OLINDO RAMPIN | Diceva Seneca, il grande filosofo che tentò inutilmente di educare Nerone, che le passioni vanno arginate, altrimenti gli uomini perdono il controllo di sé stessi. Meno severo e più attraente sembra il principio che informa la Stagione di Danza 2025 del Teatro Ponchielli di Cremona, che proprio nelle Passioni trova il suo titolo programmatico. Del resto, l’arte di Dioniso, dio dell’ebbrezza e della musica, è faticosamente arginabile per definizione.
Coreografie di ampie dimensioni e coralità, con tanti performer e musicisti sulla scena, riporteranno gli spettatori, l’anno scorso invitati sul palcoscenico ad assistere a creazioni di minore estensione, a sedersi come da tradizione sulle poltrone di platea, palchi e loggione. Passioni è un itinerario in otto tappe nella scrittura coreografica contemporanea. Diverse per formazione, per traiettorie stilistiche, per scelte tecnico-espressive, per predilezioni tematiche, le compagnie sono tutte però accomunate da un indiscusso pedigree.

Ballare senza sosta è la “passione” incontrollabile della giovane protagonista di Giselle, celeberrimo “Ballet-Pantomime” che sabato 25 gennaio apre il cartellone nella versione creata dal Balletto di Maribor, la maggior compagnia della Slovenia, diretta da Edward Clug. Nato da un’idea del fondatore della scuola parnassiana Théophile Gautier, frutto del gusto medievaleggiante e dell’amore per il sovrannaturale tipici del Romanticismo, Giselle debuttò nel 1841 all’Opera di Parigi: fu un successo clamoroso. Il titolo originale del Balletto era Giselle ou Le Villi, che sono gli spiriti vaganti delle fanciulle morte prima delle nozze, creatrici di suspense e fantastici sviluppi nella tormentata esperienza della protagonista.
La passione è presente fin dal titolo nel secondo spettacolo, Folia, in scena il 7 febbraio, nato dalla fantasia creatrice di Mourad Merzouqui, protagonista del movimento hip-hop dagli anni ’90 e coreografo di fama internazionale. Interpretato dalla Compagnie Käfig, Folia fa incontrare la danza di strada con la musica barocca del blasonato ensemble Le Concert de l’Hostel Dieu, guidato da Franck-Emmanuel Comte. Dodici danzatori, sei musicisti e un soprano creano un métissage di stili e di fonti di ispirazione: una “follia” in cui trovano espressione e si mescolano anche la tarantella italiana e l’elettronica, il balletto classico e i movimenti dei dervisci rotanti.

Sabato 22 febbraio danza contemporanea e musica classica si nutrono e arricchiscono ancora reciprocamente dal vivo con un doppio programma: Grosse fugue ed Elegia. La prima è una coreografia firmata da Maguy Marin, grande esponente della nuova danza francese, ispirata dalla celebre composizione per quartetto d’archi di Beethoven Die Große fuge: pagina di acuta carica introspettiva, per l’occasione eseguita in prima italiana dal Quartetto Gli Archi di Cremona. La versione di Marin viene riproposta nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company. Coreografata da Enrico Morelli, Elegia è una danza corale per otto interpreti, quattro danzatrici e quattro danzatori, che dialoga con musiche di Fréderic Chopin, anch’esse eseguite da Gli archi, qui insieme al pianista Diego Maccagnola, anch’egli cremonese.

Il primo dei tre appuntamenti di marzo è Notte Morricone, l’omaggio che il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto ha dedicato al compositore italiano con una nuova produzione firmata Marcos Morau. Il coreografo spagnolo, il più giovane ad aver ottenuto il Premio Nacional de Danza, massimo riconoscimento coreografico iberico, intreccia immagine, movimento e musica attraverso echi e rimandi dal cinema, dalla fotografia e dalla letteratura (13 marzo).
Diciannove danzatori – il cast più numeroso del cartellone – saliranno sul palcoscenico cremonese il 23 marzo per interpretare Requiem(s), la nuova creazione firmata da Angelin Preljocaj, fondatore della nouvelle danse francese, amato per la teatralità del suo poderoso stile coreografico. Musica classica, canti medievali e musica rock formano l’originale composizione sonora che corrisponde alla sua volontà di indagare il complesso di sentimenti legati alla perdita dei genitori. La forma plurale del titolo rimanda alla scelta di non «coreografare “il” Requiem di Mozart, di Fauré o di Ligeti, ma proporre una tessitura musicale eteroclita per una processione di corpi che cerca di ricostruire il mosaico di sentimenti provati di fronte a una perdita».

Roberto Zappalà e la sua Compagnia di Danza tornano al Ponchielli con una nuova creazione, Trilogia dell’estasi, in cui affrontano tre grandi composizioni che hanno segnato il percorso coreografico e musicale dello scorso secolo. L’esclusione, il corteggiamento e l’eros nel Pomeriggio di un fauno di Debussy; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel Boléro di Ravel; la persecuzione e il sacrificio nella Sagra della primavera di Stravinskij sono ricreati e trasferiti in unico spazio scenico che ospita quattordici danzatori. Una partitura coreografica corale che mette al centro le relazioni umane, senza rinunciare alla forza evocativa del passato (30 marzo).
Da Debussy e Ravel a un altro mostro sacro della musica francese, Georges Bizet. Il 13 aprile la Compañia Antonio Gades presenta una popolare trasposizione coreografica della Carmen, nella quale rilegge l’intensità della partitura di Bizet con la sensualità e la passione del flamenco. Giovane ballerino, Antonio Gades negli anni Sessanta scoprì il flamenco, la danza Andalusa e il canto Andaluso. Sotto la direzione artistica di Stella Arauzo, che per molti anni ha ballato proprio con Gades, la Compañia oggi ne tramanda l’estetica e la danza.

La stagione di danza 2025 si conclude il 6 maggio nel segno alto della profonda amicizia che ha legato il violoncellista Mario Brunello ad Ezio Bosso. Lo spettacolo, intitolato Un amico. Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, vede insieme per la prima volta Brunello e il coreografo Virgilio Sieni. Grandi pagine musicali di Bach, Messian, Pärt, Cage, dello stesso Bosso, eseguite dal vivo da Brunello e dalla pianista Maria Semeraro, incontrano la scrittura di Sieni e l’interpretazione di cinque danzatori della sua Compagnia. Duetti, quartetti, assoli si inscrivono in un vortice di movimenti che nascono dai dettagli e si uniscono al tutto.

Gli spettacoli iniziano alle ore 20.30. Informazioni sul sito www.teatroponchielli.it.