi, che si è accompagnato al concerto con protagonisti la voce di Civello, il suo pianoforte e la sua chitarra.

Foto di Margherita Caprilli

Il Sempre Così Tour è un attraversamento tra musica e poesia che prende slancio e titolo dall’omonimo brano, Sempre Così, iniziato insieme a Patrizia Cavalli e finito dalla musicista nel 2022, poco dopo la scomparsa della poeta «amica, ispirazione, luce infinita che per sempre illuminerà la mia vita». La canzone fa da colonna sonora a This Is How A Child Becomes A Poet, il cortometraggio di Céline Sciamma, anche lei amica di Cavalli. Si tratta di un viaggio nelle stanze che furono la sua casa pochi istanti prima che venisse completamente svuotata. La sua proiezione apre le serate del tour, in programma ancora a Bari (Teatro Forma, 24 aprile), Roma (Auditorium Sala Sinopoli, 29 aprile) e Milano (Teatro Franco Parenti, 23 maggio).
Ho raggiunto Cheap e Chiara Civello per parlare insieme a loro di arte e spazio pubblico e di che cosa vogliono “reclamare” di Patrizia Cavalli, figura poetica che è un continuo divagare, quasi un avvicinarsi e un ritrarsi continuamente al e dal fuoco di un enigma. 

Cheap, come nasce Reclaim Cavalli?

Nasce da un forte desiderio che avevamo di lavorare sullo spazio pubblico con le parole di Patrizia Cavalli. L’intervento in occasione dello spettacolo di Civello nasce su queste corde e dialoga con l’intervento Reclaim Poetry, che Cheap ha installato a fine 2023 a Bologna in collaborazione con il Patto per la Lettura, con l’installazione di quasi 40 poster che portassero nelle mura della città il diritto alla poesia come esperienza quotidiana.

Si intende giocare/ironizzare con la parola “reclame”, dato il contesto anche pubblicitario del manifesto?

Esplicitare la funzione sociale della poesia, connotare la lettura come esperienza collettiva, decostruire lo stereotipo della lettura come fatto individuale, invitare a riscoprire la poesia attingendo al patrimonio creativo di Patrizia Cavalli è stata, per Cheap,  la dichiarazione che non solo la poesia è un diritto nell’esperienza quotidiana di tuttɜ, ma che lo è soprattutto potersi riconoscere nelle parole di un’artista che così tanto ha dato alla presa di parola femminista.

(da destra) Chiara Civello, Céline Sciamma. Foto di Margherita Caprilli

Il Sempre Così Tour di Chiara Civello è ormai passato da Bologna. Cosa ne sarà dei manifesti?

Continueranno a svolgere la loro vita in strada, nell’ottica dell’impermanenza che caratterizza la pratica di Cheap nello spazio pubblico. Si dissolveranno? Si strapperanno? Verranno sostituti con altri? Quanto sarà la loro durata materiale e quanto, invece, quella immateriale?

Chiara Civello, quali sono le poesie citate da Reclaim Cavalli? Come avete scelto i brani? Quale filo li lega?

Vengono dalle diverse pubblicazioni poetiche di Patrizia e dal suo libro di prosa Con passi giapponesi da cui, anche nello spettacolo dal vivo, ho preso la parte «non sono nata per essere ragionevole». Quello che ha spinto me e Celine a renderle omaggio sul palco e sullo schermo è un movimento, secondo me, di tutti quelli che perdono qualcuno: il ripercorrere tutto il vissuto con quella persona, trovare il filo che lo tiene ancora vivo e presente. I versi li abbiamo scelti insieme a Cheap, pensando a quelli che la strada può accogliere e far risuonare.

Che forza acquista la parola di Patrizia Cavalli in formato poster?

La forza dei cinque sensi, quelli ufficiali e di quelli clandestini, imprecisabili. La forza che ha la sua poesia naturalmente, sempre presente e a portata di tutti.

Foto di Azzurra Primavera

Qual è il segreto del suo fascino e della sua esattezza?

Difficile fare distinzione, per me era poeta in cucina, nel dare le mance ai musici di strada per farli smettere di suonare, perché non riusciva a conversare; nel passeggiare fermandosi a ogni frase importante del discorso; nel dire «ho sonno qui e qui e qui», indicando la spalla, il ginocchio e il gomito; nel mal di testa prima della pioggia; nel far cambiare tre sedie tutte scomode al ristorante; nel far lavare le persone che portavano un profumo che non le piaceva. Era una persona senza mezze misure, attentissima e facile ad annoiarsi, piena di passioni e di furori.

Che cosa le manca di più di lei?

Mi mancano tutte le cose che ho appena elencato e mi manca la sua voce.