RENZO FRANCABANDERA | Dopo l’esordio della stagione scorsa del progetto Come devi immaginarmi, ritorna in scena la tragedia in versi ispirata a “La vita è sogno” di Pedro Calderón de la Barca, una produzione ERT diretta dal regista premio Ubu Fabio Condemi  al suo secondo incontro con Pasolini. Ambientato nella Spagna franchista degli anni ’60, lo spettacolo si concentra, nelle caratteristiche atmosfere pasolinane costruite intorno ai soprusi insiti nelle logiche di potere, sul suo perpetuarsi nelle diverse strutture sociali e sulle sue strategie mutevoli. La protagonista, Rosaura, è una giovane appartenente a una famiglia borghese che si innamora di Sigismondo, un avventuriero antifascista di cui scoprirà di essere figlia.


Il regista opera una serie di scelte sceniche di impattante cifra visiva e attorale, affidando l’interpretazione a un notevole gruppo di interpreti, di cui fanno parte, con alcuni cambiamenti rispetto alla compagine del debutto, Donatella Allegro, Marco Cavalcoli, Bianca Cavallotti, Nico Guerzoni, Fortunato Leccese , Omar Madé, Giulia Luna Mazzarino, Caterina Meschini, Elena Rivoltini, Giulia Salvarani, Emanuele Valenti.
Lo spettacolo (Qui la nostra videointervista al regista in occasione del debutto nel novembre 2022 al Teatro Arena del Sole di Bologna) rientra peraltro nell’ambito delle produzioni sostenute all’interno del progetto Prospero e ha già avuto il filmato video integrale online su Prospero –Extended Theatre da giovedì 11 maggio 2023. Il video per la piattaforma televisiva è stato prodotto e montato da Lucio Fiorentino- Transitans Film Srl: è sottotitolato nelle 9 lingue dei partner.

Si tratta di un testo complesso in cui si intrecciano diversi livelli che invitano gli spettatori a riflettere sul proprio ruolo nella storia, attraverso il corpo, le azioni e i sogni. La scrittura di Pier Paolo Pasolini prese forma durante un periodo di malattia che lo costrinse a letto tra il 1966 e il 1967. Durante questo periodo, fu redatto Calderón, l’unico testo pubblicato mentre Pasolini era ancora in vita.
Condemi raccoglie e rielabora una serie di ispirazioni scenografiche, fra cui il celebre quadro di Velasquez Las meninas, che si trasferisce qui in una dimensione scenica, per il tramite di attori e attrici vestiti con abiti di carta, posti dietro a una griglia, simbolo di una metaforica prigione che diviene anche mappa per il disegno teatrale.

La passione del regista per le arti pittoriche lo porta a realizzare per i suoi allestimenti dei veri e propri storyboard. In un’intervista ha dichiarato:”Sì, c’è un lavoro sul progetto, anche solitario, che io faccio prima, e mi aiuto con il disegno, è un lavoro non semplice ma che mi permette di arrivare con un’idea precisa, da verificare con gli attori”.
La rappresentazione mette in evidenza le contraddizioni e le tensioni politiche presenti nel testo di Pasolini, offrendo uno spunto di riflessione sulla relazione tra l’individuo, l’etica personale e il potere. L’allestimento ingaggia in modo significativo attori e pubblico, soprattutto nei momenti in cui il testo affonda in questioni filosofiche e politiche ricche di contraddizioni e complessità. Tuttavia, la vicenda viene strutturata in modo quasi didattico da Pasolini, che rappresenta i tre mondi sociali – aristocratico, borghese e proletario – con chiarezza.

Il regista Fabio Condemi riesce abilmente a condurre il pubblico attraverso queste diverse ambientazioni, creando scene di grande impatto emotivo.

Dopo la ripresa il 17 e 18 febbraio presso lo Storchi di Modena, Calderón sarà in una tournée internazionale al Teatros del Canal di Madrid il 24 e 25 febbraio 2024, al Teatro São Luiz di Lisbona l’1 e il 2 marzo 2024.

 

CALDERÓN

di Pier Paolo Pasolini
regia, ideazione scene e costumi Fabio Condemi
con (in o.a.) Donatella Allegro, Marco Cavalcoli, Bianca Cavallotti, Nico Guerzoni, Fortunato Leccese , Omar Madé, Giulia Luna Mazzarino, Caterina Meschini, Elena Rivoltini, Giulia Salvarani, Emanuele Valenti
scene, drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
costumi Gianluca Sbicca
luci Marco Giusti
disegno del suono Alberto Tranchida
assistente alla regiaAngelica Azzellini
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura
in collaborazione con Associazione Santacristina Centro Teatrale

scene costruite presso il Laboratorio di Scenotecnica di ERT
responsabile del Laboratorio e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttori Tiziano Barone, Davide Lago, Sergio Puzzo, Veronica Sbrancia, Leandro Spadola
scenografe decoratrici Ludovica Sitti con Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Bianca Passanti, Martina Perrone
costruzioni in ferro realizzate da Falegnameria Scheggia
assistente alla progettazione scenografica Greta Maria Cosenza
costumi realizzati presso il Laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro D’Europa
direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttore di scena Lorenzo Martinelli/Claudio Bellagamba
macchinisti Rebecca Quintavalle/Veronica Sbrancia e Davide Lago
attrezzista Benedetta Monetti
capo elettricista Giuseppe Tomasi/Camila Chiozza
fonico Alberto Tranchida
sarta Elena Dal Pozzo/Eleonora Terzi
spettacolo realizzato all’interno del Progetto internazionale Prospero Extended Theatre, grazie al supporto del programma Europa Creativa dell’Unione Europea

e nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pier Paolo Pasolini

foto di scena Luca Del Pia
documentazione video Lucio Fiorentino