I vincintori del Premio Rete Critica 2016

GRUPPO PAC | Come ogni anno, dal 2011, questi sono giorni di votazione per il Premio Rete Critica, assegnato dalla struttura informale che riunisce siti e blog di informazione e di critica teatrale, tra cui PAC. Ogni testata può segnalare un massimo di cinque candidature, di cui almeno una per ciascuna di queste categorie: 1) spettacolo/compagnia; 2) progettualità/organizzazione; 3) strategie comunicative virali.

Abbiamo passato e viaggiato anche il 2017 per tracciare una mappa delle eccellenze in tutta Italia, da Nord a Sud, a teatro e fuori. ‘Eccellenza’ per noi significa ri-scoprire il presente, registrare la pressione del nostro tempo, le domande e le inquietudini che lo attraversano. Un campo di forze che lega i corpi performanti agli spazi alternativi, la voce quotidiana alla lingua poetica, la periferia creativa al centro distratto. Per questo, il rapporto cercato con i classici e con ciò che il passato ci ha lasciato in eredità è una relazione viva, ovunque di bruciante attualità.

C’è chi dice sì al domani costruito fin da oggi, con gli strumenti dell’invenzione e del coraggio, dell’arte che oltrepassa l’io e diventa noi, nell’incontro, sempre sfidante, degli uni con gli altri. A loro va il nostro sostegno. A loro va il nostro voto.

PREMI

1) Spettacolo/compagnia

A Macbettu di Sardegna Teatro/Teatropersona, per il codice teatrale purissimo nel gioco di corpi, luci e parole. Tutti uomini sono gli attori in scena, che recitano l’originale di Shakespeare tradotto in sardo, dialetto (o meglio, lingua) terrigno, dal suono primordiale, che ben si allinea con la crudezza dell’opera.
Il regista Alessandro Serra arriva con questo lavoro a una maturità compositiva che riverbera nelle sonorità e nella tavolozza emotiva e cromatica, annullando ‘primadonnismi’ di sorta, a tutto vantaggio di una resa scenica che torna a esaltare il teatro come mezzo per il racconto e la suggestione ad altissimi livelli.

2) Progettualità/organizzazione

Ad AltoFest – International Performing Arts Festival ideato e curato da TeatrInGestAzione, corpo artistico fondato e diretto da Anna Gesualdi e Giovanni Trono, perché pratica etica ed estetica, progetto di socialità sperimentale, drammaturgia di un non-festival che indaga le connessioni tra le espressioni dell’arte contemporanea dal vivo e il tessuto della città di Napoli.

3) Strategie comunicative virali

A Periferico Festival, ideato e diretto dal collettivo Amigdala (Federica Rocchi, Gabriele Dalla Barba, Meike Clarelli, Sara Garagnani), perché ascolta il sapere e il saper fare per ricostruire la narrazione della città di Modena e riappropriarsi della sua identità.

SEGNALAZIONI

4) DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna)

La riflessione lento pede e in itinere di DOM- su ambiente, agire ed estetica, è ritrovare uno sguardo in continuo ascolto della meraviglia nascosta nelle pieghe del quotidiano: essa si rinnova ogni giorno, solo che non ce ne accorgiamo, perché l’abitudine ci ha chiuso gli occhi e tutto ci sembra già visto e sentito.

5) Il Lavoratorio (Andrea Macaluso)

Il Lavoratorio è la nuova casa comune delle arti a Firenze. La ditta che fu di Mario Gianassi, in Via Giovanni Lanza 64/a, nel quartiere di Campo di Marte, rinasce a 50 anni dall’Alluvione del ’66, grazie al nipote attore Andrea Macaluso, come associazione e spazio fattivamente culturale di ‘teatro, musica, danza e affini’.

 

 

Su Ateatro sono raccolte tutte le votazioni di Rete Critica.